|
Presentazione dell'opuscolo
|
Offrite anche a noi ciechi la possibilità di praticare sport!Perchè anche i ciechi vogliono praticare sport!
Il presente opuscolo è stato ideato e realizzato per essere utilizzato quale strumento di informazione e di sensibilizzazione. Si raccomanda, pertanto, una sua ampia diffusione a tutti i livelli (scuole, associazioni, enti) e si auspica che possa servire da sprone e che possa rivelarsi motivo di riflessione per operatori, non vedenti e loro familiari.
Vuole essere un contributo alle molteplici iniziative intraprese dall'Unione Italiana Ciechi nazionale e, in particolare, dalla sezione provinciale di milano, intese a diffondere una reale immagine del "cieco" ancora oggi non sufficientemente conosciuta e, comunque, troppo spesso oggetto di stereotipi e di pregiudizi.
L'idea di compiere questo piccolo lavoro si prefigge anche un altro obiettivo, forse ancora più ambizioso: le foto e gli scritti riportati nelle pagine che seguono non vogliono comunicare una volontà di farci conoscere, di dar prova delle nostre abilità, di dar spettacolo... Noi ciechi non abbiamo smanie di protagonismo a tutti i costi! Intendiamo molto semplicemente far sapere e ricordare che non esistono uomini con la "u" minuscola e Uomini con la U maiuscola: noi ci sentiamo e vogliamo essere considerati individui, ognuno con la propria specificità (bagaglio di esperienza, di cultura) ma in ognuno, intelligente o stolto, colto o ignorante, simpatico o antipatico che sia, deve essere visto un uomo inteso nella sua unica accezione. In quanto uomini, dunque, chiediamo quello che da sempre l'unione Italiana Ciechi rivendica: il diritto allo studio, al lavoro, a vivere una vita dignitosa ma anche, aggiungiamo, il Sacro Santo Diritto di praticare sport.
I ragazzi ciechi non devono essere stimolati o indotti a richiedere l'esonero dall'ora di educazione fisica! Questo è un gravissimo gesto di irresponsabilità e di "ignoranza". Gli insegnanti hanno l'obbligo, almeno morale, di coinvolgere anche il non vedente presente nella classe, hanno l'obbligo di acquisire quei piccoli ma utili accorgimenti che consentano all'alunno di fare ginnastica, atletica, nuoto, di partecipare attivamente alla vita di classe, tutte attività indispensabili per affrontare con dignità, serenità e consapevolezza un futuro certamente pieno di insidie e di trabocchetti.
Vogliamo far sapere che il cieco, se adeguatamente seguito e preparato, come qualsiasi altro, può arrivare a fare una maratona, salto in alto, salto dal trampolino con gli sci d'acqua, sci da discesa, sci d'alpinismo, può scalare una montagna contrariamente a quanti non lo credono neppure capace di salire in autonomia una semplice scala. E' fondamentale che le associazioni e gli enti agevolino in tutti i sensi l'accesso dei ciechi agli impianti sportivi, comunali e non, e incentivino l'organizzazione di gare agonistiche e di manifestazioni dimostrative.
Una fondamentale regola di vita ci insegna che soltanto attraverso il confronto con il prossimo è possibile superare se stessi, soltanto se messi costantemente alla prova è possibile acquisire la propria autonomia e soltanto con la consapevolezza dei propri limiti ma con la sicurezza delle proprie capacità anche il cieco può condurre una vita certamente migliore e dignitosa. Soltanto allora, misurarsi con gli altri, misurarsi con la vita sarà più facile! Soltanto allora, anche il cieco potrà dare oltre che ricevere! Ma soltanto allora, anche quando riceverà, non si sentirà più umiliato perchè conscio della propria disabilità.
Franco Lisi
Torna indietro
|