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Una lettera Africana


Di seguito pubblichiamo la lettera di una nostra socia che da alcuni anni si impegna come volontaria presso Un Istituto dei ciechi Keniano "St. Lucy School For The Blind" Il nostro Gruppo Sportivo, impegnato i numerosi fronti, da alcuni anni sostiene, con un contributo concreto, questa scuola keniana che molto spazio da all'attività motoria e sportiva nell'educazione dei bambini ciechi e ipovedenti.

"amici, oh, finalmente ho un nuovo computer ed ora la mia e.mail dovrebbe funzionare. Per questo motivo ho pensato di scrivere di una storia di questo ultimo periodo in Kenia, che mi ha commossa e penso che non lascerà indifferenti nemmeno voi. E' la storia di Stephen Kihara, un ragazzo che ha compiuto 23 anni lo scorso ottobre, che frequentava il politecnico di Mombasa e si sarebbe laureato in novembre in ingegneria medica. Steve è stato sempre molto vicino a Monsignor Locati, il vescovo italiano ucciso lo scorso luglio ad Isiolo, una cittadina del Kenia.

Sono convinta che gli insegnamenti di Mons. Locati abbiano influito sulla formazione di Steve. Il 27 ottobre, al termine delle lezioni in una giornata particolarmente afosa, Stephen incontra un compagno di corso che sta uscendo dal laboratorio con una bottiglia di acqua minerale in mano. Stephen chiede allo studente se gli offre un po' di acqua ed egli non esita. Stephen ne beve una lunga sorsata avidamente e quando si rende conto che non si tratta di acqua, è troppo tardi. Perde i sensi e quando si risveglia è in un letto di ospedale ed ha perso la vista completamente.

Già in febbraio, dimostrando un grande coraggio e determinazione, io credo, è venuto alla St. Lucy School For The Blind per riabilitazione e per imparare il Braille. Durante una lezione mi ha espresso il desiderio di trascrivere in Braille una lettera che, quando era in ospedale, ha dettato ad un amico, indirizzata ai compagni del politecnico. Dopo averla letta, gli ho chiesto se potevo tenerla perchè da essa ci si può rendere conto della sua maturità, della sua fede, e della sua sensibilità. Desidero proporvela:

LETTERA DI STEPHEN KIHARA AI COMPAGNI DEL POLITECNICO DI MOMBASA DALL'OSPEDALE DOVE E’ RICOVERATO DOPO L’INCIDENTE CHE L'HA PORTATO ALLA CECITA’

FINCHE’ C’E’ VITA C’E’ SPERANZA

Carissimi fratelli e sorelle, io mi ritengo molto fortunato. Fortunato perchè sono ancora in vita, ma soprattutto fortunato perchè ho amici come voi.

Solo pochi giorni fa ero fra voi, passeggiavo con voi, discutevo con voi. Era tutto così bello! Quante cose sono cambiate da allora! Ma tutto ciò fa parte dei cambiamenti della vita. Si dice che nemmeno la persona più saggia, più colta possa sapere del proprio “domani”. Io sono convinto che la cosa piu’ difficile nella vita sia il saper accettare i cambiamenti.

Vi sono molto grato per le vostre preghiere ed il vostro aiuto. Avevo bisogno di voi in questi momenti, momenti che posso senz’altro definire i più terribili della mia vita, almeno fin qui.. Per tutto il sostegno materiale e spirituale vi sarò grato eternamente.

Arriva il momento nella vita in cui dobbiamo incamminarci verso l’ignoto. Non so come esprimere l’importanza delle vostre preghiere, preghiere di cui ho ancora bisogno, mentre procedo nel nuovo cammino. Sfortunatamente non potrò più raggiungervi al politecnico. Ora devo muovermi in un’altra direzione, Dovrò frequentare una scuola speciale dove imparerò ad affrontare la vita in modo normale, da persona non vedente..

Io so molto bene nel mio cuore che questo non è un handicap, non è una punizione, ma è una sfida, una prova che io accetto con tutto il mio cuore; la supererò grazie al vostro amore, alla vostra solidarietà, alla vostra fede profondissima. Grazie per essere venuti a trovarmi in ospedale così spesso e sempre così numerosi; per avermi saputo ascoltare ed un grazie speciale a tutti coloro che avrebbero voluto venire, ma non ne hanno avuto la possibilità.

La vostra generosità, la vostra solidarietà, verranno ricompensati in questa vita o nella prossima.

Con affetto Steve Kihara Wachieni

! Ora Steve, che è un ragazzo molto intelligente, dovrà iscriversi ad un'altra facoltà. Dovrà iniziare dal primo anno e non può che scegliere l'insegnamento.Oggi mi ha comunicato che sta organizzando una raccolta fondi per il 7 luglio ad Isiolo, dove è molto conosciuto ed apprezzato, per far fronte alle spese universitarie, sopratutto ora che non può più contare sull'aiuto del Vescovo Locati.

Devo dire che anche i bambini della St. Lucy's School For The blind sono stati molto premurosi con Stephen, anche più degli insegnanti: in tutti i ritagli di tempo gli hanno dato consigli utili per la mobilità e lezioni di Braille. Si, perchè gli allievi hanno un animo molto gentile, sempre pronti ad aiutare i più deboli.

E' toccante, per esempio, vedere che i bambini della scuola materna che vedono un poco, mangiano velocemente per poi andare ad imboccare coloro che non sono autosufficienti!

Bene, ora vi saluto tutti molto affettuosamente."

Nucci Tela Ferida

Indice articoli del 2007

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
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