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Il racconto dei Campionati Italiani Indoor Para-archery


Per il 27esimo C. I. Indoor Pararchery, edizione Fitarco numero cinque, siamo andati nuovamente a Zola Predosa (BO) e vi anticipiamo che ci saremo anche l’anno prossimo.

In questa edizione è stata certificata dalla federazione una partecipazione record di atleti che, anche qualitativamente, mette l’Italia in posizione di evidenza nel mondo pararchery. Per i Visually Impaired erano 19 gli iscritti, ma sul campo ci sono state un paio di defezioni per ragioni di salute: tanti auguri agli amici assenti, anche se un po’ in ritardo.

Al nostro riguardo possiamo dire che quest’anno abbiamo approfondito la preparazione mentale iniziata in via sperimentale lo scorso anno con la collaborazione della dott.ssa Loredana Tallarico, ormai ben inserita nel gruppo agonistico sia dal punto di vista tecnico che da quello conviviale, legando con gli arcieri ed i tecnici anche nel tempo libero. E pare che anche questo particolare abbia contribuito a farci raccogliere buoni frutti alla resa dei conti: Diego Loredana ed Ivan, ma anche Susanna, nonostante il forfait all’appuntamento principe della stagione dovuto ad una brutta influenza, hanno fatto registrare un percorso di avvicinamento rappresentabile con un grafico dei risultati con andamento crescente.

Altro fattore di forza nella preparazione è stata la variabilità del lavoro, su cui punta molto il sottoscritto. Ma non dimentichiamo la disponibilità di tutti a mettersi in discussione (beh, un poco in più non guasterebbe) per il fine comune: comune sì, perché psicologicamente riuscire ad assimilare che il singolo arciere fa parte di una squadra è certo difficile, ma è la direzione giusta per mettere maggior impegno e ricavarne maggior gratificazione. Ed è questo, ad esempio, che ha portato il G.S.D. Non vedenti Milano a conquistare quest’anno, dopo quattro di attività, il riconoscimento Fitarco della Stella Al Merito di Bronzo ed a gioirne tutti: i principali artefici, ma anche chi è rimasto in secondo piano, come pure gli altri soci del gruppo sportivo che non praticano il tiro con l’arco, ma sono solidali con i loro amici arcieri. E questo nel gruppo sportivo di Milano è vicendevole.

Passando alla cronaca del campionato iniziamo umoristicamente, solo ora, a sottolineare che la partenza di venerdì 17 è sembrata confermare la fama di tale data degna del migliore film horror; diciamo solo: atleti ammalati o ritardatari, mirini persi per la città, mezzi di trasporto all’apparenza poco affidabili, pioggia e nebbia e chi più ne ha più ne metta.

Ma per fortuna all’arrivo ci ha accolto un’ottima cena e si sa che lo stomaco è vicino al cuore, per cui tutti rinfrancati si va a nanna ... domani è un altro giorno.

Il primo giorno porta ancora degli strascichi del precedente. Intoppi burocratici sull’iscrizione di un atleta e sull’accreditamento dei tecnici in campo: gran bella cosa la tecnologia informatica, meglio perderla che trovarla.

Tutto a posto, espletate le formalità ufficiali di apertura dei giochi, gli atleti vanno sulla linea di tiro ed i nostri atleti non si fanno cogliere impreparati dall’ennesima variazione di programma che, per motivi televisivi, riduce al minimo consentito le volèe di prova.

Da qui in poi tutto vola come se io stesso entrassi in una mongolfiera; ho detto entrassi perché mi ci vedo proprio, dentro al pallone, e tutto il resto è fuori e non mi tocca minimamente, con me c’è solo il mio atleta ed il nostro bersaglio.

Posso solo dirvi che, riprendendo per un attimo percezione dell’esterno durante il recupero frecce della prima volèe, sono riuscito a fare un mini controllo con Maurizio, il collega tecnico che assisteva l’altro atleta che sto preparando in prima persona.

Dopo questa parentesi è stata solo concentrazione ed attenzione, come dice la Talla, fino alla fine della prima manche dove ci accolgono i risultati: Loredana è prima con dieci punti di vantaggio; Diego è secondo, soprattutto per colpa di una volèe a zero tondo. Ivan è sorprendentemente terzo, venti punti dietro al secondo e venti punti avanti al quarto; rappresentativamente è in un limbo, ricordatevi questa definizione.

Intervallo di quindici minuti e si ricomincia. Qualcuno mi ha recentemente detto che sui campi di gara siamo sempre apparsi un po’ chiusi in noi stessi, poco di compagnia. Che dire: se quando vai in gara per te il tempo per le frivolezze è poco, quando ci vai come tecnico ed assistente di un arciere non vedente è ancor meno, devi dividere i tempi a disposizione tra entrambi.

La seconda manche inizia meglio della prima, ha un piccolo inciampo che Loredana riesce subito ad annullare, e scivola via ad un buon livello e con buoni riscontri sul bersaglio.

Ad alcune volèe dal termine non resisto dal fare due conti e prevedere un gran risultato che al termine viene confermato.

Loredana ha avuto un’ottima tenuta ed ha incrementato il vantaggio sulla seconda, ben settanta punti, ottenendo con 371 il suo record personale e l’oro di categoria.

Vado sul versante maschile e verifico che Diego ha accorciato le distanze con una bella seconda manche a 200, ma resta secondo con 374 punti e si mette al collo l’argento.

Ivan è rimasto nel limbo, ricordate, con un calo di risultato ed è stato scavalcato dalle buone prestazioni di due nomi noti; arriva quinto con 253 punti, ma è record personale anche per lui e dopo soli tre mesi di agonismo possiamo dire che è un grande risultato.

Bene la prima giornata di gara è finita e, sbrigandoci a mettere via l’attrezzatura, riusciamo a premiarci con un buon pranzo a base di specialità regionali prima di un pomeriggio di doveroso riposo in vista dell’impegno della seconda giornata che, soprassedendo a tutti i commenti e le discussioni, i controlli e le verifiche, le battute e le battutacce, giunge puntualmente con le prime luci dell’alba.

Siamo di nuovo sul campo: Diego ed Ivan cominciano dai quarti di finale mentre Loredana, in virtù dell’oro di ieri, passa direttamente alla semifinale.

Ivan purtroppo è ancora nel limbo, così ci dicono i suoi risultati del tutto simili a quelli della seconda manche di ieri; viene eliminato da William la Fratta che già ieri l’aveva sopravanzato.

Loredana parte bene solo per la prima volèe, poi si esprime mediocremente mentre la sua avversaria, la giovane Valentina Zampagna, ha una prestazione in crescendo completamente diversa da quella di ieri che solo la Loredana di ieri avrebbe potuto rintuzzare; passa Valentina che poi si aggiudica bene anche la finale per l’oro.

Loredana va alla finale per il bronzo, si ritrova e vince con netto divario sull’avversaria, Maria Salaris.

Diego è esageratamente regolare è passa in scioltezza i primi due scontri con largo margine contro Massimo Vita e Lorenzo Motti ed eccolo all’ennesima finale con Claudio Peruffo. Andamento dei due specularmente inverso: Claudio inizia bene e cala senza scampo, Diego inizia sottotono per crescere perentoriamente e conquistare l’oro assoluto.

La gioia che esplode liberatrice dura un attimo, poi resta la consapevolezza del buon lavoro fatto per giungere a questo.

Lasciamo il posto agli arcieri della categoria “fisici” che ci accompagnano con le loro frecce fino alle premiazioni ed alla cerimonia di chiusura. Si torna a casa e già si guarda al futuro.

Il gruppo dei medagliati

Armando Bonechi

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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