Domenica. Finalmente è arrivato il momento di partire per la settimana bianca! Sono due anni che manco a questo appuntamento, dato che l'anno scorso sono stata trattenuta da impegni lavorativi. Dopo aver sistemato le ultime cose, mi dirigo verso l'istituto ciechi, qui ritrovo gli amici di sempre. La partenza è prevista per le 10.00, con un pulmino e una macchina. Siamo 13 in tutto a partire da Milano. Altri amici li incontreremo a Predazzo. Il viaggio procede senza intoppi e, dopo una breve sosta per il pranzo, giungiamo puntuali a Predazzo, dove l'hotel Rosa, ci accoglie sempre con calore, come ospiti ormai abituali, e dove incontriamo anche Lorenzo ed Ilaria che faranno la settimana bianca insieme a noi, e Silvia, un'amica di Francesco e Marco. Dopo esserci riposati e ristorati un po', ci rechiamo a noleggiare le attrezzature tornati in albergo, attendiamo la cena scherzando un po' fra noi. La cena è sempre molto buona e ricca di piatti diversi fra i quali si può scegliere. Dopo cena, attendiamo l'arrivo delle guide, per stabilire gli abbinamenti. Quest'anno ci sono 6 finanzieri, 5 poliziotti, un carabiniere e Marco, che guida il fratello Francesco, e che da anni fa parte dell'allegra compagnia. Anche quest'anno, ho il piacere di avere come guida Fulvio, che ho già avuto altri anni e che fa parte del corpo di polizia. Lunedì cominciamo a calcare le piste. Anche quest'anno, come lo scorso, fra i discesisti c'è la piccola Valentina, che vuole ancora cimentarsi con questa tecnica, che viene affidata alle cure di Gigi, la sua guida, che le sta facendo apprendere i rudimenti di questa tecnica sciistica. Io comincio a calcare nuovamente le piste di Lavatsè, dopo 2 anni che non mettevo gli sci ai piedi. Inizialmente sono molto timorosa, specialmente delle discese, perchè mi sembra quasi di provare un senso di vertigine, quando le affronto, quindi non sono per niente tranquilla. Fulvio è sempre molto paziente, anche se un po' elastico, ossia sparisce dalla mia visuale all'improvviso, per poi ricomparire altrettanto repentinamente. Mi sono trovata a percorrere da sola alcuni tratti di pista e mi chiedevo:” dove sarà finito?” ma poi me lo ritrovo improvvisamente davanti come una nuvola che appare e scompare dal cielo. Per pranzare, ci rechiamo sempre alla baita “Dolomiti” che ormai ci considera di casa, potendo così gustare piatti sostanziosi, per riprenderci dopo le fatiche della mattina. Alla sera, mentre ceniamo, ognuno racconta le sue prodezze sportive, anche Valentina, ci illustra la sua giornata.; racconta di come è caduta mentre faceva una discesa, così violentemente che la sua guida ha riferito di aver perso 2 mesi di vita in un minuto! Valentina però sembra aver avuto le gambe di gomma, così non si è fatta neanche un graffio, si è spaventata più la guida di lei! Le giornate trascorrono liete fra sole e neve; Sabato però arriva il brutto tempo, che ci impedisce di recarci sulle piste. Siamo così costretti a ripiegare per una passeggiata a piedi verso Ziano, un paese vicino a Predazzo. Ci fermiamo poi a consumare il pranzo al “Loze”, una piccola e caratteristica trattoria. È giunto purtroppo Sabato sera. Ormai dobbiamo preparare le valigie perchè il giorno successivo dobbiamo ripartire alla volta di Milano. Ci resta ancora una cosa da fare però: organizzare la cena con tutte le nostre guide, che ci hanno accompagnato per tutta questa settimana. La cena viene organizzata nel nostro albergo, non fuori, come altri anni. Ci attende un ricco menù, tanto per farci mettere su ancora qualche chilo, dopo quelli già presi questa settimana: antipasto di involtini con bresaola e robiola, tagliatelle al pino mugo e funghi, risotto al puzzone di Moena mele e speck, arrosto di vitello alla bordolese, petto d'anatra agli agrumi, carciofini ed, infine... sorbetto ai frutti di bosco che Silvana onora con un bis, dato che non era ancora abbastanza piena! Dopo la lauta cena si canta, si ride, e fra una risata e l'altra, il nostro vice organizzatore Josè, che sostituisce Giovanna, l'organizzatrice ufficiale, tiene un discorso quasi sotto voce ( perchè ormai non ne ha più, l'ha consumata tutta parlando sulle piste da sci!), ringrazia le guide per la loro disponibilità di questa settimana e le premia con abbondante cioccolato (non sarà che le vuole corrompere con qualcosa di dolce?). Purtroppo non tutte le guide sono presenti, anche Fulvio non ha potuto essere con noi dato che doveva festeggiare il compleanno della figlia. Si scherza ancora un po', fino a tarda sera, fino a che le guide ci salutano per tornare alle loro famiglie e ci augurano buon viaggio. Anche per me è giunto ormai il momento di andare a dormire. Purtroppo la vacanza è finita ma porterò sempre nel cuore queste montagne e questi stupendi paesaggi, augurandomi di potervi ritornare presto.
Giovanna Tamagnini
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