Lo sport ha il potere di cambiare il mondo
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“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di suscitare emozioni e di unire le persone come poche altre cose al mondo. Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono. Lo sport può creare speranza dove prima c’era solo disperazione, è più potente di qualunque governo nel rompere le barriere raziali e ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione.” (N.Mandela)
-Rifletti su questa frase e racconta uno o più episodi che hai vissuto, a cui hai assistito o di cui hai sentito parlare e concludi con le tue osservazioni sul suo significato.
Lo sport è sinonimo di lealtà, amicizia, impegno e solidarietà, cioè il rapporto con persone con cui si condividono sensazioni come le paure, le ansie, i dolori ecc…
Secondo me esso ha anche un grande valore sia per i giovani che per le persone adulte.
Nello sport lo spirito di squadra è importante perché certi obiettivi si possono realizzare solo attraverso l’amicizia e mettendo in comune le forze di ciascuno.
Fare sport aiuta i ragazzi a conoscere i propri limiti e a migliorare attraverso la propria volontà. Così esso acquista un gran valore educativo perché permette anche di realizzare se stessi, di lottare con giuste speranze e di scaricare la propria aggressività.
Lo sport può essere praticato da tutti, non solo dalle persone sane, ma anche da quelle disabili. Ho scritto questo perché prendo esempio da un amico di famiglia diventato cieco per una malattia genetica all’età di vent’anni, Alberto aveva una passione: lo sport.
Dopo i primi momenti di depressione ha deciso di continuare questa sua passione anche da cieco, ha praticato non solo la corsa, ma anche nuoto e il ciclismo, che sono le tre discipline riunite nel Thriathlon.
Alberto ha vinto medaglie d’oro e di bronzo e infatti è sempre un campione.
Nel 2006 a Kona nelle isole Hawaii è stato capace di nuotare per 3.800 metri nell’oceano, pedalare per 180 km ed infine di correre per 42.195 metri, tutte in un fiato senza pause.
Infatti è stato il primo non vedente a portare a termine quella massacrante gara.
Gli ho chiesto come fa un cieco a nuotare, pedalare e correre e lui mi ha risposto che nel nuoto la sua guida lo precede ed è collegato a lui con una corda di circa 2 m legata alla sua vita, in bici usano il tandem e la guida tiene il manubrio, mentre nella corsa Alberto e la guida sono collegati da una corda legata al polso.
Adesso si allena per le paraolimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro e così realizzerà il suo sogno.
Ho voluto parlare di lui perché mi ha insegnato che l’attività agonistica è stato importante perché gli ha dato la possibilità di stare con gli altri e conoscere tante persone.
Lo sport, quindi è importante nel mondo perché può cambiare le vite di tante persone e dare autostima a chi pensa di non essere capace e quindi lo sport è anche uno strumento per accettare se stessi.
Ilaria Lombardo 2°A
S.M.S. “Marcello Candia”.
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