Etna - Una montagna da amare ma anche da rispettare.
(Avventura di un nostro socio sul vulcano).
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Ancora una volta Sportabili mi ha regalato la possibilità di provare emozioni forti in un posto che non avevo mai visitato, ma che desideravo conoscere da tempo.
Ebbene sì, parliamo del vulcano più alto d'Europa, alto oltre 3000 m.: l'Etna.
L'accoglienza della gente del posto è tipica del sud Italia: molto ospitali desiderosi di far conoscere la propria Terra ai turisti unendo non solo racconti prettamente classici, ma anche retroscena della vita quotidiana e della tradizione che arricchiscono la visita dei posti e ti fanno calare nel profondo delle tradizioni: quasi come se vivessi lì da tanto tempo.
Eravamo ospiti di un B&B molto carino, accogliente e pulito gestito da Cettina, una ragazza giovane, piena di energia e, cosa che non guasta, che ci ha deliziati con delle torte fantastiche fatte in casa che ci hanno stuzzicato ben bene il palato!
Andando alle attività svolte, possiamo dire che il tempo non è stato molto clemente perchè era piuttosto freddo con temperature che sono arrivate anche ai 6° centigradi con pioggia, nuvoloni e l'immancabile nebbia che, di tanto in tanto, ci ha avvolti e ha limitato un po' le nostre escursioni. Un'altra limitazione l'abbiamo avuta dall'attività eruttiva in corso proprio in quei giorni che ha arrestato la nostra ascesa a 2700 m. Non abbiamo potuto, quindi, raggiungere i crateri sommitali come ci eravamo prefissati prima di partire.
Ma tutte queste limitazioni non sono state un problema, anzi!
Il Venerdì il tempo era brutto con anche qualche goccia di pioggia, abbiamo dapprima fatto una visita ad un parco attrezzato per non vedenti situatto alle pendici dell'Etna. Una strada in terra battuta si snoda con pochissimo dislivello fra le varie stazioni in cui si può leggere su dei cartelli in Braile ciò che viene mostrato e alcune notizie su flora e fauna del luogo. Noi, a dir la verità, non abbiamo letto quasi nulla di quei cartelli perchè eravamo accompagnati da Salvo, un vulcanologo, che ci ha deliziati con una lezione di quasi 2 ore di vulcanologia facendo riferimento anche ad eventi storici delle passate eruzioni con alcuni accenni alle implicazioni economiche che esse hanno portato. E' stato davvero un piacere sentire quella parlata spigliata, carica di emozioni, che ti trasmette la voglia di studiare ed approfondire la materia! Sarei stato lì ad ascoltarlo per ore ed ore senza annoiarmi mai!
Terminata la visita abbiamo fatto un'escursione fino alla valle del Bove: un enorme terrapieno naturale che serve a raccogliere la lava proveniente dal versante Sud del vulcano. E' impossibile scendere lungo il pendio perchè vi è presente molta lava vetrificata che la natura non ha ancora avuto il tempo di levigare; scendere da lì significherebbe rovinarsi gli scarponi e i piedi nel giro di pochi minuti mettendo a rischio la propria vita. Purtroppo non abbiamo potuto vedere molto perchè la nebbia imperversava ma, comunque, anche solo sporgersi per guardare in giù fa sempre un certo effetto.
La giornata più emozionante è stata quella di Sabato.
Anche quel giorno il meteo non prometteva nulla di buono: cielo coperto, nuvole minacciose e anche una lieve pioggerella, di tanto in tanto, si faceva sentire. Anche quel giorno, arrivare in cima non sarebbe stato possibile proprio perchè era brutto tempo e sull'Etna, quando fa brutto, bisogna stare molto attenti!
Così, su consiglio delle guide della zona decidiamo di andare a vedere una colata lavica in atto. Coperti come se fosse inverno, partiamo alla volta della nostra meta. Con le auto percorriamo una buona parte del percorso e l'ultimo tratto lo facciamo a piedi. Il pendio non è molto scosceso, ma ci ritroviamo a camminare su sabbia vulcanica che sprofonda leggermente quindi, fai un passo in avanti e, a volte, ne fai anche uno indietro perchè sprofondi. Dopo circa un'oretta e mezza di cammino e 200 m. di dislivello, davanti a noi, si apre uno spettacolo della natura davvero entusiasmante, uno di quegli spettacoli che ti tolgono il fiato e che ti fanno correre i brividi lungo la schiena. Arriviamo ad un metro e mezzo da una colata lavica in atto. Un fiume di lava che scorre inesorabilmente verso valle riempiendo a poco a poco il letto dove si trova in quel momento. Durante lo scorrimento i ciottoli incandescenti vengono portati a valle con un rumore di trascinamento di macerie, come se qualcuno rovesciasse continuamente pezzi di roccia giù per il pendio. La viscosità di quest lava, ci raccontano, è molto alta, le guide ci dicono che sembra polenta ed è per questa ragione che scorre più lentamente, circa 1 metro e mezzo l'ora. Inoltre questo tipo di lava riempie prima il canale in cui scorre. E' stata una sensazione indescrivibile sentire il calore che sprigionava quel fiume in piena, è stato impressionante vedere quei massi incandescenti rotolare a valle, è stato impressionante sentire i rumori del vulcano che sbuffa o fa qualche piccolo botto, quasi fosse un tuono. E' davvero incredibile che cosa la natura sia in grado di fare! Ogni volta che ci penso rimango sempre a bocca aperta!
Addirittura un albero ha preso fuoco perchè colpito dal flusso incandescente. Le guide ci raccontavano che in alcuni punti ed in determinati momenti i più spericolati fanno surf sulle placche di roccia galleggiando sulla lava come se fosse in mare aperto: che pazzi! Io no lo farei mai!
Siamo rimasti lì a rimirare questo spettacolo della natura per un bel po' di tempo; il freddo dei minuti precedenti era passato e godersi quel cdalore della nostra Terra mi ha dato veramente un'energia indescrivibile. Siamo rimasti lì fino a quando abbiamo dovuto allontanarci perchè il fiume di lava stava tracimando dal suo letto e di lì a poco saremmo stati investiti dal flusso.
La discesa non ha creato particolari problemi mentre il freddo e la pioggerellina ci hanno accompagnati fino a valle dove ci siamo rifugiati a mangiare alcune fra le tante bontà della meravigliosa Sicilia.
E così, in men che non si dica, siamo arrivati all'ultimo giorno: Domenica. Finalmente c'è il sole e tutto fà presagire che, finalmente, si riuscirà a raggiungere i crateri sommitali. Purtroppo, però, anche per oggi non si potrà superare i 2700 m. perchè anche se la giornata è bella, l'attività vulcanica è ancora in corso e le eruzioni dei giorni precedenti hanno lasciato profondi segni. L'interdizione, per tutti, era fissata a 2700 m. e fino a lì siamo arrivati con le nostre gambe facendo gli ultimi 200 m. di dislivello. Il meteo era variabile con qualche nuvola passeggera. La parte più emozionate della giornata è stata la discesa a per di fiato lungo il pendio di sabbia nera. Si riusciva a correre velocissimi lasciandosi trascinare dalla pendenza e sollevando ad ogni passo nuvoloni di polvere nera. E così, librandoci nell'aria ad ogni salto siamo arrivati in un baleno al rifugio Sapienza dove abbiamo gustato insieme un succulento pranzo con ogni ben di Dio di leccornie.
Il momento dei saluti è sempre quello più difficile specie in quei casi in cui hai passato 4 giorni bellissimi vivendo esperienze nuove e coinvolgenti come in questo caso. Anche la compagnia è stata ottima e l'organizzazione è stata veramente impeccabile.
Voglio ringraziare la Guardia di Finanza di Predazzo e di Nicolosi che ha permesso tutto questo, Sportabili che ha fornito, come sempre, un ottimo supporto logistico e tutti i miei compagni di avventura per avermi regalato 4 giorni fantastici insieme a loro.
Spero di reincontrarvi presto su altre montagne!
Guarda il video "La lava del vulcano" - Circa 5 Megabytes in formato MP4.
Diego Chiapello
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