Nordic walking 2023
1 - 4 Luglio
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Arriva venerdì: finalmente si parte!
Il tempo è piovoso e, per arrivare in istituto, sono costretta a indossare il kiwai, che avevo preparato per la montagna! Arrivo in istituto e, non sapendo dove si trova il pulmino, mi dirigo verso il parcheggio e sento la voce di José. Sono lì quasi tutti, manca però il presidente! Faccio conoscenza con Loredana, Ivan e il loro figlio Gabriele di soli 18 anni, alla sua prima esperienza con noi. Conosco anche Nico, che è di origine rumena e viene in montagna con sua mamma, dato che è in carrozzina.
Siamo pronti a partire: siamo un pulmino e una macchina, guidata da Davide che questa volta non guida il pulmino, affidato invece ad Armando.
Troviamo molto traffico, dato che è venerdì pomeriggio. Mentre siamo in viaggio, Francesco, ci invia il menù della serata, in modo che possano prepararlo per tempo, dato che arriveremo in ritardo: peccato che non è il menù di venerdì, ma del giorno successivo! Così, una volta completato, dobbiamo rifarlo e scopriamo con sorpresa che quello del venerdì è meno invitante di quello del giorno dopo!
Arriviamo all'albergo Rosa stanchi e appena entro, non vedo che ci sono due gradini prima di arrivare alla reception, nonostante mi ricordassi che c'erano e, con uno splendido volo d'angelo, atterro davanti a Renato che , per fortuna, non c'è!
Finalmente possiamo rifocillarci e, dopo mangiato, prendiamo possesso delle camere. Sono in camera con Martina e Claudia, che non vedevo da 10 anni!
Francesco ci dice che il giorno seguente saremmo partiti verso le 8.30, alla volta della val Venegia. Le guide che ci accompagnano sono quasi tutte nuove , della polizia , della finanza o carabinieri. Il percorso di sabato è abbastanza semplice e riposante, bisogna far riscaldare le gambe dopo un anno di far niente, anzi, io manco da due anni su queste montagne. Ho come guida Davide e posso mettere alla prova le scarpe da trekking appena acquistate: si dimostrano valide!
Così la giornata scorre liscia e rientriamo abbastanza presto in albergo.
Dopo essermi rinfrescata con una bella doccia, decido di unirmi ai coccoli che, con Davide,Loredana e Gabriele, decidono di andare al "Miola", un bar ristorante in mezzo ad un boschetto. Arrivati lì, Betta e il marito, i proprietari, ci accolgono con gioia e ci offrono un bicchierone di sambuco con prosecco; io lo assaggio soltanto, mentre tutti gli altri bevono tutto il bicchierone! Al ritorno, Loredana è tutta allegra mentre Angela comincia a sentire un po' di disagio allo stomaco, tanto che a cena non tocca quasi nulla, e il giorno successivo decide di rimanere al Rosa dato che non si sente molto bene
Domenica: la giornata prevede un percorso piuttosto lungo ed impegnativo: si arriva con il pulmino a passo Costa lunga, a circa 1700 metri di quota, per giungere, dopo una bella camminata, alla baita "Roda Vael", a circa 2200 metri. Il cammino si presenta per me molto impegnativo dato che è una strada con grossi massi da superare e roccette sulle quali bisogna arrampicarsi; ho molta paura di cadere perché il sentiero è a volte stretto e a un lato c'è un declivio scosceso! La mia guida, Fabrizio, si dimostra paziente e a volte si pone lui dalla parte del declivio per farmi sentire sicura. Io ho una forte tensione che si vede in faccia e lui, per calmarmi mi canta la ninna nanna degli alpini che cantava alle sue bambine quando erano piccole. Alla fine arrivo alla baita a mezzogiorno circa, circa 10 minuti dopo gli altri, ma sono esausta! Claudia arriva appena poco dopo di me e credo che anche per lei sia stata una bella faticaccia!
Ci riposiamo e rifocilliamo finalmente! La cameriera del ristorante, ha una memoria formidabile e riesce a ricordarsi a chi va ogni singolo piatto, tanto che Fabrizio le fa i complimenti per la sua ottima memoria.
Al ritorno, percorriamo una strada più breve che ci porterà poi alla seggiovia, ma comunque è faticosa ugualmente! Claudia, ad un certo punto, scivola e si fa male ad un ginocchio e non riesce più a proseguire. Dovranno portarla alla seggiovia con una carrozzina e poi all'ospedale di Cavalese per accertamenti. Scopriamo in seguito che le si è rotta la rotula e purtroppo deve essere operata, così dovrà rimanere in ospedale e, dopo l'intervento, dovrà tornare a casa in ambulanza noi prendiamo la seggiovia e prima di arrivare al pulmino, dobbiamo camminare ancora per due chilometri circa, ma la strada è pianeggiante.
Tornata in albergo sono veramente esausta e, dopo essermi trattenuta al bar con Fabrizio, salgo in camera per riprendermi. In camera c'è solo Martina e si sente che manca Claudia! Mi sento pervadere dalla stanchezza e da un senso di vuoto, per Claudia purtroppo la vacanza è finita, penso, ma dopo l'operazione tornerà più forte di prima e tornerà sicuramente a camminare lungo questi sentieri!
Domenica sera, dopo cena, vengono a trovarci Paolo e Alberto, che sono state nostre guide gli anni scorsi e che non si sono potute unire a noi per impegni.
Lunedì: il percorso prevede la partenza da malga ora a malga bel riposo. La strada è abbastanza facile e defaticante: dopo la fatica che abbiamo fatto ieri... La mia guida si chiama Willi ed è un finanziere in pensione che ha già provato a sciare con qualche non-vedente. è molto simpatico. Camminiamo in mezzo a boschi profumati e piccoli ruscelli che scorrono quasi cantando, vediamo le mucche e i cavalli al pascolo e si sente profumo di fiori. Questa natura sa infondere pace e serenità ed ha un effetto calmante.
Willi mi racconta che è originario di Ziano e che è ormai in pensione e si occupa dei suoi nipotini, va a prenderli all'asilo e gioca con loro. Nel bosco si sente la voce di José che parla e ride! Con noi c'è anche Jean Paul, un ragazzo che è venuto a passare una giornata con noi ed è accompagnato da Fabrizio. Si fermerà a Predazzo per circa una settimana. La giornata scorre tranquilla e, tornati in albergo, ci prepariamo per la cena. Al Rosa si possono sempre gustare ottimi piatti ma sopratutto ottimi dolci come la pesca con gelato di crema sormontato da panna montata!
Martedì: purtroppo è ormai l'ultimo giorno e dobbiamo lasciare l'albergo. Salutiamo Renato, Mario papà di Renato ormai ultra novantenne ma sempre in gamba, e tutti gli altri. Promettiamo di tornare presto.
Il percorso oggi prevede il giro del Solombo per arrivare al Maso dello speck, dove poi pranzeremo. è una passeggiata facile e abbastanza breve; prima di arrivare al ristorante, ci fermiamo a prendere un aperitivo in attesa delle dodici e trenta, ora fissata per il pranzo. In questo ristorante si possono gustare ottime bistecche, salsicce e ottimi dolci! C'è anche un piccolo spaccio dove acquistare prodotti locali. Ottimo pranzo, peccato che è l'ultimo!
è giunto ormai il momento di riprendere la via del ritorno. Io sono in macchina con Davide, i coccoli e Martina, che dobbiamo accompagnare ad Enia, per poter prendere il treno. Purtroppo dobbiamo lasciare le belle montagne e la splendida natura per tornare alla vita cittadina e al lavoro.
Mentre la macchina procede, saluto i monti e dico loro: "non vi preoccupate, tanto,presto, torneremo... torneremo...".
di Giovanna Tamagnini
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