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Smile

Tra ritorni e new entry, il Nordic del GSD.

30 giugno 4 luglio 2023


Sole e pioggia, avventure e disavventure, persone nuove e persone ritrovate. Per non farsi mancare proprio niente.

Il nostro nordic: come tutte le cose consuete è rassicurante, caldo come l'abbraccio di un amico che sai che c'è sempre, conosciuto e confortevole come un divano che ha già la tua forma; E poi è nuovo: ci sono nmuovi camminatori, con la responsabilità di averli portati e speriamo che la cosa gli piaccia se no Gabri e Ivan ci tolgono il saluto e la lori non ci fa più la cheese cake! smile Ci sono anche Luzi e Nico, che non conosciamo, ci diranno poi se in questi 4 giorni faremo in tempo a farli impazzire.

Ritorni: quello di Claudia che tante volte è già venuta a sciare e qualche volta a camminare con noi anni fa, e che siamo davvero contenti che sia tornata nel gruppo.

Nuove anche tante guide della Polizia di Moena: Andrea, Alessio, Michael, Denis, Davis; Stefano e Chiara sono nuovi solo in estate; qui la responsabilità è di non traumatizzarle troppo e onestamente non so mica se ci siamo riusciti, a cominciare da radio Josè che c'è anche in inverno, ma in estate è sicuramente più pregnante!

Guide antiche e consolidate ma che non conoscono tanti di noi, Toni, Fabri, con gli amici Silvano e Willy.

Poi i soliti noti: i coccoli, Franci e Flo e Grey, e la Giovina che effettivamente potevamo quasi metterla nei ritorni, è un po' che battiamo la fiacca vero Giovi? Sappiamo, colpa del lavoro, ma le vacanze sono meglio!

Armando e la Lori che ormai devono venire per forza perché Armando ci scopre sempre in giro un sacco di cose carine con la sua incredibile curiosità.

Ovviamente anche Davide pullmino, che quest'anno è Davide auto, ma fa più parte del gruppo lui che il Presidente!

Un paio di apparizioni di Bruno che ci raggiunge in loco, dalla sua casa di Stava.

Quindi si parte, pullmino e un'auto, perché quest'anno siamo davvero tantissimi.

La pioggia ci accompagna per parte del viaggio, il traffico dei vacanzieri per l'altra parte. Se scopriamo chi li ha invitati la prossima volta lo lasciamo a casa. Quando le congiunzioni spaziotemporali vogliono, con un'ora abbondante in più rispetto al consueto, sbarchiamo davanti al Rosa!

Qualcuno ancora si sta chiedendo quale dei due menù che Francesco ci ha fatto fare sarà la nostra cena. La Coccola è contenta che sia quello con la minestrina, perché 5 ore di auto per il suo stomaco non sono state uno scherzo; ma non lo dice che è stata lei a chiedere a Renato il menù leggero se no la picchiano.

Essere qui però ripaga di tutto, e un po' di chiacchiera seduti fuori al fresco dopo cena fa sparire il mal di testa e riempie i polmoni di profumi e di promesse.

Costretto il Palu a preparare il primo cappuccino di soia, come mai Renato è passato direttamente a mescere la prima grappa di traminer per il Coccolo evitando la zona cappuccino?, Più o meno deciso cosa fare domani guardando un meteo non proprio promettente, con gli zaini già pronti per la giornata ce ne andiamo a nanna.

Il sabato è giornata notoriamente di sgambatina esplorativa.

Esplorativa delle gambe, per capire quanto la città ci abbia imbalsamati. Quindi si va alla Venegia; Ci siamo stati talmente tante volte che le mucche sui pratoni e le marmotte fuori dalle tane saranno stanche di vederci. Ma noi non siamo stanchi di vedere loro, e se torniamo sempre c'è un perché: non è solo perché la strada è semplice, lunga quanto si vuole se si vuole, con diverse malghe accoglientissime a distanze strategiche; non solo perché è paesaggisticamente meravigliosa per chi se la gode, ma anche perché prima che comincino i tornanti in salita c'è la Madonnina e l'anno scorso ci hanno fatto fermare li e abbiamo fatto una merenda spaziale a base di pane e salumi vari. Così ovviamente quando arriviamo alla Madonnina ci aspettiamo che saltino fuori Claudia e Beppe con le cibarie! Ah, Claudia e Beppe quest'anno non ci sono? E neanche le cibarie? Presidente, questa è cattiva organizzazione e io protesto. Il prossimo anno riinvitare Claudia e Beppe, o almeno portare le cibarie!

Il gruppo cammina tra gli alberi sulla strada della Val Venegia verso i monti

Qualcuno si arrampica sul monticello di sassi fino alla Madonnina: vai Gabri! Abbiamo deciso che Gabri deve fare in questi 4 giorni le cose che noi facciamo qua da vent'anni, quando lui non era neanche nato....

La cappelletta che ospita la Madonnina della Neve.

Oddio, se siamo vecchi!, Quindi è bene che non si lasci scappare niente.

Ci ricompattiamo con Nico e Luzy, che sono arrivati qui con Alberto e adesso vengono a mangiare con noi alla Venegia. Nico viaggia su una carrozzina elettrica che su questa strada è comodissima. Meno male che lo accompagna Alberto che in quanto a chiacchiera non è secondo neanche a Radio Josè, quindi siamo sicuri che gli sta descrivendo qualsiasi cosa incontrano, e noi che veniamo da tanto sappiamo che da raccontare c'è proprio un sacco.

Quest'anno sono tornati anche tutti i torrenti spumeggianti che la stagione scorsa erano un po' sottotono e sentirli cantare è una meraviglia.

Sotto qualche nuvola e qualche gocciolina di pioggia rinfrescante giriamo i tacchi e ridiscendiamo alla Venegia.

- Perché non stiamo fuori che ci sono solo 31 gradi e si sta benissimo e dentro invece senza il sole fa freddo?- Uffa, perché mi guardano tutti malissimo? Meno male che per scaldarci cominciamo a mangiare di tutto di più. Gabriele e famiglia iniziano con un piatto mix, così in una volta assaggiano gulash e canederli; e pare che siano anche soddisfatti. D'obbligo lo strudel con panna.

Ma è il compleanno di Martina! certo che c'è Martina, Martina c'è sempre, viene apposta dalla Germania tutti gli anni, vorrete mica che proprio questa volta che è il suo compleanno sia rimasta a casa!

Noi le cantiamo la canzoncina e lei scopriamo che ci offre il dolce... Marty, guarda che questi si mangiano anche i tavoli!

La stupenda crostata di frutta per festeggiare il compleanno di Martina.

Dalla finestra della malga il Coccolo e Lori, a stomaco pieno, si gustano la cartolina dei monti.

Completiamo il giro per tornare alle auto e all'albergo salutiamo le nostre guide, i poliziotti che domani non ci saranno e quelli che torneranno, e gli altri amici.

Dai che oggi è stata una cosa tranquilla e non abbiamo neanche preso l'acqua, alla faccia di Giove pluvio.

Così proviamo a rimediare facendoci una passeggiatina al Miola. A rimediare all'acqua non presa o ai pochi chilometri? Partono i Coccoli con Davide e la Giovina che sanno cosa vuol dire, e gli ignari Lori e Gabri.

Il Miola vuol dire farsi un tre km di cui uno in bella salita tra gli alberi, e poi 3 km in bella discesa, di cui sempre uno tra gli alberi. In mezzo, solitamente e anche questa volta, il Miola appunto, il ristorante della Betta dove tante volte abbiamo fatto la nostra cena guide di fine vacanze.

Così, visto che sta pure cominciando a piovere, appunto, per l'ennesima volta disturbiamo la Betta che sta lavorando, lei, ma è carinissima e che insiste per rifocillare, non è che deve insistere poi tanto, i sei scocciatori con un aperitivo a base di prosecco e sambuco.

Altra prima volta per il Gabri che regge anche bene, al contrario di qualcun altro che torna giù bello allegro o con le gambe tagliate.

E poi...

Il sogno di una domenica...

La Coccolina sogna, sogna di avere mal di stomaco e star male la notte, così la mattina non si alza e resta a riposare mentre gli altri vanno in Val di Fassa. Che schifo di sogno.

Il gruppo si porta in auto alla partenza. Si spalma di crema, perché ovviamente oggi che non c'è la coccolina che vuole il caldo, fa caldo!

Un gruppetto dei nostri camminatori sale su per il sentiero che conduce al Roda Di Vael.

E nel sogno il Coccolino racconta: "Ad un certo punto ci imbattiamo nel primo gruppetto fermo che si ristora con un po' d'acqua. Non siamo in viaggio da tanto, non saprei quantificare ora, ma siamo in mezzo al bosco, al riparo dagli spietati raggi del sole, a sniffare roba buona, profumi di sottobosco, profumi di resina e di pino ed ogni tanto di qualcosa di più dolciastro che però non riesco ad identificare. Giovanna è un po' in difficoltà, spera che non sarà tutta così la passeggiata. Non possiamo però dirle niente ora perché è la prima volta che la affrontiamo questa, ed è nuova per tutti noi.

Il bosco continua ancora fino ad una specie di cresta dove si apre e lascia intravedere sotto una vallata fantastica incastonata tra l'azzurro dei monti in lontananza. Il sole è sempre fulgido e raggiante, ma un soffio d'aria gelida fa rabbrividire, anche perché siamo più o meno tutti sudati marci fradici da far schifo. Quindi, giusto un goccio d'acqua per reidratarsi e poi via subito di nuovo che si riparte."

Gabriele, Martina ed Alessio raggiungono il pianoro fuori dal bosco verso il Roda Di Vael.

Intanto nel sogno la coccolina si alza e va a prendere un po' di sole in balcone, guarda te cosa tocca fare in 'sti sogni del cavolo. E pensa a chissà dove saranno gli altri.

"Ed in effetti ora il percorso si fa più scosceso. Si cammina per lo più su un sentiero di rocce e bisogna prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi. Quando riesco ad incrociare il Gabriele lo esorto a prestare attenzione alla percezione di quando è nel bosco e di quando invece tutto intorno si apre, e per fortuna ne è consapevole, cosa non del tutto scontata, specie per lui che è alla prima esperienza montanara e si aveva anche un po' il timore che non riuscisse a fare certi sentieri. Ma per fortuna pare cavarsela molto bene, come ci conferma anche Alessio, il poliziotto che lo guida oggi."

Ecco, insomma, oggi stanno facendo una passeggiata gustosissima su un bel sentiero da caprioli, eccoli che passano pure in un canion, e la Coccolina non se la sente neanche di scendere a pranzo! Non si può cambiare canale ai sogni?

Adesso vede che la Flo decide di dare respiro a grey che l'ha guidata fino ad ora, ma forse è giunto il momento di attivare l'aiuto di Davis che la seguiva con il Coccolino, perché i sassi sono diventati sempre più sassosi e i gradini più gradinosi.

"E così riprendiamo la salita, erta, cattiva, che richiede concentrazione ed attenzione. Sgorga il sudore da tutti i pori. I polmoni richiedono ossigeno, i muscoli si tendono e le gambe sollevano il peso dei nostri corpi un metro più su, un metro alla volta, ora rallentando, ora avendo un po' più di agio e richiedendo un po' meno sforzo, poco però, che subito dopo quel piccolo spiazzo pianeggiante viene rimpiazzato da una salita ancor più cattiva, quasi a farti pagare che ti sei potuto riposare per qualche metro.

Davis e Florinda contro le rocce che affiancano il percorso.

Ancora rocce, un po' di ciuffi d'erba e stavolta siamo completamente esposti a sua sovranità, lo spietato torrido sole.

Salendo al Roda Di Vael uno stupendo panorama di monti azzurri incastonati tra la vallata verde piena di alberi.

Descritto così sembra una tortura, invece io di tanto in tanto esclamo felice come un bimbo: ehi, guarda laggiù che bella la vallata.

E finalmente si che ci siamo arrivati. Di fronte a noi una specie di guglia di roccia torreggia e lì vicino il tanto sospirato rifugio "Roda di Vael"."

Il tanto sospirato rifugio Roda Di Vael

La Coccolina nel suo sogno decide di farsi una tisana e scende al bar, mentre il gruppo si fa un aperitivo a base di birra con la scusa che reintegra i sali... Vabbè, diamogliela per buona.

Arrivano tutti, la Giovina che ha fatto una bella fatica ma con l'aiuto dell'immortale Fabrizio ce l'ha fatta ed è contentissima.

Il pranzo reintegra le forze, probabilmente quelle di tutto l'anno! E la coccolina si mangia due fette biscottate...

Il ritorno è per un pezzo in seggiovia, e la Coccolina si immagina Grey seduto sulla panca insieme alla Flo... Ma Daniela dice che è normale!, E un pezzo ancora su sentieri, incontrando anche una gigantesca aquila di bronzo, ma tutti soddisfatti.

Scendendo dal Roda Di Vael ad un certo punto tra le nubi ed i monti si staglia un'aquila di bronzo.

Solo per Claudia non è andata bene: insomma, è tornata quest'anno e la sorte ha voluto che su questo bel sentiero si facesse male.

Se non succede è meglio, però purtroppo succede. Nel sogno della coccolina tutti si attivano e la portano all'ospedale di Cavalese dove dovrà essere operata a un ginocchio.

Ma che cavolo, quando tutti tornano in albergo si accorge che la giornata è finita e che Claudia in effetti non c'è. Allora forse non è stato un sogno...

Quindi Gabri, anche oggi giretto al Miola? Forse ci sta guardando male... Mi sa che stasera la buttiamo in grappa!

Poi ci vengono a trovare Paolino e Alberto e arriverà anche Ilaria.

Viene il turno di andare alla malga del Bel Riposo: Francesco pensa che a farla tutta sia troppo lunga, così barando un po' la facciamo da Pietralba che è più corta... "Ma guardate che pèrò è in salita," avvisa Tony.

Ci sono comunque due strade anche da qui: le guide suggeriscono che quella più corta è ripida quindi potremmo farla a scendere.

- Veramente di solito è meglio salire ripidi e scendere comodi...- Ribatte la Coccolina. è inutile che mi guardate male, non è colpa mia se saliamo ripidi, io intendevo che potevamo anche farle tutte e due comode! è bella, è nel bosco, ma che cavolo, quanto è ripida! Tony potevi anche diirlo che era così ripida!

Tra gli alberi ci sono un sacco di varchi. Stavolta non è colpa di Vaia, non direttamente. Fabrizio ci spiega che il bostrico, un parassita che attacca le piante indebolite, ha approfittato prima della tempesta e poi della siccità dello scorso anno e sta facendo devastazioni. Così adesso attraverso il bosco mezzo spogliato si intravede ilmonastero da cui siamo partiti, che è anche una bella cartolina, ma ci piange sempre il cuore per i poveri alberi. A quante cose devono far fronte anche in un ambiente amico come questo.

Sali e sali, Fabri riesce a far star zitta la coccolina accelerando il passo.

La Giovina dopo ieri questa la vede piatta, io però ieri non c'ero e la vedo bella ripida!

Stamattina Chiara, che ha già sciato con noi ritrova il Coccolino e se lo porta via. Poi qualcuno le chiede come si trova, in fondo camminando si possono scambiare due chiacchiere in più che a sciare.... -A me piace parlare, ma oggi non ci sono mica riuscita...- Risponde candidamente. Neanche le salite di Pietralba hanno spento Radio Josè... smile

Però fanno coppia anche il giorno dopo, Chiara si è portata le cuffie! smile

Armando col suo solito occhio lungo vede degli alberi con i rami tutti da una parte e nessuno sa perché. Però Fabrizio gli fa lezione di botanica spiegando abeti bianchi, neri, rossi, pini, perché prima uno e poi l'altro, eccetera. Però se volete la lezione la prossima volta venite con noi. smile C'è anche il nido di un picchio? cuculo? insomma ci sono degli uccellini pigolanti che magari se ce ne andiamo via è meglio se no i genitori le pappe non gliele portano più.

Dai, la serie di salite finisce anche presto.

Nei pressi di malga Ora ampi prati verdi con alberi in lontananza.

Poi, per chi è troppo stanco, ci sono anche le colonnine per le ricariche! brrr.

La coccolina si ricarica vicino al quadro elettrico nei pressi di Malga Ora

Visto che sabato non ci hanno portato la merenda alla Madonnina, oggi andiamo a fare l'aperitivo alla malga successiva tanto è presto.

Il pranzo del Coccolino, uno stupendo piatto di tagliatelle al ragù di selvaggina ed un piatto di cavoli cappucci con lo spek croccante.

Tanto per tornare indietro la strada è dritta quindi anche se qualcuno si fa un prosecco di troppo fa niente. smile Solita abbuffata, e poi ci si lamenta che dopo le tagliatelle al cervo i keiser smarren non ci stanno più!

Le due versioni di kaiserschmarren, una tradizionale, l'altra al grano saraceno.

Qualcuno però se li è mangiati lo stesso. smile Il rientro con qualche goccia di pioggia ma noi eroici non tiriamo fuori neanche le mantelline! In effetti sarebbe stato troppo faticoso.... smile Stasera viene ancora Paolino a fare l'aperitivo. Non ci faranno mica male due aperitivi in un giorno?

Però in qualche modo dobbiamo pur consolarci che c'è anche da fare le valigie!

Prima o poi si deve partire. Martedì mattina salutiamo come al solito il Rosa, Daniela e Renato, Mario, le rondini e gli uccellini.

Una stupenda vallata facendo il giro del Solombo con alberi e monti che incorniciano questa vallata meravigliosa.

Si rifanno le coppie per l'ultimo giorno: Tony che ha cominciato con franci poi lo ha mollato, si vede che si è riposato abbastanza e lo riprende per oggi.

La Coccolina continua le lezioni di botanica con il Fabri che le fa anche assaggiare la resina dell'abete bianco. Che è anche buona... ehm... Non è che è avvelenata vero? Se voleva farla fuori, magari non aspettava l'ultimo giorno, vero? L'hanno assaggiata anche Armando e Lori, quindi siamo sicuri?... Vero? smile Gabriele ha sgobbato con Alessio domenica, ma non è vero, è stato tutto un sogno!, Poi ha continuato a far compagnia a Silvano che come guida nuova però non ci pare troppo sciupato, quindi bravo Gabri.

I Coccolini davanti ad una grande pianta di sambuco che addolcisce l'aria con la sua stupenda fragranza.

Ivan dice che ha curato due giorni la moglie Lori e due giorni Davide. sono tutti vivi anche loro quindi va bene.

Una menzione d'onore a Davis che domenica si è trovato con la Flo, Franci, ok Grey ha aiutato, e soprattutto radio Josè ed è sopravvissuto. smile L'ultima fatica sarà il giro del Solombo. No, la fatica non è la strada, qualche strappetto ma niente di che, la fatica è come al solito il pranzo al Maso dello Speck.

Le tavolate ospitano il gruppo che si rifocilla famelico.

Arrivati al maso Fabrizio presenta alla Coccolina una statua di orsa con orsetti: ecco, più o meno abbiamo mangiato quanto mangerebbero loro subito dopo il letargo.

Coccolina vicina ad una scultura che rappresenta un orso.

E poi... E poi basta.

Si abbraccia tutti più a lungo possibile, per allontanare ancora un attimo il momento della separazione, poi si carica tutti su auto e pullmino.

Grazie davvero a tutti i poliziotti nuovi che si sono alternati facendoci come al solito gustare le loro meravigliose montagne.

Grazie ai nostri fantastici Fabri e Tony, che contiamo di rivedere al più presto sulla neve, ragazzi, è un appuntamento!

Grazie a Silvano e Willy che sono venuti con Tony che gli avrà detto sicuramente che siamo simpaticissimifantasticiincredibili e dovevanoassolutamenteconoscerci; avete avuto un bel coraggio a fidarvi ma speriamo che vi siate trovati bene come noi con voi!

Grazie anche a Jean Paul che è venuto un giorno a farci compagnia e a tenerci d'occhio anche lui!

Non sappiamo com'è, ma con tutte le volte che torniamo qua, ogni volta la partenza è sempre più difficile. Colpa vostra ragazzi, colpa del vostro grande cuore e delle vostre straordinarie montagne.

Rimetteremo in piedi anche Claudia, e ci vediamo prestissimo!

di Angela Bellarte

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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