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Prodi applaude i campioni dello sport
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Da Corriere - (24 ottobre 2006)
ROMA - L'urlo liberatorio di Alessandro Del Piero per il gol alla Germania, le braccia al-zate di Baldini all'ingresso nello stadio di Atene, o il sorriso di Silvia Parente sul traguardo paralimpico del suo slalom guidato.
Nel giorno dei Collari d'oro al Coni, gli azzurri campioni olimpici o del mondo sono «finalmente tutti uguali», secondo il numero uno mondiale del ciclismo Paolo Bettini. Ma quanto a emozioni o ricordi, no: lì ognuno ci ha messo del suo. E in maniera unica e indimenticabile. «Sono sorpreso dalla lunghezza della vostra lista: voi siete l'esempio di un'Italia virtuosa», il complimento del premier Romano Prodi nel salone d'onore del Comitato olimpico, in apertura della festa dello sport italiano che vince.
Novanta tra atleti e tecnici di successo nell'ultimo triennio, premiati con il collare al merito sportivo o il diploma per chi la croce con nastro azzurro l'aveva già avuta per precedenti successi. Insomma, una vera e propria parata di stelle. In tutto, si contavano 47 titoli mondiali, dal calcio all'arco, 33 campioni olimpici e 8 paralimpici.
Al lato del palco, la Coppa del Mondo della Fifa e la Fed Cup vinta dalle ragazze del tennis. A destra, sul palco a fianco di Lippi e i dieci campioni di Berlino presenti, l'ultima arrivata, la "piccola grande" Vanessa Ferrari.
«L'Italia fa parte del G3 dello sport mondiale: non c'è miglior made in Italy nel mondo dello sport», ha detto all'indirizzo di Prodi il presidente del Coni Petrucci, gran regista della giornata di celebrazione, nel ringraziare il governo per l'attenzione mostrata anche in Finanziaria.
«Le vittorie dell'Italia suscitano simpatia nel mondo», ha ricordato Prodi, con il sottinteso auspicio di un parallelo tra sport e società civile. «I vostri successi sono un messaggio nel mondo sul nostro Paese - ha proseguito il presidente del consiglio - quando si vince senza inganni, con lealtà, si è lo specchio di una società virtuosa. I premi per le vostre vittorie li avete avuti in altra sede: qui l'Italia vi chiede di rappresentare un messaggio di simpatia, lealtà, solidarietà e pulizia».
Così si sono ritrovate nel parterre le grandi rivali del fioretto, Valentina Vezzali con un tutore alla gamba operata e la neocampionessa del mondo Margherita Granbassi, in divisa da Carabiniere e le quattro tenniste della Fed Cup, Penetta, Schiavone, Santangelo, Vinci.
«Un abbraccio speciale va alle donne», la sottolineatura del ministro Melandri, prima di ribadire l'appoggio bipartisan del governo alla candidatura olimpica di Roma 2016 e la volontà di riscrivere le leggi sui diritti tv del calcio.
Sport al femminile, ma non solo. Prodi si è meravigliato quando Bettini, campione olimpico e del mondo del ciclismo, ha consegnato a lui appassionato delle due ruote un collare al merito («Voi a me?»), mentre la consegna alla Melandri è arrivata dalle mani della baby-campionessa Ferrari. Poi il premier ha avviato la premiazione dei campioni, cominciando da Baldini, oro della maratona ad Atene. Un bacio con soffio è partito da Totti per il ministro Melandri, un abbraccio di Prodi a Paola Fantato che dalla sua carrozzella domina il tiro con l'arco olimpico. Ovazione della sala, invece, per Vanessa Ferrari, la campionessa più attesa, e Valentino Rossi, primo sul traguardo della simpatia ma anche su quello della porta d'uscita. «Il Motogp? Sono pronto all'ultima battaglia», le uniche parole prima di un incontro riservato con Prodi: l'asso del motociclismo sarà testimonial per una campagna sulla guida sicura.
Tra gli assenti, il campione del mondo di nuoto Filippo Magnini, alle Seychelles in ritiro con la nazionale, e i calciatori impegnati nei posticipi o impossibilitati dal turno di campionato mercoledì. «Sono venuti tutti quelli che potevano, ci tenevano. E io ringrazio Gigi Riva», le parole di Petrucci.
«Noi siamo orgogliosi di esser qui, tra tanti campioni, ma c'è da essere orgogliosi anche della nostra Coppa: vincerla non è cosa da tutti i giorni», le parole di Del Piero. Tra quelli che ci tenevano, Luca Toni: nonostante ieri fosse giorno d'allenamento si è presentato da Firenze, frenato solo da un po' di ritardo del treno, e con abito scuro comprato al volo dopo aver capito che non era prevista la divisa azzurra.
«È una gioia e un'emozione ritrovare amici e tanti campioni. Io sono andato in B apposta per non perdermi questa giornata...», lo scherzo di Buffon.
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