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Arrampicata

La sfida contro la montagna


da Corriere Fiorentino
di Gaetano Cervone - (14 luglio 2011)

Alessio Cornamusini, toscano, un passato da scalatore, disabile dopo un incidente, ora è tra gli azzurri del Paraclimbing World ChampionshipC’è anche un toscano tra le file degli atleti azzurri che il 18 e il 19 luglio, ad Arco (Trento), proveranno a strappare per la nazionale italiana il titolo di campione del I° IFSC Paraclimbing World Championship, novità assoluta che nell’ambito dei Campionati del Mondo di arrampicata sportiva (per la prima volta in Italia, da domani al 24 luglio) vedrà confrontarsi atleti disabili provenienti da tutto il mondo.

Cinquantasei i paesi in gara per le due competizioni (Climbing e Paraclimbing), mentre tra i 750 atleti che riempiranno il “tempio dell’arrampicata” della città dell’Alto Garda ci sarà anche il campione italiano paraclimbing 2010, Alessio Cornamusini.

Toscano di Castelfiorentino, quarantacinque anni, Cornamusini farà parte della rosa dei dieci azzurri che registra anche la presenza di Silvia Parente, unica donna in squadra, atleta non vedente già vincitrice di una medaglia d’oro nello slalom gigante alle Paraolimpiadi di Torino 2006.

L’arrampicata free climbing avviene con strumenti di protezione quali imbraco, corda, rinvii ed assicuratori; è dunque un’attività sportiva in totale sicurezza che per le competizioni internazionali si svolge su pareti artificiali, ed è cosa ben diversa dall’alpinismo classico che aveva come unico scopo la vetta, perseguita con tutti i mezzi possibili.

La passione per la montagna Cornamusini ce l’ha sempre avuta, anche prima di due incidenti che gli hanno severamente compromesso qualsiasi attività sportiva: «Nel 1987 un grave incidente automobilistico mi ha precluso ogni speranza di poter ritornare a praticare karate e così, dopo una vacanza in Francia che mi ha visto protagonista di diverse scalate, mi sono dedicato completamente a questa disciplina» spiega Cornamusini, a cui per un assurdo scherzo del destino la sua grande passione quasi gli precluso la possibilità di camminare.

«Una caduta da un metro e mezzo, esplosione della prima vertebra lombare con conseguente lesione midollare, il rischio di restare a vita su una sedia a rotelle, poi per fortuna le operazioni andarono a buon fine» ricorda.

Può allora riprendere a scalare le pareti, seppur con enormi difficoltà: «Tutto il bagaglio dei movimenti degli arti inferiori memorizzato fino al momento dell’incidente era inutilizzabile, perché avevo perso l’ottanta per cento dei muscoli. Dovevo modificare tutto il bagaglio di movimenti acquisito e rafforzare al massimo il 20% di muscoli sensibili».

Ci riesce alla grande: è infatti campione al primo campionato italiano paraclimbing 2010, in due occasioni semifinalista alla Coppa Italia Normoabili, fonda due società sportive in Toscana affiliate alla FASI, è delegato regionale al Coni della Federazione.

Ed ora l’esperienza in “maglia azzurra”: «È il coronamento della carriera di ogni sportivo» ammette Cornamusini, «nè teso, nè preoccupato», convinto che «questo meraviglioso sport possa crescere sempre di più, come accaduto negli ultimi anni in Toscana». E la sua presenza tra le file degli atleti italiani ne è fedele testimonianza.

Gaetano Cervone

14 luglio 2011

Gaetano Cervone

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