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Mijno e Demasi nuovi campioni italiani Para Archery indoor
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da Fitarco
- (13 gennaio 2013)
A Zola Predosa l'atleta delle Fiamme Azzurre, vice campionessa olimpica, conquista il quarto titolo consecutivo nei campionati italiani Para Archery indoor di Zola Predosa (Bo). Tra gli uomini vittoria di Pasquale De Masi.
Conclusa al PalaZola di Zola Predosa (Bo) la 26^ edizione dei Campionati Italiani Indoor Para Archery, la 4^ sotto l'egida Fitarco.
Dopo le 60 frecce di ieri che sono valse i titoli di classe ed hanno determinato gli accoppiamenti per gli scontri diretti di oggi, la manifestazione, organizzata dalla Polisportiva Zola - Arcieri della Landa, oggi ha incoronato i nuovi campioni italiani.
Ad aggiudicarsi la medaglia d'oro tra i Visually Impaired(atleti non vedenti e ipovedenti) femminile, il secondo dopo quello conquistato nel 2011, è Filomena Autiero della Dyamond Archery Palermo che ha superato con un netto 6-0 Gessica Rapposelli (Arcieri delle Torri). Bronzo per la campionessa uscente Loredana Ruisi (Non Vedenti Milano Onlus) che rimonta e batte Barbara Contini (Arcieri San Bernardo) 6-4.
Nel maschile vince il titolo italiano assoluto Visually Impaired Claudio Peruffo (Arcieri Niche) battendo in finale Massimo Vita (Mens Sana - Arcieri Senesi) 6-2. Bronzo per Lorenzo Motti (Arcieri Rovigo) che sconfigge il campione uscente Diego Chiapello (Non Vedenti Milano Onlus) 6-4.
Dopo le gare dei Visually Impaired è stata la volta dei Compound W1 maschile. Il titolo è andato a Daniele Cassani (Arcieri Fivizzano) capace di battere in finale l’azzurro di Londra Gabriele Ferrandi 6-2. Terzo posto per l’altro arciere a cinque cerchi Fabio Luca Azzolini.
Elena Sarti (Asd Castenaso) è invece la nuova campionessa italiana indoor nella categoria Compound Open Femminile. Il successo arriva al termine di una finale dominata e chiusa sul 6-2 contro Santina Pertesana (Polisportiva disabili Valcamonica).
Grande spettacolo nel Compound Open maschile. Lorenzo Schieda si aggiudica la medaglia d’oro dopo una finale da brividi. Sfida in parità fino al tiro di spareggio che ha visto la freccia dello sfidante Matteo Bonacina (Arcieri Castiglione Olona) incocciare il 9 e quella dell’arciere del P.h.b finire dritta sul 10. Sul terzo gradino del podio sale dopo il 6-0 della finale 3°-4° posto Giampaolo Cancelli (Arcieri Castiglione Olona), altro azzurro che dopo Londra è stato impegnato a Zola Predosa.
Le ultime gare individuali della giornata hanno visto sulla linea di tiro gli archi Olimpici. Nel maschile netta affermazione di Pasquale Demasi (A.s.c.i.p) dominante nel 6-0 imposto nell’ultimo atto a Ezio Luvisetto (Società Arcieri del Castello). Il bronzo va in invece a Vincenzo Condrò (Arcieri Poggibonsi).
La sfida più attesa era quella femminile con la finale di assoluto livello tra Elisabetta Mijno e Mariangela Perna compagne di avventura a Londra. Per la quarta volta di fila a laurearsi campionessa italiana indoor è l’atleta della Fiamme azzurre e argento olimpico, Elisabetta Mijno. Finale combattuta con Mariangela Perna (A.S.H.D Novara) sempre in lotta fino al 7-3 finale. Giù dal podio finisce l’altra olimpica Veronica Floreno (pole Pole) che perde la finalina 6-2 contro Michela Deiana (Sa.Spo Cagliari Onlus).
Un periodo d'oro per Elisabetta Mijno, che lo scorso govedì ha campiuto 27 anni passando l'esame di "Medicina Legale" all'Università di Torino a pieni voti. L'atleta piemontese ha preso 30, il massimo punteggio che si può raggiungere anche in una volée del tiro con l'arco...
"Questo inizio 2013 è da incorniciare - dice Elisabetta - è l'8° titolo consecutivo nell'indoor ed è arrivato dopo un compleanno festeggiato con un esame. Pensa, mi è passato anche il raffreddore che avevo prima di arrivare a Zola Predosa. Meglio di così non poteva iniziare la stagione...".
Il titolo a squadre Open Ricurvo Maschile va agli Arcieri Poggibonsi di: Vincenzo Condrò, Paolo Limberti e Francesco Dell’Amura che battono in finale 204-201 l’A.s.c.p.i (Pasquale Demasi, Cataldo Torella e Gino Giorgi). Sul terzo gradino del podio sale l’A.S.H.D Novara formato da Vincenzo Vitale, Roberto Fabris e Alberto Sfenopo.
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