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campionati nazionali di ballo per ipovedenti
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da Il Giorno
di Michele Azzimonti - (12 aprile 2010)
- ABBIATEGRASSO - DI MATTINA guida le scolaresche in visita a una mostra. Il pomeriggio indossa maglia e tuta e si allena sui campi da baseball. La sera, dopo una doccia veloce e po’ di trucco, si scatena sulla pista da ballo in un languido latino-americano o in un romantico valzer viennese.
È intensa la vita di Arjola Dedaj. Ma a rendere ancora più eccezionale la sua vitalità è che Arjola è una giovane ipovedente. Fin dalla nascita Arjola soffre di un grave difetto visivo: non distingue i contorni delle cose e per lei il mondo è una tavolozza fatta di macchie colorate che si muovono in continuazione.
«Le persone le vedo solo così - racconta Arjola -, ma questo difetto non mi ha impedito di vivere come tutte le persone normali. Lavoro all’Istituto dei ciechi di Milano e faccio dello sport. Ma soprattutto mi piace ballare».
DANZA come passatempo? Per niente. A 28 anni Arjola, che è di origini albanesi ma vive ormai da 12 anni ad Abbiategrasso, si accinge a una grande sfida:
«A maggio parteciperò ai campionati nazionali di ballo per ipovedenti, che si svolgeranno a Rimini. Sarò l’unica ballerina a rappresentare la Lombardia». Il vestito è pronto, uno sgargiante abito da ballo dalle tonalità rosse.
Arjola scenderà in pista con il ballerino Salvatore Vitacca, 18 anni, e sarà lui, vedente, a guidarla negli impegnativi passi di danza previsti dal programma di gara. «Ci esibiremo in cinque danze standard - spiega Arjola -. Valzer viennese, valzer inglese, tango, slow fox e quick step. Sarà una gara impegnativa. Perciò mi sto allenando intensamente per prepararmi bene.
Il mio campo di allenamento è la scuola International Dance Team diretta da due campioni mondiali di danza, Magda Merelli e Fabio Pilon. È a Fabio che è venuta l’idea di far partecipare la sua scuola ai campionati nazionali per ipovedenti. Lui cercava una ballerina già esperta. Io mi sono fatta avanti, e insieme parteciperemo a questa bella avventura».
Arjola si allena ormai da un anno, per 6 ore la settimana: 3 nella sede di Pioltello e altre 3 in quella di Carnate. Ad accompagnarla, sempre e ovunque, c’è il fratello Elton, 25 anni:
«È lui il tassista», dicendo ridendo Arjola.
La sfida non si presenta facile per la ballerina abbiatense. Arjola arriva dal ballo latino-americano, che pratica ormai da 9 anni. Ora si tratta di muoversi secondo le cadenze e i passi del ballo classico. E soprattutto a danzare davanti al pubblico. Ma Arjola non si spaventa:
«Lo scorso 7 marzo ho partecipato ai campionati regionali della Lombardia. Era solo un’esibizione, ma ero emozionatissima. In tribuna c’erano tremila persone. E quando alla fine è scoppiato l’applauso, mi sono sentita come liberata».
Ma c’è un altro appuntamento che attende Arjola: «Il 18 aprile inizia il campionato di baseball per ipovedenti. Ci sarò anch’io con la mia squadra, la Tunders Fine. Lo so che potrei prendermi una storta alla caviglia. E infatti Fabio, il mio maestro di danza, è sempre in ansia. Ma io non ho paura. È un consiglio per tutti quelli che vivono nelle mie condizioni: fare un’attività sportiva aiuta ad avere fiducia in se stessi».
Michele Azzimonti
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