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Le nostre vittorie


da Luce Su Luce
di Francesco Cusati - (31 luglio 2010)

Inizio d’estate ricco di appuntamenti per gli atleti del gruppo sportivo milanese

Sono davvero tante le soddisfazioni che ci hanno regalato gli atleti del nostro Gruppo sportivo in questo inizio d’estate. Come sempre, un calendario fitto di appuntamenti nelle più diverse discipline ha caratterizzato questi mesi, confermando sempre di più la vivacità del mondo della disabilità visiva in campo sportivo.

Sui podi di questa prima metà del 2010 si affacciano nuove promesse, ma anche campioni di lungo corso. Fra i giovanissimi la nuotatrice Martina Rabbolini, che conquista due primi posti ai campionati italiani di nuoto nella sezione ipovedenti. Fra i campioni già affermati ritorna a vincere Silvia Parente, già oro alle Paralimpiadi invernali di Torino nello sci alpino, che oggi si dedica alla vela con risultati di alto livello. Infine, non possiamo fare a meno di segnalare i successi a cui ci ha abituato la squadra di baseball dei Thunder’s Five, che sui campi di Milano si è aggiudicata il quinto scudetto in sei anni.

Ma andiamo con ordine.

Il primo successo di cui andiamo particolarmente orgogliosi è il Terzo torneo internazionale di Showdown intitolato a Candido Cannavò. Lo ammettiamo subito: i nostri atleti in questa occasione hanno mostrato grinta da vendere e una notevole crescita a livello tecnico rispetto all’anno precedente, ma non sono riusciti a scalzare il primato degli sloveni, che con Jana Fhurer nel femminile e Peter Zidar nel maschile si sono portati a casa le due ambite medaglie d’oro.

Il successo però è stato nell’essere riusciti a organizzare per la terza volta un evento sportivo di livello internazionale, che si avvia a diventare un riferimento per lo showdown in Europa. Dall’8 all’11 aprile 2010, all’Istituto dei Ciechi di Milano, si sono infatti dati appuntamento oltre sessanta atleti di differenti nazionalità, sfidandosi in una quattro giorni di fuoco, con più di quattrocento partite disputate in un clima di grande competitività e amicizia, cosa che non sempre accade durante gli appuntamenti agonistici più importanti.

Nato negli anni Sessanta in Canada come sport per atleti non vedenti, lo showdown oggi è praticato e apprezzato da tutti. Con una mascherina calata sugli occhi gli atleti si affrontano con racchette e pallina sonora su un tavolo specifico dotato di due porte e con i bordi ai lati per contenere la palla. In Europa il numero di praticanti è in costante crescita e la partecipazione all’appuntamento milanese ne è un’ulteriore conferma.

Il fatto che gli apprezzamenti espressi dai partecipanti sulla gara contribuiscano a mantenere vivo il ricordo di un grande amico dei ciechi, qual era Candido Cannavò, ci riempie ancora più di gioia.

Le soddisfazioni sportive per i nostri soci sono comunque arrivate qualche settimana dopo, con i campionati italiani di Showdown tenutisi in Sicilia a fine giugno. Si sono guadagnati il gradino più alto del podio i nostri soci Monica De Fazio e Maurizio Scarso. In campo femminile Monica ha sconfitto in finale l'atleta siciliana Gabriella Intillisano, mentre al terzo posto è giunta la milanese Angela Bellarte. In campo maschile il podio è invece stato tutto milanese: dietro a Maurizio Scarso si sono piazzati i nostri giocatori Josè Tralli (secondo) e Domenico Leo (terzo).

Veniamo adesso alle altre discipline. Il 20 giugno scorso a Milano, sotto una pioggia insistente, la squadra di baseball dei Thunder’s Five ha conquistato il suo quinto titolo del campionato, contro il Bologna White Sox. I “tuoni milanesi” si sono aggiudicati il quattordicesimo campionato di baseball giocato da ciechi, in una partita che, nonostante il punteggio di 7 a 2, è stata combattuta fino all’ultimo. Luogo dell’impresa è stato il mitico campo Kennedy, che da quest’anno, dopo un lungo periodo di pausa forzata, è tornato a essere il “diamante” (questo il nome tecnico dei campi da baseball) delle due forti squadre milanesi: i campioni in carica Thunder’s Five e i Lampi (questi ultimi hanno conquistato un più che onorevole terzo posto in campionato).

Dai campi in terra battuta della periferia milanese ci spostiamo sulle acque del Lago di Garda, per parlare dei Campionati mondiali di vela per atleti con disabilità visiva. Dal 21 al 26 giugno a Bogliaco si sono sfidati gli equipaggi di 8 nazioni per due categorie: ciechi assoluti e ipovedenti con residuo visivo. Le gare si sono svolte con la stessa formula usata in Coppa America, con alcuni accorgimenti sonori per permettere la navigazione in assenza della vista. È la formula Homerus, che prevede boe sonore e segnalatori acustici sulle imbarcazioni per navigare in autonomia.

Il progetto nasceva 15 anni fa per iniziativa dello skipper Alessandro Gaoso, che dopo aver conseguito vittorie in prestigiose regate, provò a navigare chiudendo gli occhi. Ascoltando il vento, toccando scotte e timone, affidandosi alla propria esperienza lo skipper capì che l’impresa sarebbe stata possibile anche per i non vedenti. Da qui il proposito di coinvolgerli in questa emozionante attività.

Negli anni i partecipanti ai corsi Homerus sono aumentati, fino alla decisione di disputare questo primo Campionato del mondo per non vedenti, organizzato dal Circolo Vela Gargnano.

Particolarità della formula Homerus è che i velisti (per la prima volta in una competizione mondiale) navigano in totale autonomia guidati dalle boe sonore predisposte sul percorso.

Per la categoria B1, quella dei ciechi assoluti, ha conquistato il primo posto l’equipaggio di Silvia Parente (già oro nello sci alpino a Torino 2006) e del bresciano Gigi Bertanza.

I due si sono imposti con un netto 2 a 0 nella finale tutta italiana contro l’altra bresciana Anna Gamba (anche lei del GSD non vedenti) in barca con il lariano Enrico Sosio.

Luigi Bertanza e Silvia Parente hanno ricevuto per la loro vittoria anche una medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Corona il successo milanese il piazzamento al secondo posto di altri due atleti del Gruppo sportivo: Elisabetta Bardella e Alessandro Malipiero nella categoria degli ipovedenti. Il sogno di tutti noi è che con questo brillante avvio sia stato compiuto un ulteriore e decisivo passo per far diventare la vela per non vedenti uno sport paralimpico.

Ma le soddisfazioni quest’anno arrivano anche dai giovanissimi. È il caso della dodicenne Martina Rabbolini, nuotatrice ipovedente, che ha esordito ai campionati nazionali di nuoto, tenutisi a Novara il 25 e 27 giugno scorsi. La piccola Martina ha conquistato due primi posti nella sua categoria: nella gara dei 50 metri stile libero e nei 100 rana. Come inizio non è davvero male, complimenti Martina!

Un altro buon risultato per il nostro gruppo è arrivato dai campionati Italiani di Tiro con l’arco, svoltisi il 4 e 5 luglio a Poggibonsi, in provincia di Siena. La vittoria negli assoluti, in campo femminile (categoria disabili visivi), è andata infatti alla nostra atleta Loredana Ruisi (giunta quarta nella prima giornata) che ha sconfitto in finale la veneta Tiziana Marin. Ottimo anche il piazzamento della nostra atleta Barbara Contini che è giunta quarta dopo aver fatto il terzo punteggio nella giornata di sabato.

Grazie a questi positivi risultati la cultura dello sport potrà essere diffusa sempre di più nel mondo dei non vedenti, favorendo non solo lo sviluppo delle indispensabili qualità atletiche e tecniche, ma anche di quelle interiori - autonomia individuale, fiducia in se stessi, capacità di stare insieme e confrontarsi - fondamentali alla piena realizzazione di ogni persona.

Francesco Cusati

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E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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