ShowDown, e chi è costui?
Tutto cominciò così:
ShowDown, e chi è costui?
C'è grande fermento attorno al nuovo tavolo da ShowDown sistemato presso il Circolo
Culturale Bentivoglio in via Bellezza. Tutti sono curiosi di capire quali sono i
meccanismi fondamentali di questa nuova disciplina che qualcuno, giusto per dare
un'idea, a ribattezzato come il "Ping Pong dei ciechi".
Ci avviciniamo al tavolo e scopriamo che ha dei bordi abbastanza alti, angoli smussati
ed esattamente nel mezzo un pannello di legno che divide il campo da gioco in due
metà perfettamente simmetriche. Il divisorio centrale e leggermente rialzato rispetto
al piano di gioco, in modo da permettere alla pallina di passar sotto e scorrere
da una parte all'altra del campo.
Sui due lati "corti" del tavolo, esattamente nel centro, sono sistemate
due porte rotondeggianti dentro alle quali la pallina deve cadere perchè siano assegnati
due punti all'avversario, in pratica utilizzando una metafora calcistica, si deve
far goal nella porta del rivale colpendo la pallina con una racchetta di legno impugnata
con una mano guantata.
Appena presa coscienza della strumentazione, fatti due tiri giusto così per provare,
scatta subito la verve agonistitica. Qualcuno grida: "Torneo!" ed una
selva d'applausi si alza in risposta. l'istruttore sottolinea che è forse meglio,
prima, che lui spieghi, anche per sommi capi, le regole del gioco. Una selva di
fischi si alza in risposta e qualcun'altro grida: "Vale tutto!!!" Solo
l'autorità del Presidente riporta gli animi alla calma e l'istruttore, mentre qualcuno
sbuffa sostenendo di non aver mai letto un manuale d'uso in vita sua, ci erudisce
sulle regole fondamentali. Così veniamo a sapere che un goal vale due punti, e che
se la pallina, alzandosi tocca il tabellone centrale è un punto per l'avversario.
E' tutto quello che ci basta sapere e si decide subito di fare due mini gironi,
i maschi e le femmine, i vincitori dei quali si scontreranno tra loro nella prima
finalissima, per noi, di questo strano gioco.
Alcune cose risultano subito abbastanza chiare: il guanto non è un optional, la
pallina raggiunge velocità prossime a quelle della luce e prenderla sulle dita non
è una cosa bella; il livello sonoro dell'ambiente durante la fase di gioco è prossimo
a quello di un campo di battaglia, fra pallina, racchette di legno e bordi del campo;
ma quello che rischia veramente le mani è l'arbitro che, quando la pallina si immobilizza
in una parte morta del campo, deve dichiarare la sospensione del gioco e fra palette
saettanti, recuperare la sfera per renderla giocabile.
Ora, a 6 anni di distanza da quell'inizio, il G.S.D. presenta corsi principianti
e corsi agonisti, per coloro che vogliono cominciare, e per coloro, ormai molti,
che in questi anni hanno partecipato a tornei italiani e internazionali, a Campionati
Nazionali, Europei e Mondiali.
il livello, da quei primi tiri goliardici, è diventato altissimo, ci vuole attenzione,
concentrazione, riflessi da ghepardo e un cuore che tenga duro nelle fasi più palpitanti
di una lunga partita!
Insomma, lo Showdown è disciplina seria ed impegnativa, di respiro internazionale.
E se deve essere battaglia, che battaglia sia!
Per chi volesse approfondirne le regole, seguite questo link
scaricare il regolamento.
Al solito una paziente ricerca su "Google" vi permetterà di soddisfare
molte curiosità su questa rumorosa disciplina!
Per maggiori informazioni rivolgersi al referente che troverete nella pagina relativa
ai nostri corsi.
Articolo di presentazione rivisto da
Angela Bellarte
22/09/2012
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