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Una lettera un po' speciale dal Kenya
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Breve ma significativa testimonianza di una nostra socia
Siamo lieti di pubblicare una lettera che ci è stata inviata nei giorni scorsi da una nostra socia che da qualche anno è impegnata nel portare un messaggio di fiducia e serenità ai non vedenti delKenya.
Sono molto lieta di comunicarvi che gran parte dei "casi difficili” aspiranti al college sono andati a buon fine. Nella mia lista iniziale erano 6, ma se ne era aggiunto uno nuovo, Akai, una ragazza turcana che vive a Kibira, uno degli slum più invivibili di Nairobi. Ne hanno accettati 5 e non posso che rallegrarmi. Li avevo definiti difficili, per non dire "disperati" perchè, non solo sono ragazzi estremamente bisognosi, ma sopratutto perchè hanno avuto C- agli esami di maturità.
Anni fa, quando hanno terminato la scuola secondaria, D+ era sufficiente per qualificarsi quindi erano certi che un giorno o l'altro avrebbero avuto la possibilità di frequentare un college per l'abilitazione all'insegnamento, ma da 2 anni è richiesto almeno C. Non posso che essere d'accordo con il Ministero dell'Istruzione, la preparazione degli insegnanti un tempo era alquanto scadente e certo non avrei insistito per i ragazzi vedenti che hanno la possibilità di scegliere altre professioni; ma ho fatto tutto il possibile per questi casi speciali, che del resto ben conosco e sono certa che potranno essere buoni insegnanti.
Ora sono quindi alle prese per organizzare la loro partenza per il college che avverrà fra 2 giorni. Oltre a documenti vari, necessitano di tutto, dal sapone, lenzuola, coperte, al cucchiaio e piatto. Siamo già fortunati che al college di Nairobi non richiedano anche il materasso! Ai 5 fortunati prescelti, se ne aggiungono poi alcuni altri che hanno raggiunto la votazione richiesta.
Ed a proposito di ragazzi non vedenti insegnanti, oggi Caroline ha invitato da me un gruppo di amici per festeggiare il suo primo stipendio! Caroline Makena è, come dice il suo nome africano, una ragazza sempre sorridente, anche se la vita non è sempre stata facile per lei.
Quando aveva pochi mesi la madre se ne è andata e non si è fatta più vedere. Avrà senza dubbio saputo che Caroline, non vedente, ha frequentato questa scuola, ma non è mai venuta a trovarla. Il padre naturalmente non ha perso tempo a risposarsi, ma, purtroppo, le matrigne in Kenya assomigliano quasi sempre a quelle delle favole. Il padre era affezionato a Caroline ed a volte veniva; ricordo infatti che un giorno è arrivato durante la ricreazione ed è rimasto ad osservarla senza farsi notare, sorpreso e soddisfatto nel vedere la ragazzina così vivace e scatenata nel gioco. Il loro rapporto è stato buono fino a qualche anno fa quando un giorno, rimasti in casa soli, Makena si è ribellata al comportamento scorretto del padre ed è andata piangendo a confidarsi con una zia. Il padre l'ha picchiata barbaramente e l'ha scacciata di casa. Fortunatamente la sua storia è a lieto fine, perchè ora lei è indipendente economicamente ed ha davanti a sé un futuro dignitoso.
Ma sapete chi è venuto qui a scuola a cercare Caroline alcuni giorni fa? Si, perchè Caroline ora insegna alla St. Lucy. Una donna mai vista prima che sostiene di essere sua madre. In questo paese succede spesso che ragazzi abbandonati, quando incominciano a lavorare, ritrovino miracolosamente i genitori!
La storia di Caroline non è però fra le più amare: sono sicura che anche Akai, la ragazza dello slum, ha esperienze molto dolorose, come del resto David, un ragazzo intelligente, ora neoinsegnante, che ha terminato la scuola superiore brillantemente, ma che è stato costretto a mendicare per ben 8 anni per le strade di Nairobi per sopravvivere, fino al giorno in cui ho saputo di lui e sono riuscita a mandarlo al college.
Sono convinta che, dopo tanta sofferenza, tutti avrebbero il diritto ad un po' di serenità. Ciò che riesco a fare, comunque, è grazie all'aiuto di tutti voi, che abbraccio molto affettuosamente.
Nucci Tela
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