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Queste finali non s'hanno da fare...
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Piccola storia di una finale sperata da parte dei contradaioli dei Lampi...
Tutto cominciò un grigio sabato di settembre, correva l'anno 2006 ma non avrebbe corso quel giorno sul manto erboso del campo da baseball di Padova il cavalier Claude de Levantain, insieme alla sua squadra di prodi combattenti, i Lampi. Egli infatti aveva subito un'incantesimo dalla sua sposa, la principessa Michel di Marcato, che con un paio di scarpe stregate, lo aveva costretto ad un viaggio periglioso nella terra dei proto-sardi, alla visita delle tombe dei giganti.
Il blasonato Lorenzo, conte di De Regnin aveva già organizzato i suoi combattenti per lo scontro contro i cugini milanesi in terra straniera. Il Marchese del Brivio, un po' in apprensione per la mancanza di Claude e Michel aveva cercato di approntare le contromosse più efficaci per combattere l'enorme potere della contrada dei Tuoni.
Raggiunta quella terra di gran dottori, i duellanti riconobbero fra gli spettatori lady Gianna, mamma di Michel, che era stata avvisata dalla figlia della singolar tenzone. Michel, pentitasi amaramente per l'incantesimo a Claude, aveva chiesto alla madre una magia della pioggia per rinviare la partita a dopo che fossero tornati dall'isola.
La magia, grazie alle contro fatture del Gran Mago Novalis degli Angeli, era riuscita solo in parte. I tuoni avevano avuto ragione dei Lampi nella prima partita per 5 a 3 e poi un gran diluvio aveva interrotto il secondo scontro sull'1 a 1.
I contradaioli dei Tuoni, temendo il rientro in squadra di Michel e Claude, cercarono allora di organizzare lo scontro per il giorno seguente in una terra un po meno lontana, nella landa di Seveso, ma la distrazione del Mago Novalis verso la magia di lady Gianna fece si che anche questo tentativo andasse male. Si sarebbe giocato il giovedì successivo nella spianata di Kennedy, intitolata appunto al gran Governatore del nuovo mondo, barbaramente ucciso in tempi ormai remoti.
E ci fù la tenzone, al tramonto del giovedì, ma nonostante i Lampi si battessero con coraggio e valore, Cavalier Cusati, anche con l'iuto di Vasquez de Rollie, noto e valoroso mercenario del nuovo mondo e Sir Cristiano de Tedoldì, portato sulla spianata kennedy da Pamela de Chiari, la bella cavallerizza della contrada dei lampi (in un gesto di grande cortesia che rimarrà immemore), riuscì a contenere l'impeto degli avversari.
Al tramonto, poi, grande mangiata di carne per tutti!
Con la contrada dei Tuoni ormai qualificata per il gran torneo di Bologna, ai Lampi non rimase che un'unica speranza: sconfiggere entrambe le contrade di Firenze e della Qvinta per riuscire a partecipare al torneo.
Pamela de Chiari ed il Marchese del Brivio riorgannizarono allora le truppe alla volta di Bologna, verso la splendida valle dei Bottonelli. Qui i nostri eroi furono testimoni di un'impresa eroica anche'essa: una singolar tenzone all'ultimo sangue tra la contrada dei fiorentini e degli empolesi, che seppur a ranghi ridotti, dopo il 17esimo extra hinning, riuscirono ad aver ragione dei toscani.
Ma il destino avverso si abbattè ancora una volta sulle file dei Lampi. Nonostante l'impegno ed il coraggio, furono battuti, anche se solo di misura, e non potranno partecipare al gran finale bolognese.
Rimane comunque il monito del capitano dei lampi, la lady di ferro, miss Gossì de Juvan: "Torneremo presto a correre su questi prati, più forti che mai!"
Claudio Levantini
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