Settimana Verde
Falcade, 14-21.07.2007
Ciao a tutti gli amici del Gruppo Sportivo Non Vedenti di Milano!
Finalmente, dopo tanto lavoro ecco qui il resoconto della PRIMA Settimana Verde
organizzata dal Gruppo Sportivo di Milano in collaborazione con l’Atri Toscana ONLUS.
Settimana che si è svolta a Falcade, un piccolo paese delle Dolomiti venete, situato
precisamente nella Val dei Biois, nel periodo dal 14 al 21 luglio.
Ora la domanda sorge spontanea: cosa si fa in settimana verde?
La risposta è semplicissima! Durante questa settimana abbiamo fatto delle escursioni
in montagna, accompagnati da alcuni membri del Corpo Forestale dello Stato di Belluno,
della Polizia di Stato di Moena, Guardia di Finanza di Predazzo, volontari, amici
e per finire dai Vigili del Fuoco di Belluno, che hanno messo a disposizione il
loro pulmino. Falcade quindi era il nostro “campo base”.
L’avventura è cominciata già il giorno degli arrivi, in modo particolare per i milanesi
e per alcuni amici della Toscana: i primi hanno trovato coda in autostrada, e sono
arrivati in albergo verso le due e mezzo del pomeriggio. I secondi invece, hanno
perso la coincidenza a Firenze, e sono arrivati con due ore di ritardo, stanchi,
ma felici di avercela fatta!
Dopo cena ci siamo riuniti al bar dell’albergo per discutere il programma della
settimana e della gita del giorno dopo. E subito qualche pigrone chiede: “Ma la
strada è lunga?”, “Quando si mangia? Cosa si mangia?” “Ma c’è la macchina se non
ce la facciamo?”. Anzi, c’è qualcuno (inizia per “L”, finisce per “eva”…) che si
è già organizzato per evitare di far fatica, intenzionato a fare, e cito le sue
parole:
“Primo pezzo col pulman dei Vigili del Fuoco, il secondo pezzo con il fuoristrada
della Forestale e al ritorno se c’è, anche l’ambulanza.”
Domenica 15 luglio: escursione a Campion, località in Val di Garès. Escursione molto
particolare, non tanto per la lunghezza del percorso (9 chilometri), quanto perché,
i più coraggiosi l’hanno fatta tutta a piedi, senza utilizzare pulmino o jeep, attraversando
il paese di Canale D’Agrodo, dove si possono vedere i “Tabià”, ovvero i fienili.
Gli altri membri della truppa invece, hanno usufruito del mezzi messi a disposizione.
Arrivati a Campion, troviamo ad aspettarci gli Alpini, che stanno preparando per
noi polenta, costine e pastin, una sorta di “svizzera” (o hamburger) fatto con la
pasta della salsiccia: una delizia per il palato! E come se non bastasse, c’è anche
salame, formaggio… Insomma: se dovete seguire una dieta, mandate in ferie pure lei!
Eugenio, dopo essersi sorbito due ore e mezza di chiacchiere con la sottoscritta,
ha ancora energia da spendere e chiede agli alpini se hanno bisogno di una mano.
Gli alpini quindi lo incaricano di rimestare la polenta, la sua passione.
Dopo esserci ben rifocillati, aver bevuto il caffè “Alpino” (caffè e tanta grappa),
preso un po’ di sole e fatto una foto di gruppo con gli alpini, ripartiamo (chi
a piedi, chi in auto) verso l’albergo.
Lunedì, 16 luglio: gita sempre in val Garès, con destinazione Malga Stia (1785 m.).
Appena scesi dal pulmino, Domenico, Lorenzo di Mestre e Stefano di Arezzo “abbrancano”
due guide e partono alla volta della malga. Io tento di stargli dietro, ma già al
terzo tornante mi devo fermare perché ho la gola secca! Arrivati alla malga, qualcuno
di noi (indovinate un po’ chi?) ha proseguito ancora un po’, ma il grosso della
truppa si è fermato in malga a riposare, chiacchierare, prendere il sole (o scottarsi
, a seconda dei punti di vista) raccontare barzellette (da ricordare quelle del
finanziere Romano), guardare il panorama (Pale di S. Martino, Monte Agner) e a prepararsi
“psicologicamente” al pranzo.
E dopo il caffè e una fetta di Strüdel (come lo chiamano Antonio, Angela, Gianantonio
e Erin) di nuovo in marcia, per tornare al pulmino che ci avrebbe riportati in albergo.
Domenico e Lorenzo sempre in testa al gruppo.
Ora, i lettori curiosi si chiederanno: ma dopo le gite e le abbuffate eravate così
stanchi da starvene ognuno a ronfare in camera sua? Assolutamente no! Qualcuno si
organizzava per un giretto o per andare a far compere prima di cena. Eugenio è anche
riuscito a far provare il baseball a chi ancora non lo conosceva…
Dopo cena invece, c’è chi andava a dormire presto, chi si fermava al bar a bere
un caffè e a fare quattro chiacchiere, chi invece, come Lorenzo, aveva sempre voglia
di camminare e proponeva “passeggiate defaticanti”, e chi, come me, Costantino,
Domenico e Claudio, si riuniva per suonare, cantare e prepararsi alla serata musicale.
Martedì 17 luglio: gita al rifugio Sa Lander (1452 m) da cui si può ammirare la
Cima Fertazza. Anche qui “qualcuno” ha avuto la possibilità di camminare un altro
po’, seguendo un percorso sulle piste da sci (di discesa, ovviamente!). Il Leva
- ribattezzato “Lenzuolino” dalla forestale Paola - ha dato prova di grande forza
e coraggio, rifiutandosi di fermarsi al rifugio, deciso più che mai a proseguire
il cammino. È arrivato per ora di pranzo, stanco morto, pallido più del solito,
ma felice di essere riuscito nell’impresa.
Dopo cena tutti fuori nel giardino dell’albergo per la serata musicale! (mamma mia
che ansia, è da una vita che non suono per così tanta gente!). E fra le canzoni
in scaletta, suggerire gli accordi a Domenico (perché ogni tanto se li dimenticava)
e le richieste del pubblico - in particolare quella di Stefano che voleva assolutamente
sentire “L’inno del Corpo Sciolto” - siamo riusciti a dedicare una canzone ai due
proprietari dell’hotel, Carla e Fabio, persone a dir poco straordinarie!
Insomma, serata musicale andata bene, a parte un piccolo particolare: la batteria
elettronica del Leva, che ad un tratto ha iniziato a dare i numeri…
Mercoledì 18 luglio: Carletto, il vigile del fuoco e autista del pulmino, ci ha
portato vicino a casa sua, precisamente al Rifugio Le Ere (1297), situato ai Piedi
del Piz, propaggine meridionale del Monte Pizzocco. Anche qui si è mangiato e bevuto
a sazietà, sotto un sole cocente che ha “lesso” più o meno tutti quanti.
Tornando verso casa ci siamo fermati ad Oregne, a casa di Carletto, dove abbiamo
fatto una “merendina” a base di formaggio, salame, torta, fragolino…
E poi, di nuovo in pulmino, alla volta di Falcade.
Giovedì 19 luglio abbiamo valicato il Passo Valles per raggiungere la Val Venegia,
località dominata dalla catena settentrionale delle Pale di S. Martino. Lorenzo,
Stefano, Leva e altri hanno proseguito verso la Baita Segantini. Gli altri invece
si sono fermati a bere qualcosa alla Malga Venegiotta, e poi, pranzo al sacco sull’erba!
Mario ed Ivan, invece, hanno tentato l’impossibile: insieme ad una guida sono andati
al rifugio Mulaz, e poi sono tornati a Falcade scendendo dall’altro versante della
montagna.
Bravi veramente, ma cosa si sono persi… Eh sì, perché il resto della truppa si è
recato a Caverson, dove ha potuto degustare la famosa “Grappa Ecologica”. Ora voi
vi chiederete: ma cos’è la “Grappa Ecologica”? E soprattutto perché porta questo
nome? La risposta è semplicissima. Questa grappa al gusto di latte, viene definita
in questo modo perché viene servita in un bicchiere di cialda rivestito di cioccolato
al suo interno.
Degustata la grappa, siamo partiti alla volta dell’albergo. Quella sera infatti
avevamo ospiti a cena. Chi? Ma le guide, ovviamente!
Venerdì 20 luglio: Purtroppo l’ultimo giorno è arrivato. E allora perché non andiamo
tutti in Val Fredda, a fare un bel pranzo a base di polenta pastin e costine nella
baita del poliziotto Rino? Fabio si è offerto di dare una mano, preparando la carne
e dando una prima cottura alle costine, facendo così scattare l’allarme antincendio
dell’albergo…
Come al solito anche in questa gita qualcuno ha voluto proseguire un po’ il cammino,
arrivando fino al Rifugio Fuciade per poi tornare alla baita e mangiare insieme
a tutto il gruppo.
Ne approfittiamo anche per fare gli auguri a Stefano, visto che oggi è il suo compleanno.
Volete sapere cosa ha ricevuto in regalo? Beh, visto che siamo in montagna, gli
abbiamo regalato cose adatte alla situazione. Quindi: un paio di “mutande tecniche”
(come le chiama lui) e una bottiglia di grappa…
E visto che era l’ultimo giorno, abbiamo deciso di concludere in bellezza, facendo
una foto di gruppo!
Sabato 21 luglio: purtroppo è arrivato il momento tanto odiato e tanto triste: la
partenza. Peccato! E’ stata proprio una bella settimana! Il tempo è sempre stato
stupendo e ci siamo divertiti un sacco! C’è chi si scambia gli indirizzi di posta
elettronica ed i numeri di telefono, chi è già nervoso al pensiero che lunedì dovrà
ricominciare a lavorare, chi bacia e abbraccia la morosa… e chi, come me, ha già
iniziato a fare il conto alla rovescia, perché non vede l’ora di ritornare!!! -366,
-365, -364, -363…
Ilaria Frenez
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