19-20-21 Dicembre 2007 - Moena
La Polizia indice un corso per Guide di sciatori ciechi. E noi... ci andiamo! Sei orbi sul furgone della Polizia... Il guidatore si ferma nel cortile della Caserma... No, non ci hanno arrestato... Almeno non ancora.
Scendiamo... che freddo, ragazzi, è sera tardi e il nostro poliziotto autista Alberto ci accompagna in Camerata... no, non ci siamo neanche arruolati nell'Arma. Avete indovinato? Vi aiutiamo: domani mattina noi orbi portiamo a sciare i Poliziotti! Loro si bendano e noi guidiamo? ... Quasi.
Ci siamo noi 3 da milano, Filippa, i Coccolini, e domani pomeriggio arriva anche Natale, il Cinghiale delle Nevi! Poi c'è Giovanni da Torino, Ilaria da Bolzano, e Palmiro e Mario dal centro Italia; ci sono un po' di discesisti e un po' di fondisti; e poi ci sono i Poliziotti. Loro fanno questo corso per imparare ad accompagnare a sciare gli orbi mentre noi facciamo entusiasticamente da cavia.
"i soliti casinisti!" No, stavolta è una cosa seria, una cosa importante, una cosa a cui partecipiamo anche con un pizzico di orgoglio, perchè se noi aiutiamo loro adesso, poi ovviamente loro aiutano noi dopo.
E' una cosa seria... ma dobbiamo essere proprio seri?
Alberto1 che ha in mano la faccenda e D. B. veterano già ci conoscono e quindi dovrebbero sapere a cosa vanno incontro... Fulvio che sembrava tutto serio e composto ci ha messo più o meno mezzo minuto a capire con chi aveva a che fare... E poi Marco, Alberto 2, Luigi, gli altri nuovi e gli altri che già avevano sciato con orbi...
Ci siamo fatti compagnia dal mercoledì mattina al venerdì pomeriggio,loro per 3 giorni stando sempre con noi hanno assaggiato le esigenze degli orbi, noi per tre giorni abbiamo condiviso un po' della loro vita...
Ragazzi, che bella la vita di Caserma! Pensavamo che ci avrebbero traumatizzato con una tromba per sveglia, invece devi fare piano perchè ci sono i piantoni che dormono... Arrivi a pranzo e trovi stinco e polenta...
Poi c'è la parte sciistica: abbiamo scelto di comune accordo una pista semplice per non incasinare nessuno, loro che cominciano e noi che dobbiamo capire come guidano. Ma in realtà non c'è proprio problema. La mattina andiamo a sciare su una fantastica nevina appena sparata che canta allegra sotto gli sci, ecco la prima indicazione: ragazzi, parlate forte se no il rumore copre i segnali!
E' uno scambio alla pari, loro cercano di farci cadere e noi cerchiamo di confonderli...
Ma davvero sono proprio poche le informazioni che possiamo aggiungere, ci pare che siano tutti già tranquilli e beati: Hanno già capito che ogni tanto bisogna dare un "sinistra" al posto di un "destra", se no il cieco si adagia e non sta attento! Bisogna dire al cieco di scendere a spazzaneve con le punte aperte... Se no come si fa a sapere se ha capito?...
E il pomeriggio tutti in sala riunioni a esporre impressioni e suggerimenti. Ecco, per esempio, a noi una delle cose che interessava di più rimarcare è che il cieco è cieco sempre, che finito di sciare non si toglie la benda e diventa improvvisamente autosufficiente; e infatti, per dimostrarci di aver capito, Fulvio bendato e Marco guida partono per la loro prova. Ci hanno spiegato che imparano davvero tanto a fare questi giri ciecosimulati, e ci crediamo. Ecco che il percorso è finito, Marco si rilassa e risponde al cellulare.... Tonf! Ahia! Sì, era una staccionata... Sì, era uno stinco... Sì, Fulvio forse è entrato un po troppo nella parte, e continuava a fare il cieco... Ci siamo assicurati che nessuno si fosse fatto male... Ci siamo detti che quando capita a noi non ci viene tanto da ridere.... E poi ci siamo messi a ridere, che credete!
Un cieco vero sarebbe facilmente finito così, come Fulvio che non si è tolto la benda e pensava ancora che Marco lo guidasse...
Eh, una grande lezione!
Però noi ci guardiamo e ci pare davvero che questi ragazzi abbiano poco da aggiungere, poco da aggiungere alla loro abilità di guide e poco da aggiungere alla sensibilità che ci hanno dimostrato, tutti, disponibili anche e soprattutto quando non avevamo gli sci ai piedi... specialmente Fulvio!
Insomma, noi abbiamo un grande grazie da dire al Corpo dei Poliziotti di Moena, al Comandante che ha permesso lo svolgimento di questo Corso, a Alberto dell'Antonio che ci ha accudito e coccolato dalla prima sera all'ultimo pomeriggio e è riuscito a condividere con noi anche una memorabile serata mangio-bevereccia al rifugio Miola...
E ai ragazzi che hanno sciato con noi, che ci hanno fatto compagnia, ci hanno illustrato piste, panorami e stupende ciambelle! Un Corso in cui una volta tanto noi ciechi avevamo voce in capitolo, eravamo lì per offrire qualcosa, per scambiare opinioni. Abbiamo parlato tanto e una volta tanto ci siamo sentiti ascoltati, ma l'impressione è stata che forse, più importante delle nozioni tecniche, più che ribadire a questi ragazzi i segnali e le indicazioni, la cosa essenziale è trasmettergli la voglia che noi abbiamo di prendere e andare in montagna, mettere scarponi e sci e partire, sentire e annusare, restare sotto il cannone a farsi riempire di nevina in polvere o fermarsi a farsi descrivere un costone, una baita che abbiamo individuato dal fumo del camino, l'ebrezza che riempie all'arrivo di una pista di discesa tirata giù veloce perchè alla fine si va a bere la sgnappa!
Se siamo riusciti a fargli capire queste cose, quanto tutto sia importante, forse li rivedremo a sciare con noi, li riavremo con noi a condividere sensazioni... e non dimenticatevi delle ciambelle!
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