Campionati europei di triathlon di Lisbona
Lisbona, domenica 11 Maggio 2008
Dopo lunghi mesi di allenamento e un brutto infortunio un mese prima della gara,
che ha messo in dubbio la nostra partecipazione agli europei 2008, di triathlon
sulla distanza olimpica, ovvero 1.5 km. A nuoto, 40 km. In bicicletta e 10 km. Di
corsa a piedi.
Eccoci giovedì 8 maggio all'aeroporto di malpensa io, Claudio, Nadia (la moglie
di Claudio), mia figlia Martina Debra e mia moglie Anna e il nostro inseparabile
tandem ben impacchettato e molto più simile ad una cassa da morto che ad un tandem
e sotto gli sguardi sbalorditi di tanti altri viaggiatori, che ci osservavano con
stupore mentre girovagavamo tra uno sportello e l'altro,
Ci incontriamo al ceck- in con altri quattro amici, tra cui un mio omonimo (Alberto),
anche lui in gara nella categoria 60-64 anni dopo tre ore di ritardo finalmente
alle 23.30 sbarchiamo a Lisbona, il tempo di cenare e di bere un ottimo caffè espresso
a questo punto siamo pronti a riposare.
Il giorno dopo lo dedichiamo al tour della città con delle soste culinarie con ottimo
pesce e delle ottime pasteis de nata (dolci del luogo).
Il sabato mattina lo passiamo ancora come dei turisti, il pomeriggio lo dedichiamo
a rimontare la bici, giusto il tempo di provarla e siamo pronti a portarlo in zona
transizione per la gara della domenica mattina dove ci confermano che la partenza
della categoria disabili è prevista per le 07.40, dopo aver sistemato il tandem,
ritorniamo in hotel a prepararci gli indumenti necessari per la gara, muta, scarpe
da bici, scarpe da corsa, pettorale , chip, vaselina, occhialini ecc. Il tutto controllato
più volte e infine cena e a letto presto visto che la sveglia è prevista per le
06.00.
Nonostante aver gareggiato nell'ironman delle Hawaii, ai mondiali di Amburgo sempre
sulla distanza olimpica, la tensione pre-gara e l' adrenalina sono altissime, alle
04.00 sono già sveglio e mi rigiro tra le lenzuola e sento che mia moglie e mia
figlia sono tranquille tra le braccia di Morfeo, sento rumori nella stanza vicino
e deduco che anche Claudio è già sveglio nonostante la sua lunga esperienza sportiva
anche lui sente la gara, alle 05.50 mi sento bussare alla porta ancora in mutande
apro la porta e Claudio è già pronto e ci accorgiamo che avevasincronizzato la sveglia
rispetto all'orario italiano ovvero 1 ora in anticipo. o forse anche lui è emozionato
come me.
Il tempo di indossare la divisa della nazionale italiana con la solita emozione,
prendere la borsa, chiamare il mio omonimo ed eccoci in taxi alle 06.40 direzione
campo gara
Arrivati in zona cambio ci accorgiamo che fa molto freddo una temperatura esterna
di 11 gradi e una temperatura dell'acqua di 18 gradi ed un vento freddo che quasi
ci taglia la faccia e già pensiamo a quando saremo in tandem,Claudio da l'ultimo
controllo alla bici, indossiamo la muta, cuffia, chip, occhialini, vaselina su caviglie
e polsi ma il freddo non ci abbandona, Ripassiamo la tattica di gara, ci leghiamo
la corda in vita per nuotare ed a piccoli passi entriamo in acqua, il tempo di immergerci
completamente e come un pugno nello stomaco rimaniamo senza fiato, ma neanche il
tempo di pensare ed ecco il colpo di cannone via e la gara è partita.
Usciamo dall'acqua e ci accorgiamo che gli altri tandem sono ancora parcheggiati
il tempo di toglierci la muta, infiliamo le scarpe da bici casco ed eccoci in bici,
tutti bagnati pronti a spingere sui pedali, con il vento che non ci abbandona, Iniziamo
a pedalare sperando di scaldarci ma ci accorgiamo che tremiamo dal freddo, dal 20
al 35 km. Oltre il vento inizia anche a piovere, meno male che il percorso è chiuso
completamente al traffico, ma solamente un pochino stretto e reso scivoloso dalla
pioggia in zona cambio dove siamo costrettia passare due volte, anche perché era
la zona dove era assiepato il pubblico, alla fine risulteranno 44 km.
Scendiamo dalla bici il tempo di cambiarci le scarpe e dal freddo Claudio fatica
ad allacciarsi le scarpe da corsa a causa delle mani gelate, due giri da 5 km. Senza
neanche un km. Segnato e con qualche avvallonamento, utilizziamo tutte le nostre
energie spingendo con i piedi chilometro dopo chilometro, ma infine siamo primi
sotto lo striscione d'arrivo.
Un altro traguardo, un'altra medaglia e tante emozioni assieme a Claudio amico e
compagno di tante battaglie sportive ed un immenso grazie e abbraccio a CLAUDIO
che mi fa vivere questi momenti sportivi indimenticabili un grande uomo e grandissimo
sportivo, che anche nei momenti più difficile è sempre pronto a spronarmi ed a spingermi
al traguardo, grazie a lui ho vissuto le emozioni sportive puù belle della mia vita
|