Campionati Italiani Di Showdown
Sudore abbondante, brividi di freddo, gambe molli, battito accelerato. No signora,
lei non ha la febbre. Sta solo giocando a Showdown! La differenza che passa tra
gli allenamenti e un torneo amatoriale. La differenza che passa tra una gara amatoriale
e le eliminatorie del Campionato Italiano.
La differenza che passa tra le eliminatorie e le semifinali, e la finale! Solo questo,
tutta qui la differenza, l'adrenalina che cresce senza che ci si accorga, e trasforma
un gioco tranquillo da allenamento in una voglia di portare a casa un punto, poi
un altro, e un altro fino al fischio finale!
Non esiste la resa, anche se la voglia di sedersi per terra è tanta; non esiste
il supporto del tifo, anche se nel silenzio obbligato della squadra intorno ci sono
onde di energia che muoverebbero un treno.
Sei da solo, davanti al tuo avversario, i fischi dell'arbitro scandiscono lo scorrere
dei punti. Fino al termine,quando ti puoi sedere per terra, quando puoi sentire
le urla della festa, quando finalmente hai capito cosa è successo.
Cosa è successo? Doveva succedere: quest'anno ci sono abbastanza regioni per promuovere
il primo Campionato italiano di Showdown non promozionale, quello che assegna proprio
il titolo! E così ci dicono che, se vogliamo, la squadra può andare a Ovada e divertirsi
per un paio di giorni.
Cosa facciamo, diciamo di no? Abbiamo anche Marco Spinelli, che, oltre che sopportarci
negli allenamenti, è anche il Selezionatore Nazionale! Abbiamo anche due dei nostri
amici squinternati che fanno il corso arbitri, Simone e Attilio, .
E abbiamo i sei atleti, i Coccolini, il Mao, l'Angela, l'Ale e il Domenico. Purtroppo
gli altri tre li dobbiamo lasciare a casa per motivi contingenti, ma il Minio e
la Miki e la Silvia sono stati i primi a informarsi, volevano essere i primi a poterci
prendere in giro!.
E abbiamo il magico Genio che in questi giorni si presenta in veste da psicosupporto
camuffato da autista di pulmino!
Così riusciamo anche ad arrivare a Ovada, anzi, più difficile ancora, in località
Grillano, senza perderci, e già ci piace perchè siamo in una struttura bellissima,
e sfido, ci fa il ritiro il Genoa!. Il CIP ha scelto proprio bene!
Poi ci danno le magliette dei Campionati blu o azzurre che sono bellissime anche
quelle e noi possiamo cominciare a fare un po' i galletti.
Purtroppo altri atleti sembra che non prendano molto sul serio i Campionati, il
clima è decisamente rilassato. Magari anche un po' troppo.
Noi però siamo carichi, siamo pronti. Ci sfottiamo, ci prendiamo in giro, e lo facciamo
molto seriamente!: proviamo già qualche tiro sui tavoli per assaggiare l'acustica,
per entrare nel clima.
Poi qualcuno entra anche in gelateria, quelli che hanno avuto la forza di andarsene
la sera a passeggiare fino al paese, in questo silenzio di rane e di grilli così
innaturale per i poveri cittadini!
Ma è il sabato che si comincia, è il sabato mattina che, mentre i più si strafogano
al tavolo della colazione, il Mao e il Simo e l'Attilio vanno a correre; ma siete
matti?!
è sabato mattina che si schierano i gironi, i 16 ragazzi divisi in 4 batterie di
cui passeranno i primi due, le ragazze, 7, tutte contro tutte.
Scappiamo, quando possiamo, a seguire gli incontri dei ragazzi, ma, onestamente,
nel nostro stanzino il grande arbitro Simone si sta godendo incontri molto più gustosi!
Così la mattina ha scremato il gruppo maschile, si riformano i gironi con due di
alta classifica e due di bassa. Intanto noi ragazze abbiamo più o meno giocato tutte
tre partite, e le forze in campo anche qui sono già abbastanza definite. Ora al
tavolo del meritato pranzo ci raccontiamo, ci aggiorniamo,i ragazzi aspettano solo
di incontrarsi tra di loro, le ragazze hanno già avuto assaggi di gioco duro e incontri
tesi: Alessandra meritatamente a punteggio pieno, la Coccolina che si scopre una
grinta inaspettata, Angela che già vacilla sotto le bordate della Intillisano.
E poi c'è il coccolino che manda indietro la crostata perchè ha mangiato troppo
e dopo c'è ancora gara... Ma Coccolino! Hanno portato indietro anche quelle degli
altri! Questi già ci guardano male, se lo scoprono...
Però la strategia della crostata funziona, i ragazzi a pancia leggera sono già tutti
in semifinale, le ragazze occupano le prime 4 posizioni, quelle delle semifinali,
insieme alla Gabriella Intillisano, ce lo aspettavamo, è una veterana dei Campionati
promozionali dell'anno scorso.
E ora che siamo sicuri che qualche medaglia arriva, siamo più tranquilli? Stasera
i passeggiatori serali incontrano anche le lucciole... Ma Genio, siamo sicuri che
non era l'accendino del Dome? E chi va a nanna presto sogna fischi autoritari, e
medaglie che vorticano, si incrociano, si scambiano...
Domenica mattina: così silenziosa la sala della colazione... Silenziosa prima che
arrivassimo noi! Ma gli altri dove sono? Poi realizziamo, effettivamente i ragazzi
cominciano alle 9, ma oltre ai nostri solo il Remoli ha dovuto fare l'alzataccia,
si vede che la maggioranza ha deciso che non vale neanche la pena di veder giocare
gli altri... Ma noi ragazze che cominciamo alle dieci invece siamo combattute su
quale dei due incontri seguire: Mao Coccolino o Domenico Remoli?
Il dilemma si risolve in fretta, senza sorprese. Così col Dome e il Mao in finale
annunciata e il Coccolino contro il grande Remoli, che litigheranno per il terzo
posto, la Coccolina e l'Ale si lanciano in un palleggio sul tavolo centrale, dovrebbe
essere sempre così, divertiti, prova nuovi colpi, respira e gioca!
Ma non è più tempo di scherzare neanche per le ragazze, il tavolo della prima semifinale
aspetta già, per l'ennesima volta si mettono le bende oculari, la mascherina, in
fretta, l'arbitro scalpita, prima del guantone ci vogliono le protezioni per le
dita, per il polso, per il gomito... Chi ha detto che non è uno sport pericoloso?
Così è salita la tensione: dove sono finite le palline? Non si sentono più! La Coccolina
sotto le staffilate della Intililisano non capisce più niente, perde punti per fallo
nell'area di porta, perde il primo set senza neanche capire dove se ne è andato,
vince il secondo senza di nuovo sapere come. é questo che fa la tensione da gara?
Pensavo che per ridursi così uno dovesse fumare qualcosa di strano!
Due bordate di Gabriella che diventano due autogol... scoppia il caos, tutti abbracciano
la coccolina, si congratulano... La Coccolina cerca la sua avversaria per congratularsi,
non pensava davvero di sopravviverle! Ma il clima da questa parte del tavolo è ancora
teso... Non c'è tempo, di nuovo l'arbitro chiama le giocatrici, seconda semifinale,
silenzio, fuori, preparatevi!
Ci prova Angela a combattere contro l'Alessandra, ma non ce la fa: di nuovo scoppia
il caos, Alessandra in finale! Dalle nebbie del cervello della Coccolina arriva
un pensiero... Ma allora sono in finale anch'io!
La confusione è totale, usciamo tutti, cerchiamo un po' d'aria, le scariche delle
palline dai tavoli degli altri incontri, chi cerca la calma in una sigaretta...
E già, e chi non fuma?
Sudore e sangue sul tavolo delle finali per il terzo, soprattutto sudore... Roberto
Remoli contro Coccolino Tralli, forse il
Mao non è preoccupato, ma se il Coccolino non la pianta di prendere tabelle... Per
fortuna non c'è niente da contestare, niente falli non visti, niente telefoni che
squillano, stavolta. Bastano due set al Coccolino che è riuscito a tranquillizzarsi,
il Mao aveva ragione ma come al solito non glielo diciamo. Poi questo Roberto Remoli
dimostra di avere dei numeri! é un piacere andare a fargli i complimenti!
E mentre il coccolino è tutto sciolto di sudore e di gioia per la medaglia, c'è
l'altra medaglia di bronzo da assegnare, la squadra di Milano si azzittisce nello
stanzino delle ragazze, al tavolo Angela Casaro e Gabriella Intillisano.
Noi ragazze sappiamo quanto è tosta la Gabriella, e facciamo il tifo, disperatamente,
silenziosamente, un tifo di respiri accelerati e trattenuti, di strette di braccio
al vicino di sedia. Ma non c'è niente da fare, forse vince l'atleta più determinata,
quella più incattivita, più delusa di aver perso l'accesso in finale. Cioè vince
la Gabriella.
é stata una bella partita combattuta, abbracciamo Angela, facciamo i complimenti
a Gabriella che se li merita.
Ma è arrivata l'ora, ed è un'ora difficile. L'ora delle conferme o dei ribaltamenti.
Intanto cominciamo che sale il nervoso perchè ci fanno giocare nel pallone da calcetto:
rumori ovattati, come attraverso il cellophane. Ma qui come le sentiamo le palline?
Alessandra contro Coccolina, fischio d'inizio. Quanto dura questo incontro?
Non lo sa la Coccolina, che entra in gara con lo spirito più goliardico possibile,
niente da perdere e voglia di divertirsi, ma che inaspettatamente si trova a ribattere
colpo su colpo, sempre a ridosso dell'avversaria che non ha mai neanche avvicinato
in allenamento, sfodera colpi che non sapeva di avere in repertorio, e non può più
solo divertirsi, ha vinto la prima partita! Adesso il gioco è diventato serio!
Non lo sa Alessandra, che si innervosisce per questa acustica demenziale, che con
tutta la sua tenacia e la sua abilità si vede sfuggire la prima partita per un soffio,
un lancio di moneta, e già si devono stringere i denti, ribattere, respirare solo
tra un punto e l'altro, quando ci si accorge di essere in apnea. E ancora per un
punto vince la seconda partita, non si può smettere, tutto si ricomincia, tutto
si decide nella terza.
Non sa di sicuro quanto dura questo incontro il Coccolino, che freme a ogni punto
di questa partita che sembra costruita apposta: un punto per ognuno, la pallina
che non sa decidere dove abitare, che scivola dentro a una buca e poi all'altra,
irriverente, irridente, mentre la paletta cerca invano nel silenzio una traccia,
un suono, e il suono che arriva è il fischio dell'arbitro che assegna il gol.
E così fino agli ultimi punti, al 9 pari, basta solo un gol ancora, pochi i falli
per sperarci, poche le energie che ormai restano, voglio sedermi per terra ma non
posso, fate finire questa partita!
Una pallina si infila ancora in una porta, ed è la porta dell'Alessandra...
E così il fischio arriva ancora, per l'ultima volta in questa partita, con questa
fine inaspettata, incredibile, l'Ale che si siede per terra, il Coccolino che tiene
su di peso la Coccolina prima che si accasci anche lei.
A allora c'era gente intorno, anche se non li sentivamo, non avevamo attenzione
da dedicare per accorgerci; c'erano gli amici della squadra che adesso ci abbracciano,
c'erano forse anche altri giocatori, forse anche qualche autorità arrivata per le
premiazioni. Ma solo ora che la festa è esplosa, che il silenzio è infranto, solo
ora la Coccolina e l'Alessandra si cercano, si abbracciano.
C'è gioia, c'è anche delusione, ovviamente, ma ci sono anche due grandi medaglie!
Quanto è durata alla fine questa partita? Sicuramente di più della finale maschile,
si rifà silenzio, si trattiene di nuovo il respiro. Perfino i colpi tremendi del
Mao e del Domenico suonano fessi sotto questo tendone di plastica maledetto. Ma
non ci vuole molto, colpi precisi, Maurizio è un robot, forse non sta neanche sudando,
poi esamineremo la maglietta!
Domenico non molla, ma è già innervosito, si lascia prendere dalla foga, e la troppa
tensione non gli permette di giocare al meglio. Bastano due set, e stavolta la festa
può esplodere senza fermarsi, si può saltare e abbracciare e congratularsi e anche
dispiacersi.
Ma sul podio delle ragazze c'è Milano su due gradini: ci sono la Coccolina e l'Alessandra,
le medaglie d'oro e d'argento e la bellissima targa del vincitore! E Gabriella che
finalmente adesso sorride!
E sul podio dei ragazzi c'è Milano su tre gradini, il Mao, il Domenico e il Coccolino!
E per tutti c'è l'Inno d'Italia, ci sono i discorsi ufficiali e anche il Sindaco.
E ci sono tutti gli amici che ci stanno seguendo in questa nuova avventura che continua
a viaggiare, corre dritta, sempre più veloce... e già viaggia verso la terra di
Finnlandia per i Campionati Europei!
Momento di emozioni forti, di ridere e scherzare ancora, di mangiare lasagne e arrosto
e torta... Dobbiamo reintegrare le energie, stavolta non la mandiamo mica indietro!
Pensieri diversi, Marco penserà già alle convocazioni, l'Attilio e il Simo al loro
nuovo Brevetto di Arbitro già battezzato e più che promosso! Il Genio che si chiede
chi glielo fa fare di sopportare sempre questi matti...
E questi matti che pensano... Chi alla paletta sparita... Chi a medaglie capricciose
che cambiano padrone nei modi più strani...
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