Marina di Camerota - 7a e ultima puntata della settimana blu
GIOVEDI 11 e VENERDI 12 SETTEMBRE
Oggi è praticamente l’ultimo giorno di vacanza,poiché domani sarà il giorno del ritorno ai nostri paeselli. È stata organizzata per oggi una passeggiata alla caletta degli” infreschi”, il cui nome se la memoria non mi tradisce è legato alla coltivazione dell’uva e di conseguenza alla produzione del vino, che purtroppo è stata in gran parte, abbandonata da anni.
La spedizione,prevede due alternative: la 1° alternativa ,via terra ed i partecipanti sono: Simone, Davide, Francesco P., Bruno, Nucci, Giò, Mao, Robi, Chiara, Genio, Franci, Rosa, Flò, Emanuele, Laura ed i nostri “napoletani” Francesco e Maria. La guida è naturalmente Alessandro.
La 2° alternativa ,via mare ed i partecipanti sono: Umberto, Consuelo, Silvana, Carlo.
Dopo la colazione si ritirano i sacchetti del pranzo al sacco e sul piazzale della reception, ci si conta in attesa dell’arrivo dei pullman per chi andrà via terra, mentre in spiaggia,una imbarcazione porterà chi ha scelto la via del mare.
Il nostro Franci, viene chiamato a rapporto dal direttore del villaggio, che gli fa firmare un documento di responsabilità. Quel brav’uomo di direttore, non sa che i nostri eroi hanno provato esperienze ben più pericolose di questa e quindi il Franci non si preoccupa minimamente di assecondarlo.
Saliamo sui due pulmini che ci portano alla periferia estrema di Marina di Camerota, dopodiché scesi dai mezzi ci prepariamo alla camminata, sotto un sole cocente che ci metterà a dura prova.
Ci vogliono più di due ore di cammino per arrivare ed il percorso si snoda su sentieri sterrati, tra salite e discese continue. Siamo immersi nella natura selvaggia ed incontaminata del Cilento. L’abbondante vegetazione mediterranea e le coltivazioni di ulivi ci fanno compagnia e di tanto in tanto incrociamo aree colpite dagli incendi, dove la vegetazione ha lasciato il posto alle ceneri. All’improvviso e meno male, come per incanto,arriviamo alla meta e qui troviamo già i nostri amici che sono venuti in barca. Certo per loro la fatica è stato un verbo sconosciuto.
Il primo impatto non è certo piacevole. La piccola spiaggia,è sovraffollata e con difficoltà riusciamo a guadagnare un posticino. Col passare dei minuti,la delusione fa spazio al piacere, e cominciamo ad apprezzare la bellezza del panorama e del mare ,fino ad arrivare all’inevitabile bagno. Inutile dire che tutti sono andati a nuoto ad ispezionare le grotte (naturalmente escluso i soliti…. impediti). Dopo aver consumato il pasto, si prende un caffè al bar del Pirata allestito alla belle meglio sulla spiaggetta.
In attesa che arrivino le imbarcazioni che ci riporteranno indietro,ci si rilassa in spiaggia.
Forse qualcuno si ricorda della rotondità di Franci, accennata nella 1° puntata; ebbene come dimostrato da questa foto,la sua “panza” non smentisce l’affermazione precedente anzi in questi giorni l’ha ulteriormente modellata.
L’arrivo delle barche, ci vede pronti e leggeri, avendo svuotato i sacchetti del pranzo. Ci dividiamo e prendiamo posto sulle imbarcazioni. Il nostro barcaiolo si chiama Domenico ed è un vecchio lupo di mare che ci racconterà per tutto il tragitto, vita e miracoli di queste terre. Entriamo con la barca a visitare la grotta degli infreschi che è vicina alla spiaggia ed il racconto di Domenico ci affascina. All’uscita della grotta sbricioliamo il pane avanzato apposta per l’occasione e lo gettiamo ai pesci che ci circondano. Vengono fatti spegnere i motori delle imbarcazioni per permettere a tutti di ascoltare il gorgoglio dell’acqua,causato dai pesci che si scatenano alla conquista del cibo. Prima di ripartire,vi è un accenno di battaglia navale tra le due imbarcazioni,fatta a secchiate d’acqua.
La navigazione lungo le coste, ci permette anche di apprezzare il panorama via mare (per chi ovviamente è arrivato via terra) e Domenico ci mostra le varie calette di cui ricordo bene cala bianca perché è caratterizzata da una spiaggia di un bianco simile alla neve.
Una sorpresa ci attende lungo il percorso, i nostri “lupi di mare” fanno apparire una bottiglia di spumante freschissimo, ed un cabarè di pasticcini tipici del posto. Non è rimasta nemmeno una briciola per i pesci e per non inquinare il mare, abbiamo anche scolato lo spumante fino all’ultima goccia. Siamo dei veri ecologisti.
Lo sbarco si svolge in modo tranquillo e festoso e dopo aver salutato i nostri simpatici lupi di mare,ci godiamo gli ultimi piaceri della spiaggia.
Ho scoperto che Stefano, che ha bigiato la gita,è andato a fare la gara di tiro con l’arco e anche se non ha vinto,si è comportato onorevolmente,tenendo alto l’immagine del nostro gruppo sportivo.
Siamo tutti a cena e gli umori sono sempre alti, sembra che nessuno si renda conto che domani mattina si deve partire. Forse è meglio così.
Questa sera sul palco, vengono trascinati a ballare molti dei nostri amici e con sorpresa, scopriamo le virtù nascoste di Robi, che con la bella e giovane animatrice Eleonora si esibisce con bravura e scioltezza imprevista.
Ragazzi ora basta,ci aspettano le valige. Malinconicamente ritorniamo ai nostri giacigli Buona notte e mi raccomando, niente incubi.
Venerdì di ritorno e riflessioni
Impossibile raccontare il ritorno,perché siamo troppo indaffarati ad organizzare la spedizione.
Con Robi,usiamo un piccolo trucco per individuare in fretta le valigie all’arrivo a Linate,mettiamo un laccetto rosso su tutte le valige e questo ci permetterà di recuperarle velocemente e senza errori. All’arrivo a Marina, c’era stata molta confusione al ritiro dei bagagli e alla nostra Monica avevano anche smarrito il trolley,che solo 2 giorni dopo glie lo avevano riportato al villaggio.
Ritorno tranquillo con il solito autista,stop ad un caseificio con abbondante acquisto dei prodotti tipici del Cilento, Arrivo all’aeroporto di Napoli,disbrigo delle pratiche per l’imbarco e poi tutti in fila ai cancelli.
Due piccoli flash. Una responsabile del controllo che interviene presso il nostro gruppo mentre ci stiamo animatamente salutando. Non è al corrente che qualcuno di noi atterra alla Malpensa ed altri a Linate, chiarimenti e risate non mancano.
Il secondo,vede il Genio e il Bruno, venire scelti come cavie ,per un controllo minuzioso ed essere quindi sottoposti ad attenzioni e palpature prolungate. Che fortunati siamo stati!
Il volo vede il cielo coprirsi di nuvole e lo sguardo si perde tra di loro, provocando inevitabili rimpianti e ricordi di questi bei giorni passati insieme.
Qualche personaggio è stato solo sfiorato da questi racconti, non certo per superficialità, ma perché la loro discrezione è stata grande e solo in punta di piedi hanno fatto percepire la loro presenza. Meno male che insieme a quelli più scalmanati c’erano anche loro altrimenti…. apriti cielo!
Scherzavo ovviamente e spero di poterlo fare ancora con tutti voi in un futuro non troppo remoto
Un abbraccio sincero
Eugenio
Eugenio Brivio
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