Il racconto di uno splendido oro alle paralimpiadi di Pechino
Eccomi qua, sono graziana saccocci quella che parla solo di canottaggio. Ogni tanto faccio la mia comparsa ma solo perchè so che, le persone alle quali non piaccio possono cliccare altrove facendomi sparire!
Dopo un anno di allenamenti e raduni pesanti, sia per noi atleti sia per gli allenatori e dopo aver fatto il miracolo di formare un gruppo di lavoro coeso, deciso e determinato al raggiungimento di uno scopo unico, sono stati composti gli equipaggi che sarebbero saliti sulle barche. peril quattro: graziana saccocci capovoga, daniele signore,luca agoletto,paola pprotopapa, alessandro franzetti timoniere.
riserve: vittorio bolis, mahila battista.
doppio: stefania toscano capovoga, daniele stefanoni, nessuna riserva . singolo femminile:agnese moro
singolo maschile:simone mirabella.
io e daniele siamo partiti per pechino prima a causa delle visite di classificazione, e con pochi altri atleti e il gruppo di coordinamento cip ci siamo goduti il villaggio olimpico semideserto.
abbiamo avuto modo di girare indisturbatie conoscerlo bene. è stato costruito, si può dire, alle porte della capitale e circondato da un servizio di sorveglianzatutto intorno.
i controlli erano accuratissimi..
ogni stato aveva la sua palazzina ogniuna di queste aveva in rilievo un ideogramma cinese con un significato preciso.
la parte delle abitazioni era attraversata da un canale artificiale, con piante esotiche i prati attorno erano curatissimi perchè c'erano delle persone che dalla mattina alla sera stavano chinati per togliere i fili d'erba secchi o marci! gli alberi di questi prati sono stati piantati in un'abitat che non era il loro e stavano inpiedi perchè delle forcelle li tenevano dritti.
lo sforzo che è stato fatto per rendere piacevole la situazione e i luoghi sono stati notevoli e l'organizzazione è sempre stata efficentissima. la qualità dei servizi, dei volontari che parlavano , quasi tutti inglese, è stata eccellente.
comunque il villaggio è stato una bolla di sapone non certo la vera realtà della cina.
il nostro campo di gara era distante 50k.m. per cui facevamo un solo allenamento al giorno, durante questi spostamenti oltre a ritrovare atleti di altre nazioni delle scorse competizioni e conoscere quelli nuovi, abbiamo avuto modo di parlare con i volontarie conoscere un pò della loro vita.
il ricordo di mao è ancora vivo tra loro, viene insegnato ascuola che, il progresso che hanno raggiunto e la loro potenza attuale è dovuta alla formazione mentale e alla forza che mao ha dato loro.
i volontari avevano un sacchetto di plastica attaccato alla cintura con dentro 4 fette di pane un uovo sodo e un succo di frutta per tutto il giorno.
quando il villaggio si è riempito di vita per l'arrivo di tutti i partecipanti a questo evento, si sono rivelate le tante disabilità che avrebbero gareggiato.
molte di queste sono dimenticate all'interno di istituti e ci si ricorda di loro solo a natale quando arrivano le cartoline disegnate con i piedi.
qui invece sono palesate, noncuranti di essere sorprendenti anche a disabili che sanno cosa vuol dire combattere tutti i giorni con le proprie difficoltà.
tutti sono in grado di misurarsi con se stessi, tutti hanno declamato i loro diritti e la loro diversità. tutti si sono misurati con tutti. tutti uguali e tutti diversi.
questo è quello che a mente fredda mi è rimasto dentro, più della medaglia d'oro che ero consapevole di ppoter raggiungere. la prima volta che siamo arrivati al campo di gara è stata una liberazione nel senso, che la tensione finalmente, poteva sfogarsi e che presto ci saremmo misurati con il resto del mondo che era lì come noi per agguantare il sogno massimo di un atleta, la finalità di tanti sacrifici, rinunce. le tre medaglie erano lì, e volevano essere conquistate.la piùpreziosa al migliore.
quando sei in partenzanon conta piùnulla , consapevolezze e sogni vanificano nell'attesa spasmodica del go!.
è cosìche dopo quella parolina siamo schizzati alla prima gara, la batteria. 12 nazioni due batterie da sei, le prime arrivate passano in finnale senza fare i recuperi. nelle batterie passano di diritto italia e cina.
è subito ebidente che noi e l'inghilterra siamo le migliori, la cina è forte ma non ha tecnica, contro questa non si discute.
finalissima, sono ppassate: italia, cina, inghilterra, america, canada, germania.
è arrivato anche il dunque di questo momento. partiamo tutti velocissimi, ai duecento cinquanta metri, un quarto di gara, siamo tutti punta a punta.
l'italia palata dopo palata si stacca, guadagna mezza barca sull'america, poi una barcae taglia il traguardo sola.
è il trionfo della pazienza , della costanza edegli insegnamenti dei nostri allenatori, e per contro,la determinazione di non aver avuto paura di nessunoda parte dei loro atleti.
la volevamo e siamo andati a prendercela.
Ascolta gli ultimi concitati momenti della gara, quando, la canoa azzurra ha conquistato l'oro! - File MP3 - 694 Kilobytes.
ciao a tutti.
Graziana Saccocci
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