Un ricordo per Gabriele
Quante persone percorrono con noi la nostra strada, persone che ci aiutano, persone
che a volte anche noi aiutiamo, ma soprattutto persone che diventano nostri amici;
sono persone che restano nel nostro cuore non perché ci hanno aiutato, ma perché
siamo stati per loro persone, siamo stati amici.
Purtroppo anche queste persone così speciali non possono restare con noi per sempre.
Il tempo, le cose, li portano via.
Già l’anno scorso avevamo dovuto salutare il nostro compagno di neve Renzo. Ancora
quest’anno dobbiamo salutare un amico grande, Gabriele Galbiati, per anni segretario
del nostro Gruppo.
Gabriele ha aiutato tanti di noi, ma chi lo ha conosciuto meglio sa che il suo non
era spirito di sacrificio fine a se stesso, lui non veniva per aiutare i “poveri
ciechi”. Gabriele con noi stava bene, potevamo scambiarci battute, sorrisi, impressioni,
esperienze; Ero con lui quando si è soffermato a scegliere un quadro di una marina,
indeciso nell’acquisto: il suo entusiasmo era tale che quel mare e quei barbagli
di sole sono arrivati anche a me.
Questo è stato Gabriele, una persona entusiasta della vita e della gente, uno di
quei cuori così grandi che un amico in più trova sempre posto e calore.
Un amico che il 27 novembre 2008 abbiamo salutato per l’ultima volta, abbracciando
la moglie Marilena e i figli, senza parole.
Perché non ci sono molte parole da dire nel dolore, così lasciamo le parole che
Marilena ha letto per lui, le parole che restano nel cuore di tutti gli amici di
Gabriele, insieme a Gabriele.
(Eugenio Montale, Satura, Xenia II)
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Angela Bellarte
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