Showdown - Il migliore attacco è la difesa!
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chi afferma che la miglior difesa è l'attacco, è perchè non ha mai giocato o visto giocare a showdown.
infatti in questa disciplina se non sai difendere non avrai mai la possibilità di attaccare in maniera soprattutto precisa certo ancora meglio se incisiva od aggressiva grrrrr...cai cai cai!
Ricordo ancora la prima volta che ho visto due giocatori non vedenti in piedi l'uno di fronte all'altro davanti ad un tavolo di legno con le sponde; indossare una mascherina sugli occhi; un guanto su una mano ed impugnare una paletta che va a colpire una pallina di plastica con all'interno delle sfere di acciaio per fare rumore mentre rotea da una parte all'altra del tavolo da gioco passando sotto una tabella trasparente alla ricerca della rete avversaria.
Rammento anche che guardandoli giocare ho pensato: "e che ci vuole! l'importante è ribattere la palla il più forte e veloce possibile per segnare."
Pensieri sicuramente da presuntuosa ed ovviamente da principiante...
Cos'è cambiato ora che mi appresto a partecipare al terzo torneo internazionale di show down dedicato a candido cannavò che si tiene nei giorni 8 9 10 e 11 aprile presso le sale messe a disposizione dall'istituto dei ciechi di milano?
E che vede la partecipazione di un numero di atleti mai presenti prima a nessuna manifestazione di questo tipo ovvero: 26 femmine e 36 maschi.
Che la presunzione si è trasformata in fifa e che l'idea che fosse un gioco da ragazzi in cui usare solo i muscoli, ha lasciato il posto alla sempre più radicata idea che è una disciplina di concentrazione; precisione; attenzione; strategia; polso e solo in ultimo forza.
A dimostrazione di quanto lo showdown stia prendendo piede nel nostro paese, c'è il fatto che solo la formazione del Milano può vantare tra le sue fila ben 13 atleti, di cui almeno 10 elementi si sono già fatti conoscere e temere in diverse competizioni. Da segnalare è altresì importante l'esordio di tre forse nuove promesse: diego; mariarosa e monica quest'ultime impugnano guanto e paletta davvero da pochi mesi...lo scriviamo in anticipo per mettere almeno una mano avanti, quella senza guanto ovviamente! davanti al fatto che occuperemo i primi posti della classifica...se la leggeremo dall'ultimo al primo posto!
Quello che non manca nel Nostro gruppo del gsd nonvedenti milano è sicuramente l'ironia;ma anche in fatto di bravura stiamo crescendo anno dopo anno e dimostrando di essere in grado di far tremare la paletta anche alle nazioni più titolate come la finlandia; la slovenia; la svezia e l'olanda che giocano praticamente da sempre, e lo dimostrano i risultati individuali ed a squadre ottenuti.
La manifestazione come doveroso si apre con un discorso di benvenuto da parte di Domenico Leo, supportato per quel che riguarda la traduzione in inglese, lingua ufficiale del torneo dall'indispensabile Alessandra Martinelli.
Dopo la presentazione delle 12 nazioni alcune presenti a questa manifestazione per la prima volta,vengono spiegate alcune regole e formalità organizzative obbligatorie affinchè il tutto si possa svolgere in assoluta serenità dando solo spazio al gioco unico obiettivo di tali tornei, ma soprattutto affinchè ogni ospite si possa sentire sempre a proprio agio.
Consumata poi la cena preparata dal cuoco ignazio e servita dalle sempre disponibili e sorridenti collaboratrici emilia e monica, che hanno reso il momento del dinner piacevole sia per il palato che per il servizio, ecco che si può dare il via alla competizione a squadre che si svolgerà nelle sole ore serali da giovedì a sabato, giorno della finale.
per diritto di cronaca va senz'altro segnalato che nelle file della formazione tedesca, priva di elementi femminili, sono state convocate la milanese monica de fazio ancora alle primissime armi con questa disciplina ma sicuramente già molto motivata ah se solo giocasse tanto bene quanto tanto parla...
e la svedese madlene giovanissima promessa dello showdown che pur essendo vedente, può partecipare a questo tipo di manifestazioni non nel circuito C.I.P. indossando una mascherina, l'altra esordiente del milano mariarosa scotton giocherà tra le file di una nazione straniera per l'esattezza la svezia che però avendo già una loro giocatrice donna scelgono di lasciarla in panchina.
Ah se solo avessero percepito la sua gioia nell'essere praticamente reclutata all'ultimissimo pur di giocare a quello che per noi principianti sta diventando davvero molto più di un gioco, se solo avessero sentito che colpi tira quando è determinata e non emotivamente coinvolta...se solo sapessero cosa si sono persi si mangerebbero le palette!
Anche diego chiapello la new entry maschile sempre nel numeroso gruppo del Milano resterà a disposizione come riserva del milano 2 ma mai come in questi giorni ho imparato che anche solo stare a guardare è già e comunque allenamento.concordi Chiapello?
Mi sa che però nessuno ti ha spiegato che la posizione in squadra che ti ha assegnato Marco non è la stessa che poi avresti dovuto mantenere nella classifica individuale!
Il torneo a squadre è in realtà una staffetta che prevede appunto il succedersi sul tavolo da gioco di tre giocatori, normalmente due uomini ed una donna che hanno a loro disposizione tre battute ciascuno e si alternano finchè non si raggiunge il punteggio di 31 in un unico set dove si cambia lato del tavolo al sedicesimo punto.
il milano può presentarsi con due formazioni denominate milano 1 e milano 2 dove l'uno indica la formazione dei cosidetti campioni, mentre l'altra squadra schiera i bravi. ed a dimostrazione che la palla è rotonda e che tutto può sempre essere messo in discussione e va sempre dimostrato, è doveroso segnalare la posizione di queste due formazione che ha visto il milano 2 aggiudicarsi il quinto posto; mentre il milano 1 il decimo...quindi bravissimi i bravi!!!
sarà però l'Olanda ad aaggiudicarsi il primo posto.
Ma siccome per sua natura lo showdown è uno sport individuale, è normale che maggiore importanza sia data alle sfide individuali, e qui sicuramente si deve doverosamente fare un plauso agli organizzatori che hanno sicuramente saputo ben gestire tutto il sistema dei gironi; delle classifiche; dell'assegnazione dei tavoli da gioco e quant'altro che hanno permesso agli atleti di sapere per tempo contro chi e dove giocare, e non solo nella prima giornata, dove comunque tutto era stato sorteggiato e pianificato per tempo, ma anche e soprattutto durante le varie fasi di gioco, dove cominciava a deliniarsi una sorta di classifica.
Insomma dalle 8.30 del venerdì mattina al mezzogiorno della domenica, è stato tutto un susseguirsi di set; di nuovi e vecchi incontri tra giocatori che si sfidavano per la prima volta e tra quanti, e questi sono i più, si ritrovavano nuovamente l'uno di fronte all'altro per cercare un riscatto o confermare la propria superiorità di gioco.
Si perchè poi alla fine i diversi tornei che si riescono ad organizzare in giro per il mondo non son altro che un motivo per rimisurarsi con gli avversari di sempre e stabilire se gli allenamenti fatti siano o meno serviti e ciò lo si può stabilire solo ponendosi degli obiettivi, cioè dei nomi da battere e se si riesce nell'impresa, allora la soddisfazione sarà anche degli allenatori. Che non dimentichiamolo mai col loro lavoro; coi loro consigli; col loro occhio vigile e sempre attento, sono in parte gli artefici del nostro successo. Quindi sono assolutamente da giustificare se spesso esultano più di noi quando vinciamo o comunque giochiamo bene, e ci "strapazzano" quando perdiamo soprattutto perchè ci battiamo con poca convinzione e non al meglio delle nostre capacità.
Al momento io non ho gli elementi per poter stabilire se Marco Spinelli possa ritenersi o meno soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi, ma dato che, come dimostra la classifica, i Milanesi si sono comunque ben distribuiti nelle varie posizioni, penso di poter tranquillamente affermare che si può senz'altro gioire, ma anche che di lavoro ce n'è ancora tanto da fare!
Come tutte le cose belle o brutte della vita purtroppo o per fortuna arriva il momento della parola fine che qui determina la chiusura del torneo che vede vincere su tutti i fronti la Slovenia immediatamente seguita dalla fillandia ed incredibile è stato seguire le due finali: maschile e femminile e scoprire che i punti fatti per la maggiorparte del gioco erano dovuti a falli voluti e cercati o da errori dell'avversario, raramente insomma la pallina è finita in rete a dimostrazione appunto che la prima regola da imparare in questo gioco è proprio il saper difendere.
Nello showdown insomma vince chi dimostra di saper difendere la sua porta; chi riesce ad avere il controllo della pallina e mandarla dove si desidera, ovvero laddove si individua essere il punto debole dell'avversario; chi mantiene la concentrazione e la calma fino ai tre fischi che determinano la fine del set ed anche chi dimostra di avere la postura migliore che gli permette quindi di avere un gioco rilassato e fluido, mai nervoso o scattoso e poterlo, saperlo mantenere
per tutta la durata dell'incontro.
Girando per i vari tavoli da gioco in questi tre giorni non stop di tecniche; atteggiamenti; posizioni; e colpi diversi; strani ed interessanti se ne sono davvero potuti sentire; vedere; capire tanti; tutti da imitare; da contrastare; tutti da ricordare quando ci si troverà a giocare con quel determinato giocatore...
Credo infatti che al prossimo torneo, invece di andare a vedere le partite disputate dai miei compagni di squadra, come l'istinto e il cuore mi han suggerito di fare, studierò col mio occhio da ipovedente e l'orecchio ancora debole, le mosse e le strategie di quante dovrò incontrare...tremate avversarie tremate!
Il torneo come l'ufficialità della cosa impone si conclude con i saluti ed i ringraziamenti finali delle autorità a partire dal Commissario dell'Istituto dei Ciechi di Milano Rodolfo Masto; passando per Paolo Puglisi, Pierangelo Santelli e Ivan Borserini, rispettivamente Presidente del Dipartimento 6 del Comitato Italiano Paralimpico, del CIP Lombardia e del CIP Milano, continuando con Francesco Cusati presidente del nostro GSd e in ultimo ma per questo sicuramente non meno importanti i saluti finali da parte dei veri artefici di questa sempre riuscitissima e bellissima iniziativa ovvero gli organizzatori
domenico Leo e alessandra martinelli e tutti i amici e volontari.
la premiazione alla migliore squadra ed agli atleti più bravi è stata lasciata alle preziose mani della moglie e del figlio di Candido Cannavò, nome che all'interno del mondo dei non vedenti, soprattutto quelli sportivi, è tuttora ricordo di amicizia e assoluta stima verso un uomo che credeva nello sport come ponte di comunicazione ed interazione tra normodotati e diversamente abili.
Per ultimi ma assolutamente non per importanza, anzi senza di loro nessuna partita si sarebbe potuta disputare, sono stati premiati tutti gli arbitri che ovviamente ringraziamo anche noi soprattutto per il rigore; la precisione; la serietà mista a simpatia e la correttezza dimostrati seguendo ogni incontro come fosse quello determinante o finale.
Questa terza edizione ci saluta però con la piacevolissima promessa che tale torneo sarà un appuntamento fisso per la nostra città che ha già rivelato l'intenzione di volersi proporre come prossima città organizzatrice degli europei.
Ma l'effetto più grande di quanto tutto questo sia veramente giunto al termine lo si prova tornando nelle sale dove si è giocato ed essere avvolti da un silenzio quasi desolante perchè abituati a sentire solo il pim pum pam delle palette rumore sicuramente non orecchiabile ma quasi familiare e addirittura rassicurante praticamente per tutti i partecipanti.
Cosa ci portiamo a casa da questa esperienza?
innanzitutto un'ulteriore esperienza di gioco che sicuramente ci ha visto sempre più coinvolti e capaci; un'ennesima dimostrazione che per migliorare niente è più importante del frequentare gli allenamenti e del continuo confrontarsi; un'altra occasione per ritrovare vecchi e nuovi amici lontani, ma soprattutto che nonostante gli eventuali disguidi organizzativi; ed i diversi stati d'animo provati a causa del più che normale stress e stanchezza accumulati in questi giorni; ciò che non ha subito variazioni, ma anzi, che se possibile si è nuovamente dimostrato essere l'elemento più importante è il divertimento che ti da il gioco, il gioco inteso come sport; lo sport quando è pulito; quando è aggregazione; quando è gruppo anche se ognuno gioca per se; quando è agonismo e sudore, insomma quando è bello anche se non abbiamo vinto perchè partecipare, esserci, crederci, sognare e giocare è vincere sempre e comunque!
di conseguenza io c'ero; ho giocato; ho sognato sia ad occhi chiusi, quando bendati, sia ad occhi aperti perchè è nella mia natura; ho sudato allora ho vinto anche se sono arrivata praticamente ultima...l'ultima delle italiane!
dai lasciatemela passare solo per questa volta; solo perchè questa era la mia prima volta!
un doveroso grazie a tutti per tutto
Monica De Fazio
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