E’ iniziato tutto un po’ per gioco!
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All’inizio dell’estate è arrivata una mail su un mini corso di canottaggio che si sarebbe svolto nel mese di luglio, alla Canottieri Milano in collaborazione con la Federazione Italiana Canottaggio della Lombardia. Dopo averci pensato una frazione di secondo, mi sono detta, ma si… perché no! In estate di solito tutte le attività si fermano e poi è il periodo giusto per stare all’aria aperta e provare a fare qualcosa di nuovo!
Ed ecco che senza tante informazioni su questo sport, il giorno dell’appuntamento mi sono recata insieme ad altri soci del nostro Gruppo Sportivo, alla Canottieri Milano. Un po’ di ragazzi, tra istruttori e atleti, ci hanno accolto nel migliore dei modi e hanno iniziato a raccontarci a grandi linee come funziona il canottaggio. Ci hanno detto che il movimento viene fatto in estensione di tutto il corpo, dando le spalle al senso di marcia e assumendo una posizione dinamica. Il vogatore è seduto su un carrellino scorrevole e passa da una posizione di completa flessione e chiusura, quando porta i remi in acqua, a una posizione di estensione completa per poi richiudersi di nuovo.
Dopo le prime lezioni di puro allenamento e fatica sul remoergometro, un attrezzo capace di simulare la tecnica di remata, di addominali sul tappetino, flessioni ecc…, ecco che arriva il momento di salire sulla barca, guai a chiamarla canoa…perché nel canottaggio si chiama semplicemente barca!
Il Naviglio è pronto a farsi navigare, noi invece un po’ meno a salire su quelle strette barche! E se metto un piede sul carrellino e volo in acqua…? Speriamo di no, visto che per l’occasione avevamo anche il pubblico dotato ovviamente di macchine fotografiche!
Meglio di qualsiasi pronostico, nessuna brutta figuraccia, anche grazie all’abilità dei nostri grandiosi istruttori che praticamente ci hanno preso quasi di peso per farci sedere nel punto giusto.
Che disastro! sembrava così semplice sul remoergometro… e invece qui ognuno mette la pala in acqua quando meglio crede, la barca ondeggia di qua e di là senza muoversi…!
Stop, riprendiamo! Il timoniere con tutto il fiato che ha in gola ricomincia a dare il ritmo e noi pian pianino sentiamo che la barca inizia a scivolare sull’acqua, che emozione… non sento neanche più il rumore delle macchine ma solo quello delle pale che entrano insieme in acqua e la voce del timoniere che dà il ritmo.
Ma quale poteva essere il modo migliore di concludere questo corso se non fare un’uscita all’idroscalo con grigliata annessa?
Eh si, è finita proprio così questa splendida esperienza, una lunga remata nel grande idroscalo e grigliata finale all’ombra degli alberi!
Arrivederci a settembre!!
Florinda Trombetta
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