Pattinare sul ghiaccio, magia e atmosfera di festa!
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Noi che con tenacia e impegno ci concentriamo intensamente perchè la soddisfazione è tantissima:
pattinare sul ghiaccio è il risultato di un perfetto equilibrio di un corpo in movimento, è l'azione di muoversi sul ghiaccio usando appositi pattini, che consistono in strette lame a volte dal profilo parabolico agganciate ad apposite scarpe.
Noi pratichiamo questo sport essenzialmente per un piacere personale sul ghiaccio del Palasesto una struttura ideale dove veniamo seguite da straordinarie istruttrici, un gruppo di giovani ragazze insegnanti che utilizzano il medesimo metodo universale ma che pongono un'attenzione particolare alla direzione che noi non vedenti e ipovedenti mantteniamo con difficoltà soprattutto perchè la poca esperienza e la natura stessa fa spingere maggiormente con un piede e la simmetria tra spalle bacino e ginocchia è un calcolo di fisica pura; inoltre portandoci alla balaustra ci correggono la posizione dei pattini inclinandoceli o incrociandoceli facendoci sentire come scaricare il peso del corpo utilizzando anche i muscoli addominali e glutei.
La sfida è iniziata qualche stagione fa con una tecnica precisa e progressiva per arrivare a scivolare sulla pista.
L'insegnamento è cominciato con la pratica di veri e propri piccoli passi sul perimetro della stessa, vicini alla balaustra.
Quando capisci che se fletti le ginocchia e spingi sulla caviglia caricando tutta la lama del pattino riesci a far scivolare il pattino sul ghiaccio, la cosa si fa rassicurante e apprendi le prime spinte per acquistare velocità; a quel punto ti senti già libera e su questo piano orizzontale liscio e scivoloso accelleri con spinte sempre più incalzanti.
Il metodo prevede la pratica di esercizi precisi che fanno comprendere l'uso del filo interno o esterno della lama del pattino: figure dette affondi, limoni, passo incrociato; ma anche esercizi di scivolamento su un solo pattino alzando flessa l'altra gamba chiamato grù, come invece scendere rannicchiati scivolando detto carrellino.
Determinante per acqustare una certa stabilità è il mantenimento delle braccia aperte al fine di raggiungere un perfetto baricentro che permette di scivolare anche su un solo pattino per un lungo tempo.
Tutti questi esercizi devono essere ripetuti scivolando anche all'indietro e qui la faccenda si fa sempre più stupefacente;
possiamo ritenere il nostro apprendimento arrivato a questo punto crucciale, ma la voglia di migliorare è grande e ora dopo ora ci proviamo e riproviamo.
Il pattinaggio sul ghiaccio è reso possibile dal ridottissimo attrito tra la superficie del ghiaccio e la lama metallica del pattino. Il pattinatore tuttavia può controllare il proprio movimento attraverso minime inclinazioni della lama durante il moto, laterali o frontali, producendo un moto rettilineo o curvilineo sulla superficie del ghiaccio dall'apparenza spesso fluida ed elegante.
Quando proprio ci piglia una gran voglia di azzardare ci divertiamo ad approcciare improbabili piroette; le piroette sono dei "giri" su se stessi eseguibili in moltissimi modi differenti. Alcuni di questi sono la sitz (seduta), la waget (angelo) oppure una semplice in piedi e costituiscono le tre posizioni base. Si possono poi variare ad esempio cambiando il filo da esterno a interno o viceversa, portando la gamba vicino alla testa, cambiando la posizione delle braccia e/o della testa, eseguendo una rovesciata e prendendo il piede per formare la cosiddetta bielmann.
Infine è meraviglioso poter sempre sognare!
Immaginarci sole sulla pista ad esibirci con salti, piroette e passi per formare un "balletto" chiamato solitamente numero, disco, danza, o in altre maniere. I salti esistenti sono: L'axel, il salcow, il toeloop, il rittberger, il flip e il lutz. Si possono svolgere semplici (un giro), doppi (due giri), tripli (tre giri), e quadrupli (quattro giri). L'axel, il salcow e il rittberger sono salti non puntati, mentre il toeloop, il flip e il lutz sono salti puntati.
Dunque continueremo a sognare, a fantasticare ma con le lame dei pattini ben piantate sul ghiaccio aiutate e incoraggiate dalle nostre care e speciali insegnanti Daniela, Valentina, Cristina e Manuela.
Un grazie puntuale al Direttore del Palasesto Signor Rino Fosso.
Marina Chiara Gelmini
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