tuoni a ciel sereno scuotono Milano, sardi corsari nell'Urbe_
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Fine settimana bollente ed intenso sui diamanti dell'AIBXC in una giornata effervescente, che ci ha regalato grappoli di valide e gesti atletici di notevole spessore lungo lo stivale.
Il quarto turno di campionato di baseball giocato da ciechi proponeva infatti un menu solluccheroso per autentici gourmand, insolitamente speziato da temperature vicine a medie estive.
A Milano è andato in scena "The Derby Week End". In palio la supremazia stracittadina nel mondo del pallone come nel "batti e corri" per non vedenti.
Le casacche rossonere si sono imposte con grande autorità nella stracittadina di San Siro , mettendo una seria ipoteca sulla conquista del campionato di calcio, mentre lo scontro fratricida tra Thunder's Five e Lampi nel baseball giocato da ciechi ha inequivocabilmente riconfermato la netta egemonia dei Thunder's5 (cinque scudetti nelle ultime otto stagioni) nei confronti dei pur validi cugini Lampi a cui, tuttavia, mancano ancora importanti tasselli di natura tattica, psicologica e legati ad una certa "Cattiveria Agonistica", assolutamente fondamentali per una squadra che ormai da qualche stagione si coccola e crogiola dietro a grandi velleità ed ambizioni di successo.
Gare meneghine comunque tirate, farcite da quel clima di similnervosismo e "Giusta" tensione che da sempre caratterizza la rivalità tra atleti / amici appartenenti allo stesso Gruppo Sportivo, mai sfociata per altro in comportamenbti platealmente scorretti piuttosto che risentimenti personali.
Sintetizzando le due gare, partenza sprint dei campioni d'Italia nel primo atto grazie alla solidità offensiva ambpiamente comprovata dei Senatori in forza ai Thunder's5 (Ruisi, Tedoldi, Scali, Cusati), che alternano battute velenose a rasoiate fluttuanti profonde e precise che vanno ad esplorare chirurgicamente i buchi spesso inspiegabili che si aprono tra gli esterni balbettanti dei cugini.
Nonostante le imprecazioni dello staff manageriale guidato da Skipper Giurleo che invita a più riprese i propri ragazzi a tuffarsi sistematicamente in difesa, la diga presentata dai Lampi nelle prime due riprese è lontana parente della proverbiale Maginot che spesso aveva rappresentato il marchio di fabbrica della formazione capitanata in diamante da Maurizio Scarso.
Dopo due inning offensivi, i Thunder's navigano già in acque tranquille, forti di un 5 a 0 nemmeno troppo sudato che li traghetta in regime di Manifesta.
Nel primo turno d'attacco Lampi, tuttavia, assistiamo alla prevedibile reazione di rabbia ed orgoglio deiragazzi allenati da Fabio e Genio, innescata dal solito Rolly "Cuor di Leone" Vasquez che suona la carica con una valida che propizia una reazione rabbiosa, anche se priva della dovuta lucidità, puntellata dal Grande Slam di Hamid Oubarrahou che accorcia le distanze sul 3 a 5.
Sulla scia dell'entusiasmo acceso anche dal tifo assordante degli spalti in cui un cospicuo spicchio di tribuna inizialmente neutrale pare schierarsi a favore degli Underdogs Lampi, i ragazzi di manager Giurleo sorpassano gli avversari in chiusura di terza ripresa, presentandosi avanti 6 a 5 nel ritrovato entusiasmo popolare a bordo diamante.
I Thunder's5 sembrano accusare leggermente il colpo al mento nel corso delle successive fasi d'attacco, rimediando un inconsueto ZERO a tabellone nel terzo e quarto inning in cui tremano leggermente gambe e neuroni nello sbigottimento dello staff manageriale dei campioni in carica, costretto ad ingoiare diverse pillole amare rappresentate dai parecchi punti a casa insolitamente sciupati dai propri ragazzi.
Ai Lampi, tuttavia, manca il pedigree del "Real Contender, costituito da lucidità e killer instinct, peculiarità del tutto imprescindibili per squadre ambiziose.
Il rimescolamento successivo operato nella rotazione offensiva da Giurleo con l'inserimento di Briglia a sostituire Chiapello in apertura di quarto inning sortisce un effetto boomerang deletereo: Matteo non "vede" letteralmente la "Biglia", rimediando una serie di strike out che, uniti ad un improvviso slump offensivo dei veterani Levantini e Scarso, penalizza notevolmente la squadra e impedisce sostanzialmente ai Lampi di apporre chiodi comunque fastidiosi all'interno del Bunkker Thunder's5.
Tuoni che dal quinto inning hanno quindi la possibilità di respirare e rialzare la testa, dissipare ombre e perplessità da una psicologia comunque vincente, riprendere il controllo mentale delle operazioni e segnare sette punti nell'ultimo terzo di partita grazie alla ritrovata sicumera di Loredana Ruisi e Fabio Scali, autentiche macchine da Valide, spalleggiate dall'artiglieria pesante del "solito" Sarvar Gulam rafforzata dalle poderose battute in diamante di Capitan Cusati, el Presidente.
Strappo decisivo dei Thunders a cui i Lampi oppongono a fine gara una struggente colata di cera che si fonde sulle mazze smarrite ed inermi dei rookie come dei veterani nella canicola vieppiù opprimente di questa singolare mattinata di mezza estate.
In gara 2, Lampi che presentano un approccio forse più rassegnato e fatalista (impressione del tutto personale dal Dugout), incapaci di correre sulle basi, comunque spesso preda della difesa arcigna dei Thunder's che, superata la buriana perigliosa nella fase centrale di gara 1, innestano un pilota automatico spietato in difesa come in attacco e si portano in manifesta sul 5 a 0 dopo due inning, grazie all'"Highlight of the Day".
Giocata spettacolare di giornata che certamente verrà riproposta nelle vetrine sportive più prestigiose a Milano come a Tirana che si materializza intorno alle 13.15. La bellissima e leggiadra Arjola Dedaj suggella una prestazione comunque da incorniciare con il suo primo Home Run in carriera che, giusto per non farsi mancare nulla, trattasi pure di un fuori campo da 2 punti,salutato da grande gioia ed entusiasmo genuino e trasversale nei due Dugouts come sugli spalti di un Kennedy finalmente gremito quasi ai limiti della capienza.
Giusto il tempo di registrare i positivi esordi di Barbara Menoni (Lady Gulam) e Fabione Dragotto, sponda Thunders, unito a quello di Davide Moreschi, Lampi, per altro ad un passo dall'arrivo in base al primo suo contatto ufficiale tra mazza e pallina, prima di liberare i titoli di coda su un Derby davvero appassionante che ha dimostrato una volta di più la grande preparazione atletica e psicologica dei Thunder's5, decisissimi a difendere con le unghie lo scettro di campioni d'Italia, nonché il grande cuore dei Lampi che tuttavia sembrano ancora un vasto cantiere in corso d'opera, disseminato di pepite d'oro, miraggi e Oasi incoraggianti (vero Hamid), in cui tuttavia le parole d'ordine da scrivere a caratteri cubitali sulle lavagnette in dotazione a Giurleo & co. DEVONO, ahimè, ancora una volta richiamare all'etica del lavoro individuale,, alla crescita dei singoli in un tessuto di squadra come all'approfondimento necessario dei fondamentali da recepire.
Complimenti Thunders,
auguroni Lampi.
MARATONA DI ROMA.
Sospetto fortemente che il maggior Pathos (Pato era qui a San Siro) e le emozioni domenicali più vibranti siano state vissute da coloro che gravitavano intorno al diamante del campo Acquacetosa, periferia di Roma come dai protagonisti delle gare spettacolari che hanno visto affrontarsi sino all'ultimo OUT e senza esclusione di colpi i ragazzi non vedenti della Roma, opposti ai New Kids on the Block dei Tigers Cagliari.
Le cronache capitoline ci narrano infatti di gare epiche, autentiche maratone di baseball, stillicidi di emozioni e colpi di scena, paragonabili per certi versi ai capitoli più "pruriginosi" ereditati dal fantastico History Book delle World Series americane.
Vi posso sembrare esagerato?
CARTA CANTA, SIGNORI!
Caldo infernale da primi di giugno, 4 ore e 30 complessive di gioco, valide e fuori campo a grappoli che pareva la "Vendemmia der vino de li Castelli", Stat Sheet che ci parlano della Roma che presenta un Alfonso "Talpone Somma che registra un 7 su 14, un Federico Bassani dalle medie simili con due homers all'attivo, piuttosto che di un Giuseppe Checchi con un 9 su 14, due fuori campo di cui uno Slam, a cui i Tigers rispondono con la batteria dei "Lai Brothers", (Tell me lies tell me sweet little lies), 7 su 12, supportati da Andrea Spiga, 8 su 12, nonché da Remigio Zucca, 6 su 10.
Se non vi si dovessero inamidare gli occhi di fronte a questi spartiti Mozartiani, forse il baseball giocato o raccontato non fa per voi...
I tigers, complice anche una difesa di grande spessore (tre tripli a segno) hanno sbancato con entusiasmo e piglio autoritario da formazione veterana il Diamante Romano in gara 1, imponendosi con un perentorio 5 a 3 che ha potuto contare sulla manifesta a partire dal quarto inning.
Gara 2 al cardiopalma, decisa da Roma nell'ultima frazione difensiva. 11 a 10 il finale tra applausi scroscianti e vivissimi complimenti dall'intero mondo del baseball AIBXC a questi cagliaritani più corsari e volitivi che mai i quali, dopo aver comunque splendidamente figurato sul diamante Leoni contro gli schiacciasassi felsinei dei White Sox, si sono concessi il lusso di portare nella splendida terra di Sardegna il primo successo nella storia del baseball giocato da ciechi.
L'intero movimento AIBXC è avvertito: "Don't Mess with the Missionary Man" (non si scherza con le Tigri).
Matteo Briglia (Bedeo)
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