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Tuoni & Calze Rosse_ schiacciasassi a braccetto


è andata in scena domenica scorsa, sul diamante Leoni di Bologna, la quinta giornata di campionato di baseball giocato da ciechi.

Addirittura tre gli scontri in calendario per un totale di sei partite che hanno messo a dura prova le coronarie e la resistenza psicofisica di giocatori, manager, arbitri e spettatori accorsi numerosi a Casteldebole, complice, ancora una volta, una giornata dai prodromi decisamente estivi (26 gradi circa, solleone a picco sul diamante, brezza termica comunque gradevole.

L'andamento degli incontri ha ulteriormente confermato il divario che , almeno in questo primo terzo di campionato, sembra separare i campioni d'Italia dei Thunder's5 e i Bologna White Sox dalle altre pur coriaci sei formazioni in lizza.

I felsinei infatti hanno dato l'ennesima dimostrazione muscolare di disarmante autorità, potenza ed impermeabilità difensiva, imponendosi sulla Qvinta Ravenna, rispettivamente per 5 a 3 e 14 a 10 al termine di due incontri suggellati da ben nove fuori campo ed una pioggia di valide puntellata da una prestazione difensiva complessiva da incorniciare.

Tra i White Sox risplende incontrastata ancora la stella di Giancarlo Berganti (suoi i due homers che di fatto hanno garantito la Manifesta ai White Sox dopo solo due inning d'attacco in gara1, ottimamente spalleggiato da un Claudio Pierini in versione Orologio Svizzero al piatto (2 su 3 finale in battuta).

Gara2 certamente più scoppiettante ed emozionante, costellata da home runs che sfrecciano ripetutamente su un diamante Leoni incandescente ed ultraveloce.

berganti lascia il testimone ideale in attacco al mitico Driss Sahli che trascina i bolognesi al successo grazie a tre fuori campo sui quattro turni che lo vedono impegnato al piatto.

Ottima anche la prestazione offensiva di Pippo Tagliaferri (3 su 4, due home runs).

Segnali comunque positivi anche per la Qvinta, offerti soprattutto da gara2, in cui lo splendido Marco Ferrigno -- ben tornato in diamante, gigante buono!! -- è protagonista di uno stupendo fuori campo da due punti in gara1 a cui fa eco un devastante 4 su 7 nel secondo incontro con due missili spediti fuori diamante.

Ottime anche le prestazioni di Gaetano Marchetto (5 su 7) in gara2 e Merli (3 su 7) tra le fila dei ravvennati che tuttavia hanno potuto solo arginare parzialmente la devastante potenza offensiva dei White Sox, lanciati verso il titolo, Thunder's5 permettendo.

Parafrasando un "titolone ad effetto" strainflazionato dalla stampa calcistica, Milano chiama, Bologna risponde.

Eh sì, signori, perchè la prestazione devastante dei White Sox si è probabilmente alimentata di adrenalina ed extramotivazioni agonistiche che Berganti, Sahli e Lo monaco (alias Lo Munchen) avranno sicuramente inalato osservando un paio d'ore prima l'altrettanto autoritario successo conquistato dai Thunders'5 a spese dei malcapitati Aquiloni di Empoli.

Corazzata meneghina guidata in Dugout dalla tetrade di ferro costituita dai managers De Regny, Novali, Tempesta Crippa che sbriga la formalità "Cacciatori d'aquiloni" in 80 minuti scarsi, sconfiggendo i toscani con i punteggi perentori di 6 a 2 e 5 a 0 che non lasciano troppo spazio a voli pindarici o chiose romantiche di sorta.

Quattro i protagonisti tra le fila dei Thunder's 5 che cantano all'unisono una sinfonia wagneriana da brividi: il solito Sarvar Gulam, due fuori campo complessivi, Fabietto Scali (er lupachiotto de Trastevere), 4 su 5 al piatto, spalleggiato magnificamente da Christian "Tatone" Tedoldi (3 su 6 in battuta, accompagnato da una prestazione difensiva da autentico marziano: almeno una decina i poveri empolesi vittime del suo implacabile guantone ferrato).

TATONE FOR PRESIDENT!!

Non ce ne voglia Cusati...

A dimostrazione di quanto l'oleato ingranaggio Thunder's stia carburando a meraviglia, da segnalare anche la prima valida a segno per Fabio "I got the Blues" Dragotto,esordiente nella rotazione offensiva dei Thunders, nonché protagonista per altro dell'unico vero momento di pathos in queste due passeggiate tuonanti di salute quando va a sfracellarsi sugli stinchi del povero Ribolla in prossimità di terza base senza particolari conseguenze fisiche per i due atleti.

Aquilone che getta come sempre il cuore oltre l'ostacolo, consapevole di un'inferiorità conclamata nei confronti della Brigata Thunder's ma che lascia il diamante tra gli applausi scroscianti degli spettatori che premiano lo sforzo e l'energia profusa da Bottarelli, Ribolla, Di Flaviano & c.

Campioni d'Italia e White Sox che proseguono quindi senza sbavature nella loro marcia trionfale, triturando avversari e guantoni a suon di fuori campo ed assistenze micidiali nell'elettricità vieppiù effervescente di un campionato che potrebbe anche decidersi nello scontro diretto tra i due ""colossi" in programma, guarda caso, all'ultima giornata, 26 giugno, nell'arena del diamante Leoni che prevediamo più bollente e carico che mai.

Non lasciamoci prendere la mano da facili profezie comunque....

La quinta giornata si era comunque aperta con l'interessante gara che opponeva i claudicanti Lampi Milano ai coriacei gigliati della Fiorentina, autentica "bestia nera" dei milanesi allenati da Fabio "Mago Giurlì" Giurleo, battuti sonoramente e ripetutamente negli ultimi 4 anni di rivalità tra le due formazioni che la scorsa stagione si sono divise il ruolo di terza forza del campionato AIBXC.

La filosofia degli Stoici ed i tantra zen ci raccontano di avvenimenti che si ripetono in un incessante circolo,in alcune varianti tutto va in scena sotto forma di déjà vu che si materializza pedissequamente da ciò che nel tempo si cementifica.

La sinfonia giliata attacca puntuale alle ore 10.30.

Firenze schizza sul 5 a 0, passando in manifesta senza troppo colpo ferire dopo due sole riprese offensive, guidata dalla precisione di un Gigi Abate chirurgico (3 su 3 in battuta), spalleggiato da Vanessa e Comuniello assolutamente dentro la gara.

Lampi che osservano in difesa l'evolversi dell'ennesima tragedia sportiva come statue di sale. Manca grinta, adrenalina, comunicazione tra interni ed esterni. fiorentina che ha gioco facile, umiliando i Lampi con un impietoso 5 a 1 nel primo episodio in meno di un'ora.

In gara2, complice anche un discreto rimescolamento difensivo operato da un Giurleo molto più sull'orlo di una crisi di nervi di quanto la bella Penelope Cruz potesse far presagire nell'omonimo capolavoro di Amodo Var, i Lampi si sovvengono degli antichi fasti, decidono di sporcarsi mani e divise, entrano rabbiosamente nella partita, dimostrando segnali di ripresa che regalano persino sprazzi di quella saracinesca difensiva, marchio di fabbrica, spesso temuta dal resto del movimento AIBXC.

Claudione Levantini e Maurizio Scarso escono finalmente dallo "Slump" in battuta che ne aveva paralizzato gesta e risultati contro Bologna e cugini Thunders.

Difesa milanese che funziona nonostante l'ottima resa che Comuniello e Abate continuano ad assicurare ai toscani.

Nel quinto e sesto inning la partita prende decisamente la direzione di Milano, anche se forse sarebbe più opportuno affermare che la gara imbocca la Sahariana per Douar Ititahoune: sale in cattedra Hamid Oubarrahou, che mette a segno i due fuori campo che regalano i punti decisivi ai Lampi che si impongono con un 5 a 3 finale sudatissimo, in pericolo sino all'ultimo out del settimo inning quando Vanessa spedisce un missile terra-aria in terza base che, sfortunatamente per la Fiorentina, rimbalza qualche centimetro oltre il "fair ball", decretando automaticamente l'infly out che chiude una gara comunque molto spettacolare.

Lampi che si levano dalla spalla una scimmia divenuta ormai insostenibile, smuovendo finalmente la propria classifica, attesi domenica prossima dallo scontro interno con i ragazzi del Cagliari che sbarcheranno al Kennedy di Milano armati di quell'entusiasmo e quella voglia di ben figurare che sino a questo momento gharantisce alla banda dell'oro allenata da Guido e Gianmario un onorevolissimo sesto posto da difendere proprio dall'assalto dei Lampetti.

Cinture allacciate, signori, si entra nel vivo di questo campionato AIBXC più appassionante che mai.

Un diamante è sì per sempre, anche ad Orboland.

Matteo Briglia (Bedeo)

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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