Giornata paralimpica 2012
Milano, 12 Ottobre 2012
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Tutti gli anni, pressapoco in questo periodo, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), organizza una giornata speciale, una giornata in cui è possibile avvicinarsi allo sport praticato dalle persone disabili.
E' la prima volta che vi partecipo, e, non so bene esattamente cosa aspettarmi. Telefono a Simone Morelli, il nostro delegato FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi), e chiedo di partecipare. Lui con entusiasmo mi aspetterà, e si prodiga per venirmi a prendere!
Allora, appuntamento alla metropolitana di Gioia, all'incirca per le 9 di giovedì mattina.
L'importante evento infatti si svolge presso il prestigioso palazzo della Regione Lombardia.
Simone mi recupera, un caffè veloce mentre mi racconta, poi ci addentriamo nella piazza che, mi viene detto, è situata sotto una enorme cupola di vetro posta al settimo piano di questo enorme palazzo.
Mentre raggiungiamo il tavolo da showdown, Simone mi relaziona su quel che c'è, dai tavoli di calcetto balilla, più bassi, riadattati per chi utilizza la carrozzina. Vi è uno spazio dove ci saranno partite di basket in carrozzina, una parete attrezzata per l'arrampicata, una mini pista di atletica, e molto altro ancora.
Intanto raggiungiamo il tavolo da showdown, io mi agghindo per giocare contro Simone mentre aspettiamo che qualcuno arrivi. Fa freddino a dire la verità... e due tiri per riscaldarsi son proprio quel che ci vuole.
La mia primma avversaria arriva... Ma non è esattamente una visitatrice... Si tratta di Michela Dei Cas, la nostra allenatrice di atletica, leggera che presiederà la pista, in compagnia di Martina Caironi, vincitrice di una medaglia d'oro nelle paralimpiadi appena trascorse... Ma giusto due tiri, poi la sua pista di atletica la reclama. I primi visitatori si avvicinano e lei ci saluta... per ora!
Arriva anche Silvia Parente, che presidierà la parete di arrampicata... Faccio appena in tempo a salutarla perchè subito subito la reclamano. Ecco cosa significa essere una star, la sua medaglia d'argento ai recenti campionati del mondo fa si che intervistatori la prendano d'assalto.
Qualcuno, incuriosito si avvicina timido al tavolo dello showdown, e chiede qualche informazione. Vuoi provare? Così capisci meglio com'è il gioco?
Così inizio ad affrontare il mio primo avversario, dapprima sbendato, poi... ecco comparire una benda ed i colpi del disorientato avversario si fanno più incerti, impacciati, ma dopo poco sento Simo strillare: "Cambio!" ed il primo avversario saluta e se ne va con'un'espressione contenta, soddisfatta, ringraziando per averlo fatto provare.
Diavolo, ma quanti sono?
Ragazzi di vari istituti iniziano ad avvicendarsi, provano, tirano, ridono e sembrano entusiastissimi di poter provare. Appena si approcciano al tavolo i loro colpi sono feroci, sicuri.
Riesco a segnare un goal al mio avversario che gioca sbendato, mentre gli altri lo scherzano del gol appena subito.
Tunz, tunz, tunz, ma che diamine... effettivamente il luogo non è proprio l'ideale per giocare... c'è molto brusio di persone, musica ad alto volume, e dalle altre postazioni arrivano racconti di imprese sportive di altri valorosi atleti.
Ora il goal lo subisco io, ed i ragazzini esultano! Si avvicendano, si bendano, ed allora ecco scomparire la spavalderia dei colpi duri di quando giocavano sbendati.
E' bellissimo, tutti vogliono provare.
Ill Simo si fa in quattro tra me e la postazione di Silvia. Dispensa consigli a chi prova, fa ruotare i giocatori.
Poi esco dal tavolo mentre i ragazzi si vogliono sfidare ansiosi e belli carichi!
Qualcuno chiede informazioni, altri salutano con una pacca sulla spalla, altri giocano e tra di loro qualcuno si applica molto tenacemente per sentire la pallina...
Chissà, se continuassero a giocare ci potrebbero essere dei veri talenti.
E infine la volta dell'Assessore allo sport della Regione Lombardia, Luciana Ruffinelli, che si avvicina al tavolo e si cimenta in questa divertente disciplina!!!
Simo si dilegua un momento per salutare Arjola, la nostra impavida danzatrice che sta facendo sfoggio delle sue grandi qualità di ballerina provetta.
Arriva ora di pranzo che quasi nemmeno ci si accorge, edio ho l'opportunità di vedere la medaglia d'oro di Martina... Cavoli, ma quanto pesa? Ma la soddisfazione di portarlo al collo, quel peso, l'entusiasmo che si respira dai racconti di imprese sportive dà una carica incredibile!
Le centinaia di ragazzi che sono qui, ognuno con la propria situazione più o meno difficile, ma tutti quanti con una sola cosa in mente. Lo sport. Una cosa grandiosa, che ci accomuna tutti, disabili e i cosiddetti normodotati. Un gran concentrato di energia positiva, di benessere, che è in grado di rendere così vicine così tante persone tutte così diverse.
La folla diminuisce e noi ce ne torniamo al calduccio delle nostre casette... Ma con la speranza di aver fatto veramente capire a qualcuno che lo sport ci rende tutti uguali!
José Tralli
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