Finalmente il gran giorno è arrivato, si parte per la fantastica settimana bianca!
Sul pulmino siamo in 9, e con noi c'è anche il president Francesco con la first lady florinda. altri ci raggiungeranno poi in albergo.
Il sole splende, e il viaggioprocede tranquillo e senza intoppi.
Dato che arriviamo abbastanza presto, si decide di fermarsi per il pranzo in una trattoria, il loze. Qualcuno però, come me, si era preventivamente portato qualcosa da casa e così, viene lasciato direttamente in albergo... peccato però.....averlo saputo, mi sarei unita alla compagnia dei mangiatori!
Dopo il lauto pranzo, ci rechiamo al noleggio attrezzature e prendiamo l'equipaggiamento che ci servirà per la settimana. Nel frattempo, ci hanno raggiunto in albergo Elisabetta, Martina dalla germania, Silvia, Luca e i fratelli Marco e Francesco Gnec.
Dopo esserci riposati un po', ceniamo, potendo così gustare le prelibatezze offerteci dal Rosa, che sempre ci accoglie con calore ed entusiasmo....( poveretti loro, che per una settimana dovranno sopportarci...!).
Dopo cena, arriva Alberto, del corpo della polizia e responsabile dell'abbinamento con le guide. Mi viene assegnato Giacomo, che anni fa aveva già sciato con me, e che rimarrà tutta la settimana.
Purtroppo quest'anno, per motivi organizzativi, non potremo disporre di guide per ognuno e Davide, che già ci ha portato fin qui con il pulmino, dovrà anche guidare per le piste qualcuno di noi... e gli toccherà sorbirsi il coccolo.
Alberto poi, che il primo giorno aveva guidato Angela, pensa bene di prendersi l'influenza e dovrà assentarsi per qualche giorno...”ma coccolina, ci hai steso subito il povero alberto? Quanto l'hai tirato?...”.
I giorni si succedono sciando, ridendo e mangiando, ma con neve artificiale, dato che di naturale non c'è quasi nulla.
Martedì purtroppo, Francesco, il fratello di Marco , mentre sta sciando in discesa, prende una storta a un ginocchio. Viene portato la sera al pronto soccorso di Cavalese e lì viene ingessato, così deve passare le giornate in albergo e anticiperà poi il rientro a Milano.
Venerdì finalmente arriva un po' di neve! Molti così decidono di sciare, ma rimanendo a valle, senza salire fino al passo “Lavatzè”. Io invece, con Giacomo, Angela, la sua Guida Romano, Silvana e Deja, decidiamo di salire ugualmente. Quando arriviamo però nevica...nevica... così ci dividiamo. Silvana e la sua guida, sciano ugualmente, mentre noi 4 decidiamo di fare una passeggiata...ma che bufera di neve... che freddo... però noi siamo temerari, e andiamo avanti lo stesso, camminando fino a malga hora, non abbiamo mica paura noi...!
dopo la camminata, ci fermiamo in una calda trattoria e ci rimpinziamo di polenta, pasta con i funghi e salsiccia. Poi arriva il momento di riprendere il cammino per ritornare a passo Lavatzè dove sono parcheggiate le macchine... ma dobbiamo proprio tornare indietro sotto questa tormenta? Non è che spunta un elicottero che ci acchiappa e riscalda? Macchè, ci tocca tornare e... a piedi!
arriva Sabato. ultima sciata, ultime leccornie al Dolomiti. un velo di tristezza comincia ad aleggiare fra la compagnia. resta però ancora la cena con le guide, tenutasi al "rosa" e lauta come sempre, per farci prendere qualche chilo; dobbiamo pur rifocillarci dopo questi giorni di dure fatiche...!
ci attende un tortino alla Valdostana, tagliatelle all'anatra, canederli, risotto e per secondo noce di vitello. il dolce è una specie di frittata con marmellata di ribes, chiamata Kaiserschmarrn.
le guide vengono premiate con tavolette di cioccolata e con noi cenano anche il comandante della polizia e quello dei carabinieri, che si congratulano con noi per la nostra bravura e forza d'animo.
si aprono poi le danze! deja ha portato la chitarra e c'è anche un suo amico, Federico, che suona la fisarmonica, e che dire di Luca, che fa ballare tutte le donzelle. anch'io, vengo trascinata a ballare e tutti si congratulano con me dicendo che me la sono cavata bene: "saranno forse stati pagati?....". poi la musica si ferma, ognuno comincia a prepararsi per andare a casa o in camera a riposare.
Domenica. purtroppo è giunto il momento di tornare al duro lavoro o alle fatiche di ogni giorno, prima però salutiamo Renato e gli altri, (finalmente potranno riposare le orecchie!).
Elisabetta e suo marito ci salutano, dato che loro partiranno più tardi con l'auto, prima sciano ancora un po', (beati loro!).
saliamo sul pulmino e, mentre davide mette in moto, salutiamo i monti e diciamo loro di aspettarci, tanto torneremo...torneremo.....
Giovanna Tamagnini
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