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Smile

Nordic del GSD 2018.


Ma la volete piantare con sta tosella!? Finisce che mi viene il liguron!

Caro Davide,

quest'anno non hai potuto essere dei nostri, (non farlo più!), e allora ti vogliamo raccontare questi 4 giorni sui monti: Predazzo e dintorni, li conosci ormai bene, ma anche per noi, che ci andiamo da tanto, sono sempre sorprendenti e stupendi.

E poi c'erano anche due nuovi amici, Massimo e Laura, che hanno aggiunto decisamente la loro voce al coro della pattuglia pazza del GSD; è tornato anche Antonio, ma se Laura continua a mangiargli i Wafer mi sa che la prossima volta non viene; e Luca che scippa una scarpa a Diego perchè avere "una scarpa per sorte", come dice Daniela che lo sgama subito, in effetti fa più figo, ma Diego rivuole il suo scarponcino, mi dispiace.

Abbiamo anche imparato una parola nuova, trovato reperti inquietanti, insomma anche quest'anno di sicuro non è stata una vacanza noiosa!

Ciotole intrecciate.

E poi mica era una vacanza, lo sai bene, tra una mangiata e l'altra si cammina, si sale, si scende, vabbè, ogni tanto si mangia un pezzo di cioccolato, ma è per reintegrare...

Tu avevi già visto la sala da pranzo nuova del Rosa, con quelle panchette comodissime che quasi quasi ci possiamo anche dormire, ma dobbiamo dire che Renato ha davvero fatto un lavorone, vedessi che meraviglia che sono le camere nuove con tutte le vetrate e i balconi di legno, guarda caso adattissimi per fumarci la pipa.

Abbiamo anche mangiato in due posti nuovi.... Cioè, abbiamo fatto passeggiate in due posti nuovi: Rodolo e Juribello.

Una splendida casetta in mezzo ai monti passeggiando sopra Molina.

la Coccolina ha ritrovato Mariachiara, sempre straordinaria, con cui condivide pensieri e cioccolatini, intanto quelli del Rosa, poi assaggiamo anche quelli alle arachidi e quelli alla nocciola, tanto abbiamo quattro giorni di tempo!

Bruno accompagna Luca così Eolo può scorrazzare un po' sui monti, siè fatto un bel po' di strada anche lui avanti e indietro, infatti ogni volta che torniamo al pulmino si spalma e non si muove più.

La famiglia di Alberto è aumentata, in uno zainetto sul petto di Angela c'è Natan, 5 mesi: nonni, siete sicuri che gli faccia bene passare la giornata con dei pazzi milanesi? Comunque possiamo adottarlo, mangia quanto noi, anche se ancora in versione biberon!

Massimo si fa la strada insieme a Bruno, poi lo chiediamo a lui se la maglietta di Massimo è davvero così feroce.

Il sabato cominciamo andando sopra Molina, e i più ci sono arrivati facendo un bel giretto vario, mentre su un giro alternativo il mitico Fulvio, in compagnia di Giacomo e Antonio, ha potuto cominciare a insegnare i rudimenti del nordic a Laura che non aveva mai visto i bastoncini.

Diga del Fedaia dall'agriturismo Rodolo.

Quando raggiungiamo Rodolo cominciamo a riempire i piatti e le pance, rosolandoci sotto il sole che finalmente è estivo, per qualcuno anche troppo, ma questo posto ci piace: oltre al fatto che si mangia benissimo, ci sono un sacco di pulcini!

Pulcini oltre la rete.

Ce li ha fatti scoprire Emma, (mitica!), e visto che una rete e delle ortiche ci impediscono di toccarli, almeno ce li fotografa.

Meno male che quando torniamo in albergo Renato c'è: siccome lui forse non se lo ricorda, glielo cantiamo noi, buon compleaaaaaanno aaa teeee! Mi sa che questo ce lo fa pagare come supplemento sulla camera....

A sera l'idea di fare ancora due passi c'era, poi con lo stomaco strapieno e l'abbiocco postprandiale non c'era più, qualcuno si imbosca bellamente con la pipa, (tipo il Coccolino), ma, per smaltire la cena e far vedere altri dintorni a Massimo qualcuno se ne va pure al Miola, e la salita non sembra neanche così dura: forse è merito del canto dolce dei grilli, forse delle lucciole che occhieggiano, fatine del buio, forse del profumo dei sambuchi che riempie la sera.... O forse del favoloso tortino di mele che c'era per dessert.... Ehm.

Anche alla Juribello non ci eravamo mai stati, anche se i dintorni sono quelli della val Venegia, che invece anche tu conosci benissimo.

Fiori color ciclamino al bordo del sentiero.

Così domenica partiamo dal pian dei Casoni e ci incamminiamo. il sole va e viene nel cielo, i rododendri vanno e vengono a bordo strada. A un certo punto qualcuno fa una scoperta macabra, rimasugli di ossa di cervo si vedono non lontani dal sentiero; no, non è stato il coccolino famelico... Non ci era mai capitato, ma ci raccontano che da un po' da queste parti hanno cominciato a vedersi dei lupi e ci ricapiterà di trovare altri resti.

Mi raccomando, che tutti si cambino la maglietta sudata, chissà mai che se no i lupi seguano altri odori...

Qualcuno ci sorpassa salendo in bici... poi ci risorpassa in discesa.... ma è il Palu, e siccome non ha dato un passaggio a nessuno, ci sembra doveroso che abbia anche forato!

Per la Coccolina non è giornata, quindi si ferma alla Juribello anche se è presto, mentre il grosso del gruppo prosegue per un altro 3 km verso la baita Cervino, trovando anche un torrente da guadare in mezzo strada. Gli sta bene!Così imparano a farci aspettare tutto questo tempo per ordinare da mangiare.

Il cimon della pala salendo verso la Baita Cervino

Oltretutto passano un sacco di piatti di tosella, (sì, lo so che è buonissima!), e di ricotta con noci e miele, niente rispetto per chi non mangia lattosio!

Il ritorno lo facciamo su un sentiero bello sassoso, e con un sacco di piccoli guadi. Con tutta la neve che è venuta quest'inverno, ora rivoletti e torrentelli cantano dappertutto!

Emma, anche se ha mal di pancia perchè non può andare al mare in vacanza, scende tranquillamente guidando la Gio, e quando il gruppo si compatta per riprendere il pulmino la tabella di allenamento di Samuel dice che gli mancano solo 8 minuti di corsa per completare il lavoro della giornata. Lui si è impostato un programma giornaliero per mantenersi in forma: può correre, andare in bici, camminare; si vede che a guidare il Coccolino e a chiacchierare di smart-watch si consuma tanto! Gli diamo cento punti-guida, chissà se può inserirli nella tabella?

In albergo la Giovina deve cercare del ghiaccio per il ginocchio ammaccato in discesa, meno male che stasera nessuno vuole tornare al Miola.

A cena stabiliamo che chi non devolve almeno una volta il dessert al gruppo, la volta prossima non viene. Il problema è capire chi comincia.

Fetta di torta al cioccolato con una stella disegnata sulla crema.

Le chiacchiere del dopo cena stasera trovano il Coccolino impegnato nel racconto del 5 aprile, per quei pochi che ancora non lo conoscono, per esempio Massimo... E con questo ce lo siamo giocato!

Tu il racconto lo conosci quindi non c'è bisogno che te lo fai ripetere da Massimo, ma chi vuole...

Il lunedì ci vede tutti arzilli verso passo Feudo, passando da Pampeago. I campanacci di una mandria annunciano la partenza, passiamo da un tornello e si va, immersi in una fredda nebbiolina di nuvole basse; avanti nella "Terra di Mordor..." Qui la fatica si fa anche senza portare l'Anello.

Pini sul pendio della montagna immersi ed evanescenti per la nebbia.

Ormai ci siamo scaldati, la nebbia si è alzata, le magliette sono belle sudate.

Massimo dopo la faticosa salita con i vestiti che vanno dallo scuro al chiaro per il sudore.

Tappa alla malga dell'Agnello: di chi è stata l'idea dell'aperitivo? Cosa sono tutti questi taglieri di pane e speck e mortadella che passano e spariscono imbarazzantemente in fretta? Noi siamo veri sportivi, mica siamo qui per mangiare!

Ancora rododendri dappertutto, e strane sculture a bordo strada. Dobbiamo anche attraversare una bella lingua di neve, che ancora non si è accorta che è estate.

Il coccolino prima di avventurarsi sulla lingua di neve.

Come si mangia al Feudo lo sai benissimo anche tu... E c'è anche la tosella, come i perfidi mi fanno notare.

Caprette oltre la staccionata

Qui non ci sono pulcini, ma ci sono gli asinelli e delle caprette tibetane, cento punti per Emmache ci porta a coccolarle e dargli un po' di croccantini. Poi li riperde perchè il fratellone le ha portato su Bolt, 4 zampe, 5 mesi, pelo lunghissimo e ululato da vero lupo.... E la discesa la Gio la fa con qualcun altro. Ma il cucciolo è trooooppo carino, e la Gio mica ulula così bene.

Coccolino con il wind stopper aperto ed il petto villoso in mostra.

In attesa dei piatti le magliette tecniche finiscono ad asciugarsi al sole, e visto che l'arietta è fresca il Coccolino si infila il wind stopper.... No, non ha Eolo in braccio, il pelo è tutto suo.

Sinfonia di strudel

La sinfonia di strudel mette parecchi a dura prova.... e succede una cosa che non avremmo mai creduto possibile... Tu non dirlo a nessuno però.... Il Coccolino ha perso lo scettro! Abbiamo trovato qualcuno che riesce a mangiare più di lui, e con che gusto! D'altra parte Laura queste pappe non le aveva mai assaggiate, e si sa che le novità entusiasmano; dai Coccolino non te la prendere, vedrai che l'anno prossimo ti rifai. A meno che il Gruppo non organizzi davvero il corso proposto da Fulvio: il "salto... del pasto".

Vi ricordate che per uscire dal tracciato c'era da passare un tornello? Siamo sicuri che ci passiamo ancora?

I campanacci delle mucche ci avvisano che la discesa è finita, riusciamo a passare il tornello, anche se a dire il vero il pulmino fa un po' fatica a ripartire... Troppo strudel? Ci lasciamo alle spalle lo spettacolo delle mucche, tutte in fila indiana per farsi mungere! Mentre un vitellino cerca di impedirci la partenza piazzandosi in mezzo alla strada. L'avessimo ascoltato.

Mucche in fila per la mungitura

In albergo alcune camere non si aprono più, per un attimo pensiamo che Renato si stia vendicando del coretto del compleanno, ma hanno solo cambiato serrature e per stavolta ce la caviamo con le chiavi nuove.

Una banda dalla piazza richiama pubblico, mentre rondini sfrecciano nel cielo della sera.

Ovviamente martedì si chiude con il Maso dello Speck. ci sono fragoline di bosco e anche se non c'è la tosella.... C'è una favolosa tartare con cavolo capppuccio; non ci sono i pulcini ma c'è ancora bolt, auuuuhuuuuuu!

Oggi a Samuel sono rimasti 38 minuti di corsa da fare per completare la tabella-allenamento, ma si sa, per mangiare così bene si cammina meno, insomma qualche sacrificio bisogna pur farlo.

E poi arriva l'ora di andare: Eolo si accuccia rassegnato ai piedi di Luca nel suo angolino del pulmino, noi ci accucciamo rassegnati sui sedili. Antonio non ha più i wafer, siamo tutti un po' più silenziosi, pure l'aria condizionata fa i capricci e bagna tutte le borse che trova aportata.

Ma speriamo che Massimo si sia divertito con noi e che la moglie non lo trovi troppo ripieno di tosella, così ce lo manda ancora; e sappiamo che Laura i bastoncini ha imparato a usarli, quindi può senz'altro tornare!

Domani basta monti e di nuovo ufficio... E il "Liguron"?sai quella non voglia che ti prende al mattino... Quella cosa che proprio non ce la posso fare e come si fa a pensare ai monti e invece affrontare la città... Insomma il "Liguron".

Ecco, chissà se domani mi viene un liguron!

di Angela Bellarte

E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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