ragazzi, ma che caldo fa? qui ci si scioglie! Partiamo allora? Ci siamo tutti?
Quest'anno, siamo 9 sul pulmino. Ci sono con noi due newentry: Laura, che si cimenta per la prima volta con il nordic, e Massimo, il nostro autista assoldato all'ultimo minuto perchè Davide pulmino ha disertato. partiamo allora? “ Laura, sei sicura che vuoi unirti a questa gabbia di matti? Ne vedrai delle belle!”.
Arriviamo per l'ora di cena e all'hotel rosa ci attendono sempre con calore: “ Renato, ti tocca ancora sopportarci, ti devi rassegnare...!”.
L'aria è frizzantina e noi siamo affamati, dopo il viaggio. Ci accoglie una sala da pranzo tutta rinnovata. Si sente il profumo di legno antico dei tavoli e delle panche, aleggia nell'aria il profumo di gnocchi al timo, che qualcuno si sta gustando: Laura comincia ad apprezzare le pietanze e, in seguito, si dimostrerà un'ottima forchetta, degna di battere il primato del coccolo!
Dopo cena ci attendono le guide con il programma di domani e dei giorni seguenti.
È giunta l'ora di andare a dormire ma, sorpresa! Quando ci vengono consegnate le chiavi delle camere, ad alcuni di noi viene detto che la prima notte dormiranno in una stanza al primo piano, poi le successive in un'altra al terzo: il piccolo inconveniente ci sconvolge un po', ma poi scopriremo che ne valeva la pena, perchè le camere al terzo piano sono tutte nuove, alcune non ancora terminate, ma molto carine!
Sabato. Andiamo a fare una bella passeggiata a Rodolo, sopra Molina, per me non particolarmente impegnativa e, comunque, io ho, non una sola guida ma due! Angela, consorte di Alberto, ha pensato di portarsi il piccolo Nathan, il nipotino, in un marsupio, che se la dorme e se la gode. Il sole picchia e io devo affrettarmi a mettere abbondante crema, altrimenti si vedrà passeggiare per il bosco la Giovina abbrustolita!
I paesaggi sono sempre splendidi e anche Laura, comincia ad imparare i primi rudimenti del nordic, sotto la guida dell'esperto Fulvio.
Sabato sera si unisce a noi Diego, , giunto in auto da Falcade, dove ha terminato la sua vacanza: “ma quante vacanze fai Diego, non vai a lavura?”.
Domenica andiamo invece a Juribello, “noi andiamo a quello bello, quello brutto lo lasciamo in provincia di Belluno!”. il tempo è sempre clemente e Laura assapora ogni novità che la baita dove pranziamo le offre. Durante la discesa verso il ritorno, la passeggiata è per me un po' impegnativa e scivolo lungo il sentiero. Il ginocchio mi fa un po' male ma, per fortuna, quando torno in albergo, si dimostra essere una piccola botta senza particolari conseguenze.
Lunedì. Si parte per una bella passeggiata a Pampeago. Percorriamo un sentiero boscoso che ci porterà ad una quota di 2200 metri circa. Il tempo è nebbioso e promette pioggia ma, mentre camminiamo, Angela mi annuncia che il sole sta facendo capolino tra le nuvole e che il cielo si sta aprendo. Meno male!
Dopo la lunga camminata, arriviamo ad una baita con delle sdraio, dove possiamo riposare e abbronzarci. Con me ci sono sempre, oltre ad Angela, anche fulvio, Laura, Alberto ed Antonio; gli altri invece, hanno scelto una strada più lunga. Dopo mangiato, Antonio, che aveva deciso di tornare a Predazzo con la seggiovia, percorre invece la strada che porta al pulmino tutta a piedi: ” sono state forse le costine che ti hanno rinvigorito??”.
Torniamo in albergo. Purtroppo è giunto il momento di preparare i bagagli, dato che domani si riparte ma, prima, ci attende ancora un'ultima passeggiata.
Martedì. la meta prevista è il maso dello speck e, mentre la maggioranza percorre una strada faticosa, io e il mio gruppetto ce la godiamo bellamente passeggiando per le vie di Varena e fermandoci a gustare un caffè in un piccolo bar; Angela si è anche portata il passeggino di Nathan e così, mentre gli altri faticano, noi arriviamo direttamente al ristorante praticamente senza aver fatto nulla tutta la mattina! non sarete mica gelosi vero?
sono le due e mezza ormai. Abbiamo finito di pranzare, qualcuno ha fatto acquisti nel piccolo negozio del maso. È ora di partire, ci siamo tutti tranne Diego, che torna a Milano con l'autobus autostradale.
Le facce sono un po' tristi. Eolo, il cane di Luca, si accuccia sul sedile, sentendo la tristezza che aleggia nell'aria.
Purtroppo Dobbiamo tornare a Milano e alla vita di sempre.
Io sono seduta davanti e guardo i monti sfilare lungo la strada: “non preoccupatevi,dico fra me, tanto presto torneremo.... torneremo....”..
di Giovanna Tamagnini
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