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I Thunder's five alla conquista della Coppa Italia
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Da "Il Giorno" (5 ottobre 2001)
di Stefano Benzi
MILANO — La palla corre un po’ più lenta, la mazzata non è violentissima, la corsa
magari è un po’ insicura e deve essere aiutata da qualche guida: ma la passione
che anima il Milano Thunder’s Five è la stessa che ha trascinato in A1 i campioni
della Semex Codogno. Ed è un destino curioso quello di queste due squadre che si
troveranno gemellate nel prossimo fine settimana da un identico obiettivo: portare
a casa la Coppa Italia.
Sabato la Semex sarà impegnata a Codogno nella semifinale di Coppa contro la Storcy
Food Collecchio: in caso di vittoria ecco la finale, il giorno dopo, a Ronchi dei
Legionari. Una sfacchinata che non impedisce ai ragazzi del presidente Della Monica
di sognare, dopo la promozione, anche il primo trofeo.
Per i Thunder’s Five l’impresa non è meno ardua: la sfida si giocherà domenica a
Bologna contro la Fiorentina e la squadra ripescata tra Bologna ed Empoli. Un baseball
non di serie B, ma semplicemente e orgogliosamente diverso:
«Non abbiamo il lanciatore - spiega Francesco Cusati, esterno sinistro della squadra
milanese e vice presidente dell’Associazione sport disabili di Milano - il battitore
fa tutto da solo e poi deve correre, e correre veloce con l’aiuto dei segnali sonori
delle guide perché chi difende non vede ma sa esattamente dove mandare la palla
appena la trova».
Assistere a una partita di baseball per non vedenti è davvero spettacolare; le fasi
di gioco sono frenetiche e i giocatori dimostrano una straordinaria sensibilità
nonostante l’handicap: «Usiamo qualche trucchetto, per trovare la traiettoria giusta
corriamo sull’erba o sulla terra rossa, per noi c’è una bella differenza. E poi
la palla ha dei sonagli, fino a quando si muove è come se la vedessimo».
Il baseball dei non vedenti si gioca sulla lunghezza di cinque riprese, cinque contro
cinque su un diamante leggermente ridotto: chi batte è obbligato a dare tempo alla
difesa di muoversi, e dunque brucia la prima base buttandosi direttamente sulla
seconda. Qui, a seconda della posizione avversaria, una guida gli suggerisce se
proseguire verso casa base o aspettare ancora. Il tutto il più velocemente e istintivamente
possibile.
Il Thunder’s Five sogna la Coppa Italia per dare un segnale forte alla città che
fino a oggi si è dimostrata più cieca di loro: «Così sembra - ammette Francesco,
che ha un senso dell’ironia straordinario - forse occorrerà ancora del tempo prima
che Milano ci aiuti sul serio. Siamo solo al secondo anno di attività ma siamo arrivati
terzi in campionato e abbiamo battuto i campioni d’Italia di Bologna in Coppa. Se
domenica dovessimo vincere sarebbe una soddisfazione enorme». E una bella dimostrazione
di coraggio a chi cieco non è ma non li vede ancora.
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