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Manifestazione di equitazione per non vedenti a Merate
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Da "Il Giorno" (10 ottobre 2001)
di Stefano Benzi
MERATE (Lecco) — Cavalli guida per i ciechi: non è una battuta, ma è certamente
un gioco; un gioco, quello dell’equitazione, che i non vedenti dimostrano di seguire
con grande attenzione e che proprio in Lombardia vede nascere una scuola di una
certa importanza.
Di recente, presso il centro ippico dell’Agriturismo Fattoria Laghetto di Merate,
si è tenuta una manifestazione ippica interamente dedicata a cavalieri non vedenti,
ed è stata un grande successo. A organizzarla, il «Centro ippico sportivo Città
di Milano» nel tentativo, ambizioso, di far conoscere la specialità per inserirla
nel novero delle attività patrocinate dalla Federazione italiana sport disabili.
Francesco Cusati, presidente del Gruppo sportivo, parla dell’evento con grande entusiasmo:
«Abbiamo accolto appassionati arrivati da tutta Italia creando, nonostante l’inclemenza
del tempo, un appuntamento davvero importante. Intorno all’equitazione per disabili
c’è un’attenzione crescente, ma occorrono gli eventi per dimostrarlo». I non vedenti
si avvicinano ai cavalli con grande entusiasmo e rispetto:
«Sono animali straordinari», spiega Marco Casati, il responsabile dell’agriturismo
che da anni abbina all’attività agonistica quella di terapia riabilitativa e motoria.
E continua: «Pochi sanno che i cavalli vengono utilizzati per la riabilitazione
spinale e che nelle patologie psichiche, soprattutto con i bambini autistici, sono
un infallibile grimaldello che sblocca complessi meccanismi mentali. Il cavallo
non sa di avere di fronte un disabile, ma sa di dover fare un lavoro e tiene a farlo
molto bene».
Le gare di equitazione per non vedenti si svolgono su un percorso di dressage non
meno impegnativo rispetto ai percorsi per gli atleti normodotati. Unico aiuto, un
richiamo da parte delle guide sui vari ostacoli che si presentano sul percorso.
Cavallo e cavaliere si guidano vicendevolmente al traguardo:
«La nostra speranza è che l’equitazione venga presto inserita tra le manifestazioni
sportive destinate ai non vedenti e ai disabili - conclude Francesco Cusati - così
come accade in gran parte d’Europa. La Lombardia sotto questo aspetto si dimostra
capofila, l’augurio è che molte altre regioni ci seguano».
L’impegno sui cavalli da parte degli atleti è straordinario, ma non meno ammirevole
è l’attenzione degli animali la cui sensibilità consente forse di intuire qualcosa:
«I cavalli non si rendono conto di essere condotti da un atleta non vedente. Sotto
questo aspetto c’è il rischio che ogni cavallo interpreti la gara alla sua maniera,
in modo magari anche irruento. Perché i cavalli sanno di gareggiare, e credo che
come noi non amino perdere. Ma per questa particolare attività siamo attentissimi
nello scegliere un cavallo che offra un carattere disponibile e docile, sempre e
comunque».
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