|
Lezioni di pattinaggio per i ragazzi del Gruppo sportivo non vedenti
|
Da "Nuovasesto90" (22 novembre 2002)
di AURELIA DELFINO
C'è un corso tutto particolare sulla pista del Palaghiaccio
Sarà banale o addirittura poco rispettoso, ma la prima cosa che viene in mente, guardandoli muoversi sul ghiaccio, è che siano dei semplici principianti. Parliamo degli allievi del corso di pattinaggio per non vedenti che si tiene ogni mercoledì sera al Palasesto. Dieci persone (in maggioranza le donne,) con problemi diversi, alcuni ipovedenti, altri ciechi dalla nascita, ma sicuramente tutt'altro che semplici, sono davvero dei pattinatori straordinari.
L'avventura è cominciata all'inizio di ottobre. Dopo un periodo di ricerche, questi ragazzi, mèmbri del Gruppo sportivo non vedenti di Milano, hanno trovato ospitalità a Sesto. Anche da parte degli insegnanti è stata una sfida, nessuno aveva mai avuto una classe così speciale. Ma la voglia di provarci e la generosità (tutti sono volontari,) hanno fatto superare i dubbi.
Nella fase iniziale del corso gli allievi sono seguiti molto da vicino, ma già oggi c'è un gruppetto che volteggia autonomamente per la pista. Certo, ogni tanto c'è bisogno di un piccolo avvertimento. Ma i progressi si notano seguendo anche una sola lezione.
Durante quei 50 minuti succedono tante cose di cui un vedente può stupirsi. Ad esempio, dopo mezz'ora, arriva Florinda: è in ritardo e non vuole perdere un secondo di più. Così si cambia veloce e infila l'ingresso, dimostrando una conoscenza dello spazio che noi possiamo solo immaginare.
"Quando sono arrivati qui la prima volta, - racconta Rino del Palasesto, - molti hanno chiesto le dimensioni della pista". E la cosa bella per chi li osserva sta anche in questo: sono pattinatori che costringono a guardare oltre quello che si può abitualmente vedere.
Il programma del corso prevede lezioni fino a febbraio, ma tanti sono gli allievi che vorrebbero continuare. "All'inizio dell'anno, - ricorda Rino, - avevamo chiesto l'appoggio del Comune di Sesto. Poi, stanchi di aspettare, abbiamo cominciato".
Per alcuni del gruppo il pattinaggio è solo uno degli sport praticati. "Quello che ci mancava," dice Angela, che prosegue descrivendo una passeggiata sui pattini come "una continua e sinuosa ricerca di equilibrio".
Florinda si concentra sull'utilità: "Ci aiuta a muoverci meglio, - dice, - a superare larigidità." A sentire gli istruttori, uno degli scopi principali del corso e semplice e speciale allo stesso tempo.
Si tratta di fare in modo che tutti possano venire a pattinare con serenità nelle ore di apertura al pubblico. Ma tra i più esperti c'è già chi vorrebbe superarlo e chiede a gran voce di cominciare a provare coreografìe artistiche.
Ed è proprio pensando a piccoli e grandi obiettivi che il nostro augurio e "forza!" speciale a Eleonora.
|