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Si chiamano Thunder's five
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Da "Il Giorno" (14 aprile 2003)
di Liala Moioli
MILANO - Si chiamano «Thunder´s five» i cinque del tuono, ma potrebbero benissimo chiamarsi Peanuts.
Quando questo bel gruppetto di ragazzi milanesi scende sul diamante, palla e mazza alla mano, sembra infatti di vedere i poetici, divertenti ragazzini del mondo di Charlie Brown. Non perché non siano all´altezza del Campionato nazionale di basball per ciechi, al quale partecipano fin dalla prima edizione, datata 1998. Ma perché per loro il baseball conserva la dimensione non troppo seriosa del gioco.
Il «bambino dalla testa rotonda» che ha fondato la squadra è Francesco Cusati, 32enne e sportivissimo presidente del Gs non vedenti Milano: «Il baseball per ciechi ha una storia recente. L´idea è partita da un guppo di ex giocatori bolognesi di serie A. Avevo seguito un corso con loro, e avevo poi "esportato" l´idea anche a Milano, e così è partito il primo campionato».
Le squadre iscritte sono attualmente quattro: Milano, Bologna «White sox», Fiorentina e «Aquilone red sox» Empoli.
Ovviamente, sono stati adottati degli accorgimenti: non c´è lanciatore (il battitore si «alza» da solo la palla), la prima base e la palla sono sonore, e in campo c´è anche un giocatore vedente (due in fase di difesa), che fa da suggeritore.
Il loro «campetto» è il Saini di Milano, che finora però non ha portato molta fortuna: «Abbiamo perso sia la prima che la seconda partita questa stagione» commenta Francesco. Ma l´importante è giocare:
«Non avevo mai seguito il baseball prima - racconta Claudio Levantini, a dire dei compagni, il più dotato della squadra, anche se deve mettere a punto la potenza - ma devo dire che è proprio uno sport carino. Si può correre, muoversi in grandi spazi aperti».
E Michela Marcato, la new entry della squadra, appena trasferitasi da Padova, ribatte: «E´ uno sport completo, che sviluppa notevolmente la capacità di orientamento, ideale anche per ragazzini. Io per ora faccio la riserva - scherza - ma mi diverto ugualmente. Siamo un bel gruppo anche fuori dal campo».
La Piperita Patty della squadra è Loredana Ruisi, che nella vita fa la centralinista, ma in campo è la più forte, e firma spesso degli strabilianti fuoricampo.
E poi c´è Rolli Vasquez (un po´ il «Franklin» dei Peanuts), ventenne peruviano, «una testa matta» dicono i compagni, che durante il giorno fa il fisioterapista, e anche quando gioca a baseball, ha nel sangue i ritmi della musica latinoamericana.
In tutto quattro ragazzi e cinque ragazze, che si impegnano sperando un giorno di far brillare il diamante. Chiassà se alla fine anche Charlie Brown e compagni riusciranno a vincere una partita....
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