|
Sfiorata la finale di Coppa Italia
|
Da "Il Giorno" (13 ottobre 2003)
di Liala Moioli
BOLOGNA — Il batti e corri milanese ha sfiorato per un soffio la finale di Coppa Italia baseball non vedenti, ma dopo un match combattutissimo, è rimasta con un pugno di terra in mano.
Sul diamante bolognese, la formazione ha chiuso sotto di un solo punto (5-6) contro l’Aquilone red sox. «Loro sono andati in vantaggio 1-0 nel secondo inning - raconta Francesco Cusati, dei Milano Thunder’s five, autore di 3 punti (gli altri due sono di Rollie Vasquez) - ma una volta in attacco, noi ci siamo portati sul 3-1. La disfatta è arrivata alla quinta ripresa, siamo andati in tilt, e loro hanno riportato a casa cinque giocatori. Era dura recuperare. All’ultimo inning, siamo andati in attacco sul 4-6 e dopo aver fatto il punto del 5-6, loro con un doppio sono riusciti ad eliminarci... e pensare che avevamo le basi piene».
Gran parte del merito va alla strenua difesa del bolognese Luigi Abate, che ha poi portato la sua squadra alla vittoria della Coppa, ma non senza fatica. Nel match finale, infatti, l’Aquilone ha dovuto penare ben 12 inning per avere la meglio contro la Fiorentina BxC.
Il primo punto lo hanno portato a casa i bolognesi nel terzo inning, e sembrava quasi fatta quando, allo scoccare dell’ultimo parziale, è arrivato il pareggio, e così si è continuato fino al 12, col 2-1 decisivo dell’Aquilone. Le «calzette rosse», che avevano dominato nei primi anni di attività, tra il 1997 e il ’99, per poi eclissarsi, ora sembrano tornate in gran forma.
Ma il quintetto meneghino ha già fissato la data della rivincita, domenica al campo Kennedy (via Olivieri, 15), con il torneo Pietro Mignani:
una full immersion di partite che, a partire dalle 11 del mattino fino a sera, vedranno una contro l’altra tutte e cinque le formazioni nazionali (in tutto dieci match di tre inning l’uno), ovvero i Milano THunder’s five, l’Aquilone di Empoli, la Fiorentina BxC, i White sox e la Quinta di Bologna.
|