"Grande Sfida" all'Idropark Fila
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Da "Il Giorno" (26 aprile 2004)
di Liala Moioli
MILANO — Mentre in acqua si sbracciavano a colpi di remi gli equipaggi internazionali della «Pasqua del canottaggio», nella baia dell’Idroscalo era in corso «La grande sfida», manifestazione sportiva per disabili organizzata dalla Provincia e dal Csi.
Sulla tensostruttura predisposta si sono alternati oltre 400 atleti impegnati in corsi di arrampicata per non vedenti, tornei di basket e tennistavolo in carrozzina, di calcio a 5 ipovedenti, di bocce. Infine, una sfida di wheelchair hockey tra il Dream Team di Milano e la Nazionale, fresca di raduno a Varese, dove si è allenata in vista dei campionati mondiali di Helsinki. A sorpresa il quintetto di casa si è dimostrato più forte (5-4), grazie soprattutto alla regia di Fontana.
E qui scatta la prima perplessità: come mai uno degli hockeysti di maggior livello in Italia non è stato convocato nella rosa azzurra? «Il punto è che non possiamo portare tutti - spiega il ct, Fabrizio De Santis -, quindi abbiamo dovuto fare delle scelte, e dai 15 convocati a questo raduno usciranno i 10 che andranno a Helsinki, anche perché non avremo modo di fare altri incontri. Fontana è un bravo giocatore, ma anche i convocati lo sono. Dispiace, ma bisogna fare delle scelte».
Questa Nazionale dove potrebbe arrivare ai Mondiali? «Singolarmente sono giocatori di livello, quello che ci manca è trovare quegli automatismi di squadra che si creano giocando insieme. A parte la breve esperienza della scorsa estate in un torneo amichevole contro la Germania, non abbiamo avuto molte occasioni di confrontarci a livello mondiale. Ma due anni fa in Olanda siamo arrivati secondi perdendo la finale con i padroni di casa sicuramente più allenati e meglio organizzati anche da un punto di vista economico. Cercheremo di farci onore anche questa volta».
L’Olanda quindi è l’avversario più temibile? «Sì, ha un gioco spumeggiante, con fraseggi che fanno a tratti ricordare una squadra di calcetto. Ma anche la Germania e la Finlandia, padrona di casa, non sono da sottovalutare».
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