|
È fresca d’inchiostro l’ultima riga dell’albo d’oro della Coppa Italia di baseball non vedenti
|
Da "Il Giorno" (11 ottobre 2004)
di Liala Moioli
MILANO : «2004 - Milano Thunder’s Five». È fresca d’inchiostro l’ultima riga dell’albo d’oro della Coppa Italia di baseball non vedenti.
Dopo Bologna, Firenze ed Empoli, il quintetto lombardo ha conquistato il primo titolo. Un successo rincorso da quando, nel 1998, sono stati tra le quattro squadre che hanno dato vita al primo campionato italiano, cui si è aggiunta la Coppa Italia.
"Ci siamo caricati nella semifinale contro Bologna (campione d’Italia in carica, ndr) - racconta Francesco Cusati, 33enne interbase del Milano -. Loro si sono schierati al gran completo, ma nella prima ripresa ci siamo portati subito sul 5-0, e il risultato è rimasto così fino alla fine, con noi in difesa per manifesta superiorità».
Più veloci di un tuono, è proprio il caso di dirlo, i Thunder’s five sono così approdati in finale contro la Fiorentina. Sulla carta, tutti i pronostici a favore. E così è stato: nonostante la partenza sprint dei fiorentini, una volta all’attacco i milanesi hanno ribaltato le posizioni fino a chiudere 7-4.
«Ci siamo tutti espressi al meglio - racconta Maurizio Scarso -, a partire dal capitano Francesco Cusati che in difesa ha recuperato una miriade di palline, aiutato da Claudio Levantini e Rollye Vasquez. Io e Loredana Ruisi abbiamo dato man forte in attacco». Ha avuto la sua parte di gloria anche Cristiano Tedoldi, entrato in squadra da pochi mesi: nervi saldi e riflessi pronti, nella finale è riuscito a bloccare una battuta di Ribolla che sarebbe finita fuoricampo.
A sollevare la prima coppa Italia c’era anche Diego Chiapello, che ha esordito proprio nella finale bolognese. «Dobbiamo la vittoria anche ai nostri allenatori - continua Scarso -, Daniele Crippa, Simone Morelli, Eugenio Brivio, Dario Rossi, Angelo Novali e Lorenzo De Regny».
Domenica si torna sul diamante bolognese di Casteldebole per festeggiare i primi 10 anni dell’Aixbc (Associazione italiana baseball ciechi).
> Proprio qui, il 16 ottobre del 1994, si giocò la prima partita di questo sport, riadattato a misura di chi non vede: non c'è il lanciatore (il battitore si «alza» da solo la palla), la prima base e la palla sono sonore, in campo è presente anche un giocatore vedente che fa da suggeritore.
|