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IO, CIECA, SOGNO L’ORO E IL METRO’ ACCESSIBILE
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Da Quì città Milano
di Aurelio D'Anna - (10 marzo 2006)
Non si è ancora chiuso il sipario su Torino: venerdì 10 marzo si inaugurano infatti le Paralimpiadi invernali 2006 che vedono schierati nella squadra azzurra 39 atleti in tutto con diverse disabilità.
Complessivamente sono 1.300 gli atleti che giungeranno da tutto il mondo per le Paralimpiadi che prevedono il confronto nello sci alpino, sci di fondo, biathlon, hockey su ghiaccio e curling.
Fra gli azzurri anche la milanese Silvia Parente, una ragazza di 36 anni, non vedente dalla nascita, che parteciperà alle gare di sci alpino (speciale, gigante e super G). Silvia unica meneghina del team è già alla sua quarta Olimpiade e spera di superare il suo miglior piazzamento olimpico: bronzo nello speciale a Lillehammer, nel 1994. Molto più che una speranza dopo i successi della scorsa settimana alle finali di Coppa del Mondo: prima in Gigante e in Super G, la sua specialità, e seconda nello speciale.
Dopo quasi quattro anni di inattività, Silvia è tornata alle gare su pressione del proprio fidanzato, che scenderà sulle piste davanti a lei come "guida parlante" per tutte le gare.
Questa volta si punta in alto e l'oro, dopo i recenti successi, sembra quasi a portata di mano, soprattutto nella disciplina a lei più congeniale: il Super G. Una gara da brivido a velocità che raggiungono i 70 km/h.
Davanti a Silvia ci sarà Lorenzo che potrà solo dirle, alla partenza, se la prima curva è a destra o sinistra. Poi solo "pa pa pa pa" per andare dritto, "gate" quando è in arrivo una curva e "oop" per l'ampiezza delle curve (più la "o" è lunga più la curva è larga).
Del "Gs Non vedenti Milano" fanno parte circa 70 atleti, impegnati in diverse discipline: oltre allo sci alpino c'è il fondo, il torball (una specie di pallamano), il baseball (i Tunder's Five sono campioni italiani di baseball ciechi che dopo il successo dello scorso anno hanno creato una seconda squadra, i Lampi Avvoltoi), nuoto, pattinaggio sul ghiaccio, arrampicata. Allo studio anche uh progetto per il calcio.
Allora, ci contiamo su questa medaglia olimpica?
Io ci vado, poi può succedere di tutto. La speranza c'è, ma è abbastanza complicato.
Per quale motivo?
sono una non vedente totale, quindi l'errore è sempre possibile: noi scendiamo seguendo la voce della nostra guida e basta poco, anche una semplice lastra di ghiaccio, perché il riferimento venga perso.
La pista però non ti è nuova...
No, la conosco già. E' quella di Borgata dove hanno corso Super G e discesa maschile alle scorse Olimpiadi. (Poi aggiunge che sono stati in molti a vederla e usa proprio questa parola). E' una pista molto tecnica e con muri ripidi. Sarà una bella gara.
Ti sei preparata per tutte le gare?
No, solo speciale, Gigante e Super G. Per fare la discesa avrei dovuto allenarmi di più, ma non ci hanno dato le piste per farlo.
Come ti sei allenata?
Nella vita di tutti i giorni sono una programmatrice informatica. Per allenarmi ho preso due mesi di aspettativa dal lavoro.
Comunque la stagione è andata bene...Ho vinto diverse gare sia in coppa Europa che in Coppa del Mondo. In altre sono arrivata seconda, ma ho preferito puntare sull'allenamento: alle Olimpiadi o si vince la medaglia o tutto il resto non conta.
Per i non vedenti la guida è indispensabile.
Cosa conta perché il team sia vincente? I non vedenti sciano dietro a una guida "parlante" che segnala dritto, curva in arrivo e curva.
La guida è quindi fondamentale, ma bisogna essere molto affiatati perché si raggiungono anche velocità che possono raggiungere i 100 km all'ora in discesa libera e i 70 km/h in Super G.
Inoltre bisogna allenarsi spesso e non sempre è facile.
Tu però hai una guida speciale... Io scenderò con Lorenzo, il mio fidanzato: è stato lui che mi ha convinto a tornare sulle piste. Ero ferma dal '98, adesso si ricomincia.
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