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Altre due medaglie azzurre nelle prove per non vedenti: Jerry primo grazie anche a una squalifica, secondo podio per Silvia. C'é un'Italia che scia vincendo.Dal Maistro oro, Parente bronzo: festa nei superG paralimpici.
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Da Repubblica
di (m.cr.) - (15 marzo 2006)
SESTRIERE - Tom e Jerry hanno vinto la medaglia d'oro, Silvia si é presa un altro bronzo.
Tom sarebbe Tommaso, di cognome Balasso, ed é la guida di Jerry che invece é Gianmaria Dal Maistro, il campione. Jerry non vede, come Silvia. I loro occhi sono le voci delle loro guide, Tom per Jerry, Lorenzo Magliari per Silvia Parente, suo compagno nella vita da dieci anni, non solo sulla neve. Fidarsi ciecamente di qualcuno: forse, davvero, significa questo.
Oro e bronzo ieri nella stessa specialità, il SuperG, e domenica Silvia era arrivata terza anche in discesa. Magari fossero andati così bene i loro colleghi azzurri alle Olimpiadi.
Il primo posto di Tom e Jerry é arrivato a singhiozzo, col brivido, perché in realtà si erano piazzati secondi dietro il tedesco Gerd Gradwohl e la sua guida, Karl Heinz Vachenauer, il quale però non ha rispettato la distanza regolamentare ed é stato squalificato per una questione di cinque metri.
Invece la milanese Silvia Parente, trentaseienne, programmatrice di computer, laureata in psicologia, velista per hobby, cieca dall'età di due anni e sugli sci da quando ne aveva sei, é arrivata dopo Sabine Gasteiger (Austria) e Anna Kuliskova (Repubblica Ceka).
Gare splendide che la Rai continua a ignorare: e il Consiglio comunale di Torino ha chiesto con 32 voti a favore e un astenuto la trasmissione integrale della cerimonia di chiusura, domenica prossima, possibilmente senza interromperla per mostrare i cartoni animati com'é invece accaduto per quella di apertura.
Bellissima anche la storia di Gianmaria e Tommaso, vicentini di Schio. Tom é fotografo e per allenarsi non lavora da mesi. Aveva conosciuto Jerry per un servizio giornalistico. Ok, rispose l'altro, ma perché non mi fai da guida? "é bello portare al traguardo la mia pellaccia e la sua, é una doppia soddisfazione sentirsi lo strumento che aiuta un'altra persona a esprimersi. L'altra notte avevo sognato tutto questo". E piange.
L'altra persona, ovvero il fenomenale Jerry, non ha bisogno di occhi per vedere le emozioni dello sci e poi raccontarle: "I gesti di Tom, davanti a me, li intuisco nel buio e mi aiutano a sentire la pista. Il resto é aria in faccia, é leggerezza, é come volare. Forse quelli che vedono lo sentono meno, magari la vista perfetta distrae gli altri sensi, non so".
Di sicuro non erano distratti i tremila bambini che sulle tribune del Sestriere hanno cantato l'inno di Mameli per Tom e Jerry e che non dimenticheranno, dopo essersi riempiti gli occhi di tanta luce.
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