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Dopo le 4 medaglie a Torino la vacanza in Brasile
La regina dello sci ha insegnato all'Unione ciechi
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Da La Gazzetta di Mantova
di Alberto Fortunati - (23 marzo 2006)
MANTOVA. Lucio Battisti le cantava, Silvia Parente le vive: le emozioni di un non vedente assoluto lanciato a 50 all'ora lungo un pendio sono più intense di quelle descritte dal poeta di Poggio Bustone ma non si possono paragonare alle quattro scariche di adrenalina che le ha regalato la Paralimpiade di Torino, dove la stella dello sci azzurro ha conquistato una medaglia d'oro e tre di bronzo.
Silvia Parente è nata a Milano il 29 settembre 1969, nelle stesse ore in cui Lucio Battisti componeva quel gioiello poi cantato anche dall'Equipe 84, e a Mantova è legata a triplo filo: gastronomico e professionale oltre che affettivo grazie al feeling col vice presidente dell'Unione provinciale ciechi, Claudio Signorini.
E' per quello che dopo la processione dei media che al Sestriere hanno voluto conoscere questo 'scricciolo' delle nevi, che a 2 anni venne colpito da un retinoblastoma che l'ha resa completamente cieca, uno dei primi pensieri di Silvia è stato per l'altra grande passione: i tortelli di zucca, che pochi sanno cucinare come Gigliola Signorini, mamma di Claudio e moglie del 'Moro' di Rodigo, artefice di una 'terapia olimpica' a base di tortelli e culatello, che ha dato ottimi frutti.
E' a quella tavola, nel bar Patty di Rodigo o allo Spik's bar in città, che Silvia si sente a casa: «In aprile voglio ritornare a Mantova a salutare gli amici - ha detto Silvia, con la voce che cantava - prima però voglio staccare un attimo la spina e volare a Rio insieme a Lorenzo, il mio fidanzato e la mia guida sugli sci».
Ieri, nell'austera cornice del Quirinale a ricevere il titolo onorifico dal Presidente della Repubblica c'erano tutti i 'medagliati' olimpici e paralimpici: mancava solo lei, Silvia, giustificatissima.
Ciampi non se le sarà presa, consapevole com'è che per Silvia le vacanze sono all'osso e che la prossima settimana sarà tempo di tornare alla scrivania dell'azienda di informatica che l'ha assunta con le mansioni di programmatrice, raro esempio di fiducia nelle capacità di una persona non vedente, che fra l'altro ha anche una laurea in Pedagogia.
Silvia Parente per tre mesi ha affiancato Giovanni Lo Monaco nel corso di Internet all'Unione ciechi mantovana, al quale hanno partecipato 20 ragazzi: con tutti Silvia ha fatto amicizia perchè la sua immensa grinta sulle nevi diviene altrettanta dolcezza nella vita.
La dolcezza in pista Silvia la riserva al suo Lorenzo, che scende davanti a lei e attraverso un megafono posizionato sulle spalle le segnala le traiettorie da effettuare in gara. La loro è anche una discesa sul percorso della vita, da superare assieme, come una persona sola. Tu chiamale se vuoi emozioni...
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