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Immagine di uno sciatore

Nell'oro della non vedente c'è anche un po' di Campiglio


Da Trentino - (4 aprile 2006)

IL PERSONAGGIO: Lorenzo Angeli avviò la Parente
MADONNA DI CAMPIGLIO. C'è anche un po' di Campiglio, su quel podio delle paralimpiadi di Torino 2006. E' salito assieme a Silvia, per due volte al terzo posto e per una sul gradino più alto, venerdì scorso, per la medaglia più bella.

Silvia Parente (classe 1969) è a tutt'oggi l'atleta italiana più medagliata, nello sci alpino, alle olimpiadi invernali di Torino 2006.

La sciatrice milanese, non vedente dall'età di due anni, ha coronato la propria carriera agonistica vincendo due medaglie di bronzo, nella discesa libera e nel superG, e una del metallo più prezioso in slalom gigante nella categoria disabili visivi.

Per poter tornare a gareggiare a Torino - con tre edizioni delle paralimpiadi al suo attivo aveva deciso di non partecipare a Salt Lake nel 2002 - ha dovuto prendere due mesi di aspettativa dal lavoro.

Ad imparare lo sci, da piccola, Silvia è salita a Madonna di Campiglio.

E a guidarla sulle nevi del paese trentino durante le sue prime curve è stato Lorenzo Angeli, maestro di sci di Campiglio che a quel tempo fu tra i primi in Italia ad intraprendere l'insegnamento dello sport bianco ai portatori di handicap.

Lorenzo, in quegli anni direttore della locale scuola di sci, accompagnava la piccola Silvia durante gli inverni dei primi anni'80 lungo le non facili discese dello Spinale, guidandola con voce ferma e chiara.

Tra Lorenzo e la sua piccola allieva si instaurò un rapporto di fiducia tale che, a un certo punto, non fu più nemmeno necessario usare i comandi vocali: alla piccola allieva ormai era sufficiente il semplice rumore dei bastoncini della propria guida. Con l'andar del tempo, grazie anche alla dedizione del suo maestro, Silvia divenne così brava da poter sciare assieme agli altri bambini, nelle lezioni collettive, senza alcun problema.

L'anno successivo Lorenzo (figlio di Sisinio, tra i personaggi più significativi di Campiglio, cultore della storia locale e appassionato di radio d'epoca creatore di una straordinaria collezione) ebbe un brutto incidente motociclistico, che lo costrinse ad interrompere l'insegnamento dello sci. Silvia lo andò a trovare più volte, proseguendo così quel bel rapporto di amicizia.

Oggi Silvia ha trentasei anni. Laureata in psicologia, programmatrice di computer con la passione per la vela, medita ora il ritiro dalle competizioni agonistiche di questo livello.

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E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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