Sorprendetevi... ma non troppo! vedenti è un movimento sportivo già affermato anche in Italia.
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Da Il Giorno
di Angela Bellarte - (12 febbraio 2007)
MILANO - SORPRENDETEVI, ma non troppo. Il tiro con l’arco per gli sportivi non vedenti è un movimento sportivo già affermato anche in Italia.
Fa parte del Cip (Cimitato italiano paralimpico). E adesso i soci del «Gruppo sportivo non vedenti» di Milano avranno la possibilità di partecipare a un corso che farà seguito a due lezioni di prova, una svoltasi a dicembre scorso e l’altra programmata per il prossimo 3 marzo.
«La prima lezione di prova - spiega la responsabile dell’iniziativa, Angela Bellarte - si è svolta alla palestra dell’Istituto ciechi di Milano, ma ora si dovrà trovare una struttura con un poligono vero e proprio per la prossima lezione e per il corso vero e proprio. Durante la lezione di prova abbiamo ottenuto ottimi risultati anche perchè il gruppetto di aspiranti atleti ha le idee ben chiare. Abbiamo imparato prima la componentistica man mano che gli archi venivano montati, poi la tecnica di tiro. Il segreto, infatti, sta nel dimenticarsi del bersaglio».
CI VUOLE FERMEZZA e mano ferma. Una volta imparata la posizione da tenere - continua Bellarte - l’abilità di questa disciplina sportiva consiste proprio nella fermezza con cui la posizione viene mantenuta, mentre l’istruttore indirizza l’atleta sul bersaglio. Non è per niente facile, come invece potrebbe sembrare, ma del resto è la stessa cosa che in effetti fanno gli atleti vedenti. Il non vedente è purtroppo spesso visto come un "superman" o come un "essere" incapace delle funzioni più normali, due estremi entrambi errati. Il tiro con l’arco è una dimostrazione di quello che sembra impensabile, e invece si può fare semplicemente mettendosi a farlo, forse con un briciolo di fatica in più e qualche accorgimento tecnico, ma una cosa in cui qualunque persona normale può cimentarsi: anche un "normalissimo" non vedente».
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