ASSAGO - Tiro Con L'Arco Per Non Vedenti
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Da Il Giorno
di Massimiliano Saggese - (2 aprile 2007)
- ASSAGO - LA CORDA SI TENDE, l'adrenalina sale, la concentrazione è al massimo. Poi parte la scoccata vincente: centro. Potrebbe essere la cronaca di una classica gara di tiro con l'arco dove gli arcieri si contendono il primato a suon di centri, e invece a scoccare la freccia è una atleta non vedente che prende la mira e fa centro, grazie a una grande forza di volontà e una massiccia dose di passione e concentrazione.
Nel capolavoro di Akira Kurosawa, "Dersu Uzala", il protagonista, vecchio e ormai non vedente, per salvare una bottiglia, fa centro sparando (con un fucile) alla corda a cui è legata. Ma questo non è un film da Oscar, bensì una storia vera come è vera la protagonista.
LEI SI CHIAMA Angela Bellarte, operatrice telefonica per mestiere e arciera, non vedente, per passione. Angela fa parte del «Gruppo sportivo non vedenti Milano», un'associazione, affiliata al Cip (Comitato italiano paralimpico), attiva sin dal 1976 nella metropoli lombarda che l'altra mattina assieme a Loredana e Armando, istruttore per il Tiro con l'Arco, si è esibita al Datch Forum di Assago, nell'ambito di «I giovani per i giovani», manifestazione che da 27 anni ripropone ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori una «festa di sport e amicizia» in cui atleti diversamente abili presentano al pubblico la propria disciplina sportiva.
DALL'INIZIO DELL'ANNO sotto la guida di Armando Bonechi, istruttore della FitArco, sono stati organizzati due incontri, dove gli arcieri non vedenti hanno potuto avvicinarsi a questo affascinante sport. Ad Assago, durante il primo meeting della associazione. Angela fra divertimento e passione ha fatto i suoi centri.
«E' FONDAMENTALE - spiega l’arciera - imparare la posizione sul terreno, come si impugna l'arco, come bisogna restare perpendicolari al terreno tirando lentamente all’ndietro la spalla e prima di scoccare la freccia sincronizzare anche il respiro - racconta Angela -. Quando devi lanciare lo senti; hai la sensazione di essere nella posizione giusta, hai la completa percezione corporea, dai piedi alla punta del naso, e allora sei pronta a scoccare. E poco dopo arriva il "Tira!" da parte del tuo istruttore. Nessuna differenza con un arciere vedente. La posizione è fondamentale. Per imparare come in tutte le cose ci vuole solo un po' di impegno in più».
AD ASSAGO gli arcieri non vedenti hanno consacrato il successo di questa nuova proposta sportiva, confermato dall'entusiasmo dei partecipanti agli incontri, che si sono iscritti a frequentare un corso programmato, grazie sempre alla disponibilità dell'istruttore stesso.
E PROPRIO per garantire un sempre maggiore successo a questa disciplina, l'associazione è impegnata nella ricerca di una struttura adeguata, che sia il più possibile facile da raggiungere con mezzi di trasporto pubblici, per facilitare i soci negli spostamenti in autonomia.
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