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LA SCIATRICE AL LICEO GRAMSCI
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Da Il Giorno
di Daniele Cervino - (16 aprile 2007)
MILANO. Da chi di medaglie ne ha vinte tante a chi coltiva sogni iridati. Da chi ha fatto dello sci un'occasione «per migliorarsi» alle giovani promesse italiane. Il messaggio di uno sport vero viaggia tra presente e futuro. La campionessa di sci nordico Silvia Parente, 37 anni, ha incontrato venerdì scorso i ragazzi del liceo sportivo Schiappareli-Gramsci. È stata lei, atleta non vedente, la protagonista di «Telecom alleniamoci per la vita», l'iniziativa che porta nelle classi i campioni dello sport e che ha festeggiato i suoi 73 incontri a Milano. «È stata un'esperienza costruttiva, è sempre bello confrontarsi con i ragazzi», ha spiegato la campionessa milanese. Non ha dribblato le domande degli studenti. Ha ripercorso le tappe della sua vita.
«Amo lo sport. Mi ha permesso di conoscere il mio corpo e sfruttare le mie capacità». Silvia ha indossato gli sci per la prima volta a 4 anni. Andava veloce. Troppo. Non sono mancati i successi. E le medaglie. Le ultime, un oro e due bronzi l'anno scorso alle Paralimpiadi di Torino. «È stata un'emozione fortissima, anche se gli allenamenti e le gare sono stati pesanti. Prima dei giochi avevo deciso di smettere. Lo sport dei disabili aveva poca visibilità. Ora le cose sono cambiate. La federazione è più presente, ma alcuni atleti hanno problemi economici».
Silvia ha portato l'Italia sul tetto del mondo. Le medaglie le ha conquistate con la sua grinta e gli occhi del suo fidanzato, Lorenzo Migliari. «É la mia guida da 11 anni - ha detto -. Ci siamo conosciuti grazie allo sci. Tra un'atleta e la sua guida nasce un rapporto di simbiosi». Ancora in gara, nuovi obiettivi: «Cerco di promuovere lo sport dei disabili con la fondazione Rinaldi di Bologna».
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