Non vedenti a mezz’aria, che acrobazie!
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Da Provincia di Como
di Giovanni Cristiani - (20 maggio 2008)
Non vedenti a mezz’aria, che acrobazie, ma qualcuno visto il tempo ha declinato - spiega Cusati -. Noi presenti abbiamo aspettato che la pioggia cessasse un attimo e poi siamo partiti.
Tutti abbiamo fatto il percorso intermedio, qualcuno ha completato anche quello più difficile». Per un non vedente com’è affrontare un’esperienza di questo tipo?
«Affascinante, in realtà le guide ci dicevano che in diversi passaggi eravamo più sicuri di chi ci vede. Probabilmente il non vedere il vuoto ci ha favoriti in questo caso. Comunque il viaggio tra gli alberi è stato divertente, ognuno di noi aveva poi una guida dedicata».
Per la prima volta in Italia un gruppo come il vostro ha affrontato un parco di questo tipo: «C’erano diversi progettisti di parchi che hanno rilevato anche quali sono le nostre necessità - riprende Cusati -. In futuro credo ci saranno sempre più esperienze come la nostra».
CIVENNA Una bambina non vedente con le scarpe rosa inzuppate dalla pioggia, alla ricerca con il piede del contatto su un filo invisibile per lei, unica superficie che la divide da cinque metri di vuoto.
Un manipolo di eroi, impressionanti per coraggio e determinazione, è difficile chiamare in altro modo i sedici ragazzi del Gruppo Sportivo Non Vedenti Milano domenica presenti a Civenna per affrontare il Jungle Raider Park. «Una splendida esperienza per noi tutti, grazie a cui abbiamo aumentato la nostra sicurezza e la conoscenza di noi stessi - spiega Francesco Cusati, presidente del gruppo -. Si è trattato di una sfida con i nostri limiti, con le diverse difficoltà incontrate in un impegno di questo tipo».
Sedici i ragazzi giunti domenica a Civenna, nonostante la pioggia. Loro non volevano per nulla rinunciare all’esperienza del camminamento sugli alberi: «In realtà dovevamo essere in venti-
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