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Il centro perfetto è dentro di noi
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Da Corriere Braille n. 10 del 2008
di Armando Bonechi - (21 maggio 2008)
Per raccontarvi del Corso di Tiro con l'Arco per non Vedenti che è organizzato da Gsd non vedenti Milano vorrei cominciare presentandovi uno stralcio di questa lettera scritta da Antonio non vedente romano, il mio amico Antonio: «... nella prima settimana del settembre scorso mia moglie e io siamo stati in vacanza in un villaggio turistico del Touring Club Italiano, non lo sapevamo prima ma abbiamo avuto modo di apprezzare il fatto che il Tci ha stipulato un accordo con la Fitarco che prevede la presenza di istruttori federali nei suoi villaggi. Il primo giorno di vacanza, a pranzo, siamo capitati allo stesso tavolo di Armando, l'istruttore di tiro con l'arco di quella settimana, che, fra una leccornia e l'altra, parlando del più e del meno, mi ha chiesto se ero interessato a «tirare tre frecce di prova». Interdetto, anche perché certo che la circostanza non gli sfuggisse, gli ho fatto notare di essere cieco e lui, senza minimamente scomporsi, mi ha risposto che la vista serve solo a mirare, ma il tiro con l'arco, ha aggiunto, non si esaurisce nel colpire il centro del paglione ...».
Ecco questo è l'inizio della mia passione, nata nell'estate 2006 collaborando come Istruttore presso un villaggio turistico Tci dove ho conosciuto Antonio, non vedente dalla nascita, che ha accettato per curiosità il mio invito a provare il tiro con l'arco, arrivando poi a decidere di seguire il breve corso proposto settimanalmente per gli ospiti del villaggio; questa esperienza è stata per entrambi l'inizio di un'amicizia e per me ha sortito la decisione di impegnarmi professionalmente in questa direzione. Così tornato a Milano ho preso contatto con Gsd non vedenti Milano e proposto di inserire il tiro con l'arco tra le loro diverse attività offrendo ai loro soci alcuni incontri dimostrativi a titolo promozionale; rilevato un sufficiente interesse si è così deciso di organizzare, sperimentalmente, il primo corso base che si è concluso, superate diverse difficoltà organizzative di non poco conto, al termine di dieci incontri settimanali con l'ultimo appuntamento tra i partecipanti, nell'ordine Ilaria Granata, Loredana Ruisi, Michela Marcato ed il loro istruttore Armando Bonechi, venerdì 8 febbraio 2008, con un riconoscimento ufficiale consegnato alle tre corsiste per mano del Responsabile provinciale per Milano di Comitato Italiano Paralimpico, il sig. Roberto Signoretto, ed in presenza del Presidente del Gsd non vedenti Milano, sig. Francesco Cusati.
La conclusione felice di questa prima esperienza, che vuole far aprire lo sguardo della società anche sull'attività di Gsd non vedenti Milano, ha portato senza soluzione di continuità ad organizzare quindi un corso avanzato espressamente richiesto dalle nostre neo arciere in aggiunta ad un secondo corso base pensato per soddisfare altre richieste di partecipazione nel frattempo pervenuteci.
Gli argomenti trattati nel corso base, che si terrà a partire dal 12 marzo 2008 tutti i mercoledì dalle 19,00 alle 20,30, sono quelli classicamente indicati dalle linee guida della Federazione Italiana Tiro con l'Arco (conoscenza dell'attrezzatura, norme di sicurezza, preparazione muscolo-articolare all'attività, esecuzione del gesto tecnico, ecc) oltre ad altri aspetti particolarmente dedicati alla realtà dei non vedenti, cui il corso è rivolto, (familiarizzazione con lo spazio predisposto all'attività e studio delle caratteristiche dell'attrezzatura usata a garanzia delle norme di sicurezza, presa di coscienza della propria disposizione nello spazio, studio di soluzioni mirate al superamento di eventuali ostacoli che si possono presentare nello svolgimento dell'attività, ecc).
Vorrei spendere in conclusione alcune parole per descrivervi l'importanza di questa disciplina i cui pregi sono: il non richiedere particolari doti atletiche, in quanto grazie alle risorse dei nuovi materiali si può prevedere un arco adatto a ciascun arciere, consentendo ad ognuno di raggiungere gli stessi obiettivi; aiutare la coordinazione, il controllo di sé, la capacità di concentrarsi e l'equilibrio; la possibilità di essere svolta sia al chiuso che all'aperto, offrendo quindi anche un salutare contatto con la natura.
Considerando in ultima analisi che una parte dei controlli che un arciere vedente fa, prima e durante la sequenza, sono di carattere visivo, dobbiamo riconoscere che le difficoltà per un non vedente derivano da una serie di carenze di ordine conoscitivo.
Chi non vede conosce solo lo spazio a misura del proprio braccio, o al limite a misura del proprio bastone, condizione che lo limita nella capacità di gestire il suo rapporto nello spazio, in questo senso il tiro con l'arco apre al non vedente possibilità inusuali, sia esaltanti che educative sul piano della qualità della vita, consentendogli di espandere lo spazio raggiungibile attraverso il volo della sua freccia, «... un volo che comincia dentro di noi ...».
Istruttore Fitarco Armando Bonechi
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