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Il valore dello sport e dell'attività fisica
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da Superando.it
- (5 giugno 2009)
La partecipazione all'attività sportiva per le persone con disabilità va fortemente tutelata, in quanto comporta vantaggi anche dal punto di vista della salute. Partendo da questo concetto fondamentale, numerosi esperti, operatori e tecnici del settore si confronteranno il 6 giugno a Varese, nel corso di un convegno di studio organizzato dalla Fondazione Istituto Sacra Famiglia, ove si proporranno una serie di aggiornamenti sulle ricerche volte a determinare i reali benefìci dell'attività fisica per le varie tipologie di fragilità
La medaglia d'oro alle Paralimpiadi del 2008 Graziana Saccocci - qui in primo piano alla fine della gara vittoriosa - sarà ospite del convegno di Varese insieme al compagno di armo Alessandro Franzetti«L'attività sportiva e fisica sono ormai riconosciuti quali fondamentali strumenti riabilitativi e risocializzanti per tutte le forme di fragilità (anziani, disabili fisici e psichici), in quanto contribuiscono efficacemente al perseguimento di valori culturali, etici e sociali, alla piena tutela e integrazione della persona, non solo nello sport, ma anche nella vita civile».
Lo scrivono i responsabili della Fondazione Istituto Sacra Famiglia, parlando del convegno di studio organizzato per sabato 6 giugno presso la loro sede di Varese, con il titolo Sport e attività fisica adattata: lavoro di rete per una migliore qualità della vita (Via Campigli, 43, ingresso da Via Poerio, ore 9-16.30). Destinatari dell'iniziativa medici, infermieri, psichiatri, educatori, fisioterapisti, fisiatri, laureati in scienze motorie e psicologi.
«Il diritto allo sport per ogni individuo - si legge ancora nella presentazione dell'evento - e quindi la partecipazione all'attività sportiva anche per le persone disabili, va fortemente tutelato, in quanto comporta vantaggi anche dal punto di vista della salute. Infatti, tutti coloro che si dedicano all'attività fisica per il proprio benessere agiscono in modo preventivo per mantenere efficiente un corpo con validi residui e potenzialità motorie e per evitare situazioni degenerative dovute all'inattività e alla conseguente debilitazione fisica e psichica».
«Resta comunque importante - si conclude - effettuare ricerche in grado di determinare, con supporto scientifico, i benefìci fisiologici, priscologici e sociali dell'attività fisica per le varie tipologie di fragilità».
Diviso in quattro sessioni, denominate rispettivamente La Fondazione Sacra Famiglia passato, presente e futuro (moderata dal direttore generale della Fondazione stessa Luca Degani), La pratica sportiva per i soggetti fragili, Inclusione sociale e attività fisica adattata (APA) per i soggetti fragili (moderate entrambe da Simone Vender, ordinario di Psichiatria all'Università dell'Insubria di Varese) ed Esperienze di APA sul territorio (moderata dal giornalista Roberto Bof), il convegno - patrocinato dalla Provincia di Varese e dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) - vedrà la partecipazione di numerosi tecnici, esperti e operatori del settore, oltre a poter contare sulla presenza anche di Graziana Saccocci e Alessandro Franzetti, medaglie d'oro nel canottaggio alle Paralimpiadi di Pechino 2008.
(S.B.)
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