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ABBIATEGRASSO / Prima gara per il campionato nazionale Ariola danza nel buio
Il successo della ballerina abbiatense che si prepara agli impegni di maggio
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da Il Giornale Di Abbiategrasso
di Marina Rosti - (15 marzo 2010)
15/3/2010 - La notte prima ci racconta di aver dormito poco e male e di essersi alzata intorno alle 5, esattamente un'ora e mezza prima rispetto a quando aveva puntato la sveglia. E come darle torto? Ad attenderla, la scorsa domenica, una tappa importante.
Ariola Dedaj, abbiatense di origini albanesi, ha raggiunto domenica 7 marzo il Palafacchetti di Treviglio per esibirsi in una performance di danza.
«Ero agitatissima, non riuscivo a prendere sonno, e quando sono arrivata al palazzetto dello sport è stato addirittura peggio, mi tremavano persino le labbra».
Un'opporturnità che non capita tutti i giorni: la bella 28enne a maggio parteciperà infatti al campionato nazionale di danze standard e latini per la categoria minorati visivi e domenica a Treviglio, per la prima volta, si è esibita davanti ad un pubblico numerosissimo.
Ipovedente dalla nascita e residente ad Abbiategrasso da 11 anni, Ariola rappresenterà la Lombardia nel campionato italiano.
«Da noi non esisteva ancora questa categoria. E così, quando ho saputo che la scuola International Dance Team Pilon stava cercando una ballerina disabile mi sono fatta avanti. Ho iniziato ad allenarmi con loro a marzo dello scorso anno. Una disciplina che non conoscevo, anche se pratico ballo latino americano già da nove anni e con la musica ed il ritmo ho una certa dimistichezza. La scuola di Maddalena Merelli e Fabio Pilon (campioni mondiali) ha sede a Pioltello e Carnate e raggiungerla non è facile, quando riesco mi arrangio con i mezzi pubblici, altrimenti chiedo un passaggio a mio fratello. La danza è la mia passione e per praticarla - ci racconta Ariola che lavora come guida a Dialogo nel Buio (mostra permanente allestita all'Istituto dei Ciechi di Milano) non mi faccio certo spaventare da qualche chilometro. Mi alleno due pomeriggi alla settimana, per circa 3 ore ogni volta, mentre il martedì sera solitamente mi dedico al ballo latino. Domenica mi sono esibita in un valzer inglese, in una performance di slow fox e in una di quick step. Il mio ballerino si chiama Salvatore Vitacca, ha 18 anni ed è molto bravo. C'era davvero tantissima gente ed io ero emozionatissima. A sostenermi, domenica, c'era anche la mia famiglia ed un gruppo di amici. E' stato importante averli accanto, sentire il loro affetto. Il primo scoglio, quello di esibirmi davanti a un pubblico numeroso, è stato superato... ora mi attende la sfida più impegnativa: gareggiare per il campionato nazionale per minorati di vista. Sono la prima atleta disabile per la danza standard in Lombardia, mentre in Liguria di coppie che da anni gareggianno nella mia stessa categoria ce ne sono 5, così come in altre regioni italiane».
Un "compito" ambizioso, che Ary, siamo certi, saprà onorare al meglio.
Marina Rosti
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